MEDIA DAY WOMEN - ROSUCCI A TJ: "Emozione unica vincere lo Scudetto con la mia squadra del cuore. Per l'Europa serviranno rinforzi"

23.05.2018 15:30 di Rosa Doro Twitter:    vedi letture
Fonte: Dal nostro inviato, Edoardo Siddi
MEDIA DAY WOMEN - ROSUCCI A TJ: "Emozione unica vincere lo Scudetto con la mia squadra del cuore. Per l'Europa serviranno rinforzi"
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Oggi alla Continassa è andato in scena il Media Day della Juventus Women e ai microfoni di TuttoJuve.com, è intervenuta una delle giocatrici bianconere di spicco, Martina Rosucci: 

Raccontaci le emozioni del giorno dopo la vittoria dello Scudetto?
"In realtà noi non abbiamo ancora totalmente realizzato perché abbiamo festeggiato molto. Per me vincere lo Scudetto con la mia maglia del cuore è un'emozione incredibile e probabilmente una cosa che non potevo pensare nei miei lontanissimi sogni. Ovviamente dopo una stagione del genere, dopo aver creato una squadra dal nulla, si si può dire avete preso le giocatrici, i blocchi, giocatrici forti di qua e di là ma poi devi mettere insieme una squadra e si sa benissimo che i singoli non fanno la differenza, bisogna creare una squadra che funzioni, un team che funzioni con una staff che metta insieme tutto. Noi abbiamo avuto la fortuna di creare fin da subito un'armonia speciale che si sentiva da subito e col passare del tempo ci siamo resi conto che questo sogno poteva diventare realtà. La cosa che ci ha fatto festeggiare così tanto è stata il mese di aprile, il nostro calo che ci ha fatto rendere conto, in primis a me stessa, che eravamo umane anche noi, che nulla era scontato, perché poi alla fine lo sembrava, invece con quelle sconfitte e con il calo anche nelle prestazioni, si è visto di che pasta siamo fatte, nella sofferenza viene fuori poi quello che sei realmente. Quello che ci ha fatto festeggiare tanto è stato questo. Siamo riuscite a risollevarci e vincere uno Scudetto che noi abbiamo meritato più di qualsiasi altra squadra". 

Come gruppo come avete affrontato quel periodo, che è stato il più complicato?
"Si era invertita un po' la rotta. Sono momenti che in una stagione capitano sempre, sono 10 anni che sono in Serie A e questi momenti sono capitati sempre anche nella squadra più forte in cui ho giocato, che è stata questa. E' accaduto ala fine, penso che se fosse successo all'inizio non avremmo vissuto così con questa angoscia, ma più che noi l'esterno. Noi eravamo consapevoli che si poteva sbagliare, che eravamo umane anche noi e quella sconfitta ci sarebbe servita alla fine per vincere lo Scudetto e conoscerci meglio. L'abbiamo affrontata lavorando ogni giorno, ci siamo sicuramente parlate confrontate guardandoci negli occhi, ognuno ha detto quello che non andava secondo lei ma la svolta è stata il lavoro sul campo, ci siamo dette continuiamo a lavorare come abbiamo fatto fino ad adesso, ripartiamo da quello che facevamo prima, non concentriamoci troppo sugli errori ma su quello che abbiamo fatto di positivo, perché se abbiamo fatto 17 vittorie di fila qualcosa di positivo c'è".

Sulla tua stagione: c'è stata la svolta con il gol a Firenze?
"Non sono partita con problemi fisici, diciamo che arrivavo da un infortunio e ci vogliono quei 4-5 mesi oltre al tempo in cui stai fuori per tornare ad essere quello di prima, poi io sono un po' un diesel e carburo un po' dopo in generale in tutte le stagioni. Sicuramente quello è stato un gol che mi ha dato molta fiducia, che è stato importante per la squadra e dopo la fiducia è tutta, nei giocatori in particolar modo. Penso che dalla gara prima contro il Brescia, secondo me quella è stata la mia miglior partita, oltre ai gol con la Fiorentina, c'è stata una crescita":

Cosa serve per affrontare l'Europa?
"Adesso ci riposiamo e l'Europa è un'altra cosa. E' lontanissima da quello che è il campionato italiano. Sicuramente la squadra dovrà essere attrezzata diversamente anche a livello numerico, perché quando hai un impegno durante la settimana e poi anche il sabato, quando vuoi tener testa a tutto devi avere una rosa più ampia e con giocatrici di esperienza che può fare la differenza in diverse situazioni. Sicuramente i piani alti sapranno come gestire, sono abituatissimi".

Raccontaci le differenza tra le tue esperienze precedenti e cosa significa giocare alla Juve?
"Le differenza sta nel quotidiano. Riuscirti ad allenarti in certe strutture, avere uno staff preparato, non solo il mister, ma il preparatore, magazziniere, la disponibilità di avere degli spazi e degli strumenti. Poi la Juve ci ha messo a disposizione qualsiasi cosa per fare di questo sport non un hobby ma un lavoro. Chi andava a scuola, le piccoline sono continuate ad andare a scuola, in altre squadre chi lavorava non ha potuto più farlo, le ore di allenamento sono aumentate notevolmente, la differenza di esercitazioni, di impatto con i media, il fatto di avere un atteggiamento preciso, poi anche l'impatto con i tifosi ma io sono tifosa juventina quindi sono di parte. Io ero molto legata anche ai tifosi bresciani che erano molto calorosi e ci stavano vicini sempre ma alla Juve in una squadra appena nata, non credevo uscissero così in fretta quindi dobbiamo ringraziare tutti i tifosi, tutte le persone che ci sono state vicine e hanno avuto la curiosità di conoscerci e che poi non ci hanno più lasciato".

Il significato dell'hashtag: "#ASFREGIO"?
"E' stato il nostro motto di tutto l'anno, è stato un po' per caso, non so come spiegare, vincere questo Scudetto a sfregio anche per qualche parola arrivata da fuori, qualche insulto gratuito che non aveva senso, è questo ma anche un modo nostro di un gruppo di amiche, che dice: "Mangiamoci un gelato a sfregio". Non so spiegarlo, avevamo deciso che se sarebbe andata come volevamo, questa sarebbe stata la parola insieme #ATUTTOGAS che è la prima cosa di squadra".

Cosa è significato giocare uno spareggio del genere contro le tue ex compagne?
"Io sono legatissima a Brescia, sia all'ambiente, che alla società che alla squadra. Hanno cambiato moltissimo e sono rimaste in 4-5 del gruppo che con cui ho giocato e vinto. Quest'anno ci siamo incontrate parecchie volte e l'apice sicuramente è stata la prima partita al Club Azzurri, è un'emozione forte, la cosa bellissima è entrate e scherzare come se avessimo la stessa maglia. Quando l'arbitro fischia è ovvio che sono avversarie, quando c'è il triple fischio tutto torna come prima anche perché siamo compagne di nazionale, abbiamo lo stesso obiettivo, gli stessi sogni e con tanti di loro c'è un'amicizia che va oltre il calcio". 

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© video di Edoardo Siddi - Tuttojuve.com