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TJ - MATUIDI: "Un grosso onore far parte della famiglia Juventus. Deschamps e Dani Alves mi hanno mi hanno parlato bene del club. Pronti a migliorare e a vincere la Champions"

22.08.2017 15:34 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - MATUIDI: "Un grosso onore far parte della famiglia Juventus. Deschamps e Dani Alves mi hanno mi hanno parlato bene del club. Pronti a migliorare e a vincere la Champions"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Blaise Matuidi, ultimo arrivato in casa Juventus, si presenta in conferenza stampa  all'Allianz Stadium. Tuttojuve.com segue in diretta l'evento, riportando integralmente e in tempo reale le sue dichiarazioni:

Le tue prime sensazioni sulla Juventus. Che effetto ti ha fatto giocarci contro in America qualche settimana fa?
"Buongiorno, è vero ho giocato contro la Juve, ma conosco la squadra da tanto tempo, è una grande società, che ha sicuramente l'abitudine di andare avanti nella Champions, di vincere lo Scudetto e per me è stato in qualch modo naturale venire in questa squadra, indossare questa maglia, ci sono dei giocatori molto importanti che hanno indossato questa maglia e per me è un grosso onore far parte di questa famiglia, della famiglia della Juventus, sono molto felice di poter giocare accanto a questi grandissimi giocatori, in questo stadio, con questi dirigenti, è un enorme piacere far parte di questa squadra. Non ho mai avuto l minimo dubbio, sono molto felice di essere qua". 

Avrà delle difficoltà a integrarsi in questa realtà?
"Per me ogni squadra è differente, ogni squadra ha una sua cultura, sono arrivato in un nuovo Paese, per me si tratta di una nuova avventura, si tratta di una sfida particolarmente ambiziosa. Sono arrivato in una grande società. La cosa più difficilmente inizialmente è quella di adattarsi, ma ho dei compagni che mi hanno accolto alla grande e sicuramente sarà più facile una volta che si trova un'intesa anche fuori dal campo trovare delle intese all'interno del terreno di gioco. La Juve ha la sua grandissima storia, è una squadra talmente importante e un enorme onore essere qui".

Perchè l'anno scorso non sei arrivato alla Juventus? E perchè quest'anno si è sbloccata la situazione?
"No, non voglio  tornare su quello che è avvenuto nel passato, c'erano delle voci che il club era interessato a me, ma la cosa non è andata in porto per varie ragioni, magari il PSG a quel punto non voleva cedermi, come si dice spesso meglio tardi che mai. Sono ben contento di essere qui".

Hai scelto il 14 che ha indossato Deschamps, che è anche il tuo allenatore in Nazionale. Lo hai sentito? Ti ha parlato della Juve?
"Sì, certo, ho parlato con Deschamps che è il mio allenatore della Francia, è importante per me aver ricevuto delle informazioni rispetto alla società, al club. Per me è molto importante cambiare squadra, evolvere in un nuovo contesto  e anche durante la Coppa del Mondo. Avevo questa necessità di ricevere delle informazioni, anche se avevo già preso una decisione, volevo in qualche modo confrontarmi con lui e mi ha parlato soltanto bene della Juve. Il numero è il numero che mi accompagna da parecchi anni, devo dire che è un caso che Deschamps avesse lo stesso numero. So che Deschamps ha fatto ottime cose alla Juventus".

Come potrai inserirti nel campionato italiano e cosa conosci del campionato italiano?
"E' un campionato molto competitivo, con ottime squadre, molto sviluppato dal punto di vista tattico. La qualità tecnico-tattica è molto elevata, spetterà a me adattarmi, ho avuto la possibilità di migliorarmi grazie a degli ottimi giocatori nella mia carriera, anche a livello di nazionale, questo mi aiuterà nel futuro ad adattarmi più facilmente. Mi trovo in una squadra molto ambiziosa, abituata a vincere, la cosa si confà perfettamente a me perchè anch'io sono una persona ambiziosa, che ha voglia di vincere. Le cose funzioneranno sicuramente bene per tutti".

Hai una soluzione tattica che preferisci?
"Per me è indifferente. Nella Francia ho abitudine a giocare a due, nelle squadre di club ho giocato a tre, quindi credo che le due posizioni vanno entrambe bene. Sarà poi l'allenatore a fare le sue scelte. A livello tattico bisognerà parlare con l'allenatore, io sono un giocatore, io cercherò sempre di rispondere presente a prescindere dal ruolo dove sarò impiegato".

E' dispiaciuto di aver lasciato Parigi, soprattutto ora che ha acquistato Neymar e probabilmente Mbappè? Non è deluso?
"No, non sono assolutamente deluso, sono molo felice e onorato di indossare questa maglia, è stata una scelta, dopo anni in un club è chiaro che è stato difficile lasciare quei colori, ma avevo un'enorme determinazione, un'enorme volontà a indossare questa maglia, è un onore, non tutti hanno questa possibilità. Chiaro che cercherò di cogliere quesa opporunità che mi è stata data, sono particolarmente onorato e orgoglioso di portare questi colori. E darò il massimo sicuramente per dare il mio contributo per raggiungere gli obiettivi del club".

Allegri ha detto che nella rosa della Juve non c'è un giocatore con le tue caratteristiche. Cosa pensi di portare a questa squadra con la ua unicità?
"In una squadra ogni giocatore ha le sue caratteristiche da dare alla squadra, io faccio parte di questi giocatori. E' chiaro che cerco di dare il massimo per raggiungere il massimo dei risultati, con le mie qualità. Anch'io ho dei punti deboli, ma spetterà a me di evolvere, di migliorarmi a livello personale, anche a 30 anni abbiamo l'ambizione di migliorarci, di fare del nostro meglio, quindi cercherò di recepire le direttive dell'allenatore in modo da dare molto alla squadra. La squadra è la somma di vari giocatori che apportano il loro contributo affinchè la squadra diventi più forte".

La Juve ha grande tradizione di giocatori francesi, Platini e Zidane per citarne alcuni. E' una responsabilità?
"E' un enorme orgoglio, se si guarda tutti i giocatori francesi che hanno giocato con la Juve, sono tutti degli ottimi giocatori. E' un enorme orgoglio far parte di questa squadra, è un piacere, soprattutto quando l'accoglienza è stata così bella. Non è un caso che questi giocatori abbiano dato il meglio della loro carriera proprio in questa squadra. E' un ottimo augurio per il futuro, l'importante è che io dia il massimo per aiutare la squadra e sono particolarmente orgoglioso di fare parte di questa schiera di giocatori francesi che hanno lasciato il segno in questo club prestigioso".

Sei venuto qua per la Champions, per lo Scudetto?
"Quando si hanno delle ambiziosi è chiaro che si cerca di vincere tutto, è facile a dirsi tante volte, ma metterlo in pratica non è assoluamente facile. Sono in una squadra abituata a vincere pertanto spetterà a me dare il meglio sul terreno e aiutare la squadra a raggiungere degli obiettivi. Nel calcio le varie cose possono succedere, spetta a me, l'importante è dare tutto sul campo per essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto durante l'anno. Credo che la squadra abbia fatto grandi cose finora, ma è da un po' bel po' di anni e bisogna continuare su questa falsariga. Tutti sognano di vincere la Champions League ma non è che si può fare così dall'oggi al domani. E' un lavoro che richiede molto tempo, ci sono tante ottime squadre, noi facciamo parte di queste squadre che vogliono raggiungere l'agognato successo. Ma nel contempo anche la Serie A è molto importante, è un po' il nostro pane quotidiano, che ci permette di essere dei veri pretendenti alla Champions League. Anche la Serie A è un campionato molto importante, molto interessante, è un enorme onore fare parte di questa squadra che sicuramente ci porterà a vincere spero tanti trofei".

Che cosa ti aspetti dall'Italia? Che idea ti eri fatto e cosa hai già scoperto?
"L'accoglienza che ho avuto è stata ottima, persone molto aperte, che accettano gli altri. Io sono venuto con la mia famiglia e spero che la mia famiglia si ambienterà presto. Soprattutto la prima settimana che ho trascorso è stata ottima, ho particolarmente apprezzato l'accoglienza qui, ho sentito solo ottime cose dell'Italia, nel club in cu ho giocato, c'erano tanti italiani che mi hanno parlato molto bene dell'Italia. Per quanto mi riguarda, sarà solamente il campo che darà delle risposte. Io ho già un'ottima intesa con i miei compagni, dipenderà da me, il contributo che darò per aiutare la squadra a raggiungere dei successi. So che è una squadra che ha già vinto tanto, ma bisogna sempre rimettersi in discussione. Per me si tratta di una nuova sfida e sono particolarmente elettrizzato di iniziare questa nuova stagione".

Domenica hai ricevuto il saluto del PSG. Cosa hai pensato in quel momento? E che cosa pensi di aver lasciato a Parigi?
"Tante emozioni, ho passato sei anni a Parigi magnifici. Vengo dalla regione di Parigi, è stata un'ottima sensazione quella dell'omaggio che mi hanno reso, sia i ifosi che il club, però, ripeto, è il passato, ora sono alla Juve e voglio mostrare le mie capacità, voglio aiutare la squadra a raggiungere grandi risultati".

Dani Alves al PSG ha detto: "Qui è tutto ordinao, perfetto e preciso". Hai trovato un club disorganizzato qui e molto diverso dal PSG?
"Io ho trovato un club molto organizzato, tutto va bene, non ho alcuna preoccupazione a riguardo, anzi, a livello di accoglienza da parte dei dirigenti e dei giocatori, è stata fantastica, è un'ottima famiglia e sono particolarmente felice di pare parte di questa famiglia. Dani Alves mi aveva detto ottime cose del club, onestamente ho solo ricevuto degli ottimi responsi su questo club e come detto sono molto onorato di fare parte di questa famiglia".

Cosa manca a squadre come Juve e PSG per vincere la Champions?
"Vincere la Champions è difficile, è molto difficile. Sono in un club che l'ha giò fatto in passato, è un club che vorrebbe ancora vincere la Champions, è chiaro che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Nelle ultime tre stagioni si tratta di un club che è arrivato in finale, quindi sicuramente è stato un lavoro molto importante quello che è stato fatto. Vincere la Champions dipende da tanti fattori, ci sono squadre molto molto forti, che aspirano a vincere la Champions. Si tratta di un lavoro quotidiano e come ho detto, siamo molto pronti a migliorare e ad aggiungere questo trofeo".

Sei il solo giocatore tra i grandi francesi del presente a non aver giocato mai all'estero. Perchè? Questo può essere un problema?
"No, come spesso si dice meglio tardi che mai. Credo facesse parte del mio destino, il destino probabilmente voleva che a 30 anni approdassi alla Juventus. Non credo che la cosa mi causerò dei problemi, penso che mi adatterò molto velocemente qui. Sarà il campo a dare il responso. Crcherò poi di adattarmi molto rapidamente a livello della lingua, perchè la lingua è molto importante perchè ci permette di comunicare. Non è una lingua particolarmente difficile, che riesco già a capire un po'. Ho la possibilità di essere cresciuto con dei giocatori che hanno potuto giocare in questo campionato. Sono poi le prestazioni sul campo che la diranno lunga sulla mia permanenza o meno. Starà a me dare il meglio di me stesso".

Grazie.
"Grazie e forza Juve!".

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