L'IMBOSCATA - Putin ha mani sporche di sangue, Russia va isolata anche nello sport. Plusvalenze: Juve dipinta come Banda Bassotti, ma tira aria di "fuffa". Rabiot-Zakaria. Allegri spieghi

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
25.02.2022 00:35 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Putin ha mani sporche di sangue, Russia va isolata anche nello sport. Plusvalenze: Juve dipinta come Banda Bassotti, ma tira aria di "fuffa". Rabiot-Zakaria. Allegri spieghi
© foto di Andrea Bosco

Quindi il criminale (Biden dixit)  russo l'ha fatto. Ha invaso l'Ucraina, seminando morte e distruzione. Calpestando la sovranità di un paese che aspirava a vivere secondo il modello occidentale. Che è un modello in crisi. Ma pur  sempre megliore del brutale governo dell'ex kgb  Che ha bisogno della guerra per sopravvivere : dopo la Cecenia, la Crimea, ora l'Ucraina. Ce l'hanno nel sangue, i russi, di calpestare il diritto altrui. Ero alle medie quando andai in Piazza San Marco a Venezia assieme agli studenti delle scuole veneziane a protestare contro l'invasione sovietica in Ungheria. Un decennio dopo Budapest, toccò a Praga. Dopo l'Ucraina  toccherà all'Estonia? O alla Lituania? Non credo toccherà  alla Polonia: se la Russia dovesse mai invadere la Polonia si troverebbe di fronte uno scenario rispetto al quale, Vietnam e Afghanistan sembrerebbero “passeggiate“ di  salute. Nessun popolo odia i russi come li odiano  i polacchi. Sarebbe lungo e complicato spiegare le ragioni storiche del perché. Ma in due parole: i polacchi sono cattolici combattenti. Venerano  una Madonna diversa dalle altre : quella nera di Czestochowa. La Vergine nera è il simbolo delle resistenza dei polacchi contro qualsiasi tipo di oppressione. Perché è nera? Nella Bibbia, nel Cantico dei Cantici, la sposa dice di sé stessa: “Nigra sum, sed formosa“. Sono nera, ma bella. Anche in questo caso non approfondisco: finirei domattina. In ogni caso: quella che sarebbe “nera“  perché il fumo delle candele l'avrebbe affumicata è una cazzata indegna di commento.  Mentre  scrivo due B52 statunitensi, bombardieri d'attacco dotati di armi nucleari, stanno sorvolando le teste degli invasori ai confini con la Polonia. Kiev è a due ore di volo dall'Italia. Putin ha portato la guerra in Europa. Ipotizzando la non reazione della  Nato. Che finora non c'è stata dal punto di vista militare. Ma fino a quando?  Non si doveva arrivare a questo punto.  Fino a quando l'Europa  potrà continuare a non reagire? Putin ha le mani sporche di sangue.  

Oggi – secondo la Associated Press - l'Uefa decreterà che la finale di Champion's League (come era previsto) non si disputerà a San Pietroburgo, ma in Inghilterra. E decreterà l'annullamento della sponsorizzazione (gas russo)  per la manifestazione medesima. Quello che ha fatto la Russia (replicando i fatti di Crimea) non è tollerabile. La Russia  andrebbe isolata. E non solo con le sanzioni (che notoriamente lasciano il tempo che trovano) ma con la messa al bando (ad esempio) di tutti i club di calcio, basket, pallavolo, eccetera dalle competizioni continentali. L'Eurolega ha già detto che  le gare che vedono coinvolte squadre russe non si disputeranno. Un segnale in questo senso dovrebbe darlo anche la F1 : correre in Russia sarebbe delinquenziale. Vedere Monza- Kazan (Eurovolley) mentre sull' Ucraina cadevano le bombe è stato vomitevole. E sarebbe ipocrita se il Cio si astenesse dal prendere posizione. Sarebbe ipocrita se lo facessero i comitati olimpici nazionali e le federazioni dei singoli  paesi. Infantino a nome della Fifa ha condannato : non basta. Ora Infantino escluda la Russia dal mondiale in Qatar.  La Russia è una malattia.  Se non si vuole, giustamente,  fare la guerra - perché il pazzo che giocherella con i pulsanti nucleari come con un portachiavi, potrebbe avere la tentazione di premerli (i pulsanti) - almeno si provveda a decretarne  l' infamia  emarginando lo sport russo. Al dunque vedremo di che pasta sono fatti ai vertici dello sport. All'Onu (dove la Russia ha diritto di veto) si sono appalesati per quello che sono: una  istituzione  velleitaria. La domanda è sempre quella: morire per  Danzica ? La frase – titolo di un articolo (diventato celebre) di un giornalista (pacifista, presto collaborazionista e nazista) davanti alle pretese di Hitler sul “corridoio” di Danzica ha una risposta implicita, certificata dalla storia. Ma è una domanda mal posta. La domanda dovrebbe essere: meglio al “freddo“, meglio poveri ma liberi o meglio al caldo e “schiavi“? Leggere la storia. Leggerla a fondo. La causa di molti degli attuali guai è averla deliberatamente ignorata. 

Ha parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi . Ora dovrebbero farlo anche i vari Gravina e Malagò. Non potrà farlo il presidente di Lega, visto che la Lega è ancora orfana di un presidente con Bonomi che ha mandato a fangala (giustamente) la compagnia: non è più disponibile.

Mentre si attendono responsi da campionato, coppe e coppette, i media fanno sapere che la Procura Federale (solito scempio della fuga di notizie)  contesterebbe alla Juventus, sul caso plusvalenze - violazioni per il periodo 2019-21 pari a circa 60 milioni di euro. Che detta così sembra l'attività della Banda Bassotti. Ma che di fatto potrebbe risultare “fuffa“. A meno che la Procura Federale, sempre comprensiva per le più svariate vicende, non pretenda veramente di stabilire il “sesso degli angeli“: la valutazione di un calciatore. Ma dalla giustizia sportiva italiana che nel tempo ha fatto carne di porco del “macellabile“, è lecito attendersi di tutto . Anche che fissi le valutazioni del calciomercato.  Per la cronaca, assieme alla Juve risultano “attenzionati” dalla Procura altri dieci club. Ma  sulla natura delle loro (ipotetiche) violazioni, le gole profonde che riforniscono le redazioni, hanno accusato  raucedini. 

Juve alle prese con gli infortuni. Anche McKennie, Alex Sandro e Kajo George sono finiti k.o. Allegri si sta avviando ad eguagliare il suo record in fatto di giocatori infortunati: oltre una settantina nella sua ultima stagione alla Juve. Juve alle prese con il gioco (che latita), Juve alla prese con una identità: da definire. Dicono che a giugno “Rabiot potrebbe partire“. A mio parere Arthur, Alex Sandro e Rabiot “devono” partire. A Torino hanno fatto il loro tempo. Per Arthur si fa per dire visto che il brasiliano ex Barcellona il suo  “tempo“ a Torino, proprio non l'ha fatto iniziare. Eliminando i pesi morti (sono più che i tre citati) la Juve che ha chiuso la semestrale con una perdita di 119 milioni di euro potrebbe incrementare il suo capitale (a quota 303 milioni grazie alla recente ricapitalizzazione) sociale. 

Direi che Allegri è sempre debitore alla stampa di una spiegazione per il mancato impiego di Zakaria contro il Villareal, dall'inizio. A meno che Allegri non reputi  Zakaria un giocatore di valore inferiore a quello di  Rabiot. E allora saremmo alla frutta, considerata  la realtà (modesta) delle prestazioni di Rabiot .

Ora l'attualità prossima ventura prevede per la Juve la trasferta di Empoli, contro la formazione che all'andata la massacrò all'Allianz. A ruota la gara di Coppa Italia contro la Fiorentina dove  pubblico, società e stampa da tempo stanno affilando le lame. In effetti la Fiorentina è una di quelle società che privata del confronto con la Juventus probabilmente “sparirebbe“: orbata di un senso della competizione che va ben oltre la (lecita) rivalità. Qui siamo all'ossessione. La medesima di Mourinho e dei romanisti. La medesima dei tifosi e dei media partenopei. La stessa che gli juventini vivono nei confronti dell'Inter . E di quello sfrontato imballaggio .

Francamente non riesco ad ipotizzare quale potrà essere il cammino della Juve. Non lo so io, non lo sa Allegri, non lo sanno i giocatori. Ai quali chiederei una minore esposizione mediatica. Oggi, mentre la guerra sta infuriando, alle porte di casa, “esporsi“ con banalità proprio non sembra il caso.

Intanto in bocca al lupo a  Lucescu  (italiano acquisito) e a De Zerbiis che lavorano nel calcio ucraino. In bocca a lupo a Paulo Fonseca a Kiev sotto le bombe assieme alla moglie ucraina .  In bocca al lupo a quanti, in ogni settore,  in Ucraina, provenienti dall'Italia, lavorano e vivono. E in bocca al lupo ai parenti della signora Paola  che viene a sbrigare - da anni – le faccende domestiche a casa mia. E' una bella persona e oggi parlando del suo paese , piangeva.  Del resto pensate se qualcuno dovesse portare i carri armati sull'uscio di casa vostra. Credo non vi limitereste alle lacrime .