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TJ - BERNARDESCHI: "Juve uno dei top club al mondo, rappresenta la storia. La 10? Devo dimostrare di poterla indossare. Scelto il 33 perchè sono religioso. Insulti da società malsana"

28.07.2017 19:35 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - BERNARDESCHI: "Juve uno dei top club al mondo, rappresenta la storia. La 10? Devo dimostrare di poterla indossare. Scelto il 33 perchè sono religioso. Insulti da società malsana"

Sala stampa gremita per la conferenza stampa di presentazione di Federico Bernardeschi, in terra americana. Tuttojuve.com riporta integralmente e in tempo reale le sue dichiarazioni.


Hai scelto la maglia 33. Perchè non la 10?
"E' stata una scelta condivisa con la società. C'è molto rispetto per questa maglia, credo sia giustissimo così e io credo di dover dimostrare di poterla indossare qui come l'ho dimostrato a Firenze. Quindi quest'anno è giusto che lo dimostri a società, mister e compagni, di poterla indossare".

Cosa rappresenta per te la Juventus e cosa rappresentava quando eri bambino.
"La Juventus rappresenta... che dire, uno dei top club al mondo, tra i 4-5 top club al mondo, rappresenta la storia, rappresenta una parte di storia del calcio mondiale. E' un'emozione grande stare qui e voglio vivere queste emozioni dalla prima all'ultima, senza mai farmi mancare nulla".

Cosa ti colpiva della Juve quando la affrontavi in campo?
"A me ha sempre colpito una cosa, la mentalità che la Juve ha sempre avuto ed è riuscita a mantenere negli anni. La mentalità, la grinta, la tenacia, al determinazione. Quando entri in campo da avversario della Juventus queste cose le noti e sul campo si sentono".

Le tue prime sensazioni al Babson College?
"Positive, già quando sono arrivato sono stato accolto da tanti tifosi e li voglio ringraziare perchè mi hanno fatto veramente passare una bellissima giornata. Cercherò a mio modo in campo di ricambiare il favore a loro".

Il 10 ti piace? Perchè hai scelto il 33?
"Il 10 assolutamente mi piace, fosse stato per me l'avrei preso, ma giustamente è andata così, perchè l'ho spiegato, è giusto che io me la meriti. Poi ovviamente quello è il mio numero. Il 33 perchè sono credente, sono religioso, perciò questo credo sia il significato. E' più pesante (ride, ndr)".

Alla Juve troverai tanta concorrenza. Ti preoccupa o ti stimola? Qual è la tua posizione preferita? Dove pensi di poter giocare?
"Credo la concorrenza in una squadra faccia del bene, crea stimoli sia a me che ai miei compagni. Per riuscire a raggiungere traguardi importanti serve tanta concorrenza. Io lo avevo già detto, sono a disposizione del mister, ho ricoperto tanti ruoli, poi con il mister, quando il mister deciderà, parleremo sul ruolo, ma come ho già detto sono a disposizione del mister e dei compagni".

La trattativa è stata lunga. Ci sono stati dei momenti in cui hai detto: "Forse alla fine va male"?
"Beh, è stata lunga sì, però è stata bella perchè l'ho vissuta nel pieno, è stata una trattativa bella ed emozionante. Non era facile, ma grazie alla fiducia che la Juve mi ha subito dimostrato, grazie al mio procuratore e alle persone che mi sono state vicine, alla fine siamo riusciti a portare a casa il risultato".

Ti è dispiaciuto quello striscione apparso al Franchi? 
"Questo credo sia un argomento un po' delicato, credo ci sia una parte di società malsana, che viviamo nel mondo di oggi, come il tifoso sui social che augura morte, o addirittura brutti mali. Questa credo sia una cosa brutta e io non sono qui ad alimentare questa parte di società malsana. Anzi, ringrazio i tifosi che comunque, nonostante tutto, mi hanno detto in bocca al lupo per la tua nuova avventura, eccetera, eccetera. Queste sono persone da ringraziare, poi magari ci sono tifosi che mi hanno detto: 'Non  ti seguiremo più. Però nonostante questo ti auguriamo la tua crescita professionale". Questa parte di società che è sana, va seguita, va ringraziata e va apprezzata. Ma la parte di società malsana, credo che debba stare un po' da sola. Fa molto più rumore di quell'altra parte, perchè conviene così, ma credo che questo sia un problema sociale, perchè finchè prendono noi che siamo ragazzi fortunati, perchè della passione ne facciamo il lavoro, tutto va bene. Io mi reputo con un carattere forte e non c'è problema. Però il problema diventa quando vanno a colpire quelle persone più fragili e questo credo sia un problema sociale del mondo d'oggi".  

Quanto è stato importante Buffon per la tua scelta?
"Gigi l'ho sempre detto, è un esempio per me, ma credo sia un esempio per tutti quanti a livello mondiale e internazionale. La sua storia parla per lui, non c'è bisogno di parlarne. Ovviamente quando hai un condottiere con questo spessore, ti viene più voglia di seguirlo".

Già anni fa si parlava di Bernardeschi a un passo dalla Juventus. C'è stata questa vicinanza già due anni fa?
"C'è sempre stato un interesse della Juventus, però per una cosa o per un'altra non sono mai avvenute le cose. Credo che il destino abbia voluto così e le cose sono andate bene così poi".

Ci spieghi quella sorta di gonna che avevi l'altro giorno? Un pareo...
"Se era una gonna non lo so. Partiamo dal presupposto che per me lo stile, l'abbigliamento di una persona, è un punto di personalità, ognuno si veste a proprio modo, siamo in un mondo libero e ognuno può fare ciò che vuole. Però credo che quando una persona si veste e si mette dei capi di abbigliamento, sia un sintomo di personalità. Ovviamente c'è chi non condivide come è giusto che sia. Non era una gonna, era un pantalone, però si sa che nelle foto si possono modificare le facce, figuriamoci se non si possono modificare i pantaloni".

Complimenti perchè hai detto: "Se fosse stato per me avrei preso subito la 10". Non tutti dicono quello che pensano. Questa caratteristica come pensi che ti aiuti? Dovrai cambiare tu?
"Io ho detto che se fosse stato per me l'avrei presa, ma per un semplice motivo, è stata una scelta condivisa con la società, insieme a me. E io credo sia la scelta più giusta e più opportuna questa. Perchè la maglia numero 10 deve avere rispetto assoluto. E un giocatore è giusto che se la debba meritare prima di indossarla. Un uomo, una persona, credo abbia il proprio carattere e abbia la propria personalità. Ovviamente non  si deve mai cascare nell'essere ottusi, testardi, si deve sempre mantenere una linea ch vada in simbiosi con società, allenatore e compagni, senza mai intralciare queste strade. Però è giusto che ognuno abbia una personalità propria".

Sarà una grandissima Juventus davanti, grande tecnica. Quanto ti stimola giocare con grandissimi campioni? Ti piacere dialogare in campo con qualcuno in particolare?
"Quando li vedi sono tutti forti perciò sarà bello giocare con ognuno di loro, perchè siamo una squadra forte e lo dimostreremo. Ma quando entri a fare parte di un club così importante, con dei campioni, quando giochi ti puoi divertire tanto".

Ti sei fissato un obiettivo in particolare? Nel mondo Juventus la Champions è quasi un'ossessione.
"Io sono qui per aiutare la squadra a continuare a fare quello che ha sempre fatto in questi sei anni. Io sono quì ad aiutarla, a dare una mano in più. Ovviamente è il ripetersi nella vita che è difficile e loro sono stati non bravi, ma fenomenali a fare questo. Addirittura ne hanno vinti sei di fila. Perciò credo che io sia qui per dare una mano e provare a vincere il settimo Scudetto. Poi la Champions League sappiamo tutti che è una competizione difficilissima, fatta di mille sfaccettature e credo che l'obiettivo della Juventus sia arrivare tra le prime quattro posizioni. Perciò questo sarà l'obiettivo".

Qualcuno dice che la tua valutazione sia corretta, per qualche altro è eccessiva. E' un motivo di responsabilità per te?
"La responsabilità è giusto che un giocatore se la prenda. Fa parte del gioco, siamo qui, ci sono tanti soldi che adesso si stanno investendo nel calcio e credo che questa sia una cosa positiva, sia per il mondo del calcio, che per gli appassionati del calcio. Quando non si spendeva così tanto si diceva che nel calcio erano finiti i soldi, adesso che si spende, dovremmo essere tutti più felici e dire che comunque il calcio sta andando bene. Soprattutto per ragazzi giovani, italiani, come noi, che fino a due anni fa non venivamo presi in considerazione".

Quando ti paragonano a Baggio che cosa pensi?
"Baggio è Baggio e come Baggio ce n'è uno. A mio parere sono sempre sbagliati i paragoni per un semplice motivo: perchè ci sono strade, ci sono vite, ci sono uomini diversi l'uno dall'altro. Baggi è stato forse il più grande calciatore italiano di sempre, l'ha dimostrato, quindi mi sembra un paragone che non debba essere fatto. A me fa piacere, ma credo sia poco rispettoso nei suoi confronti".

Da piccolo avevi un idolo?
"Io ho sempre detto che mi è sempre piaciuto il calcio bello, il calcio che si giocava a calcio, quello di qualità, quello di fatto di fantasia. Ovviamente tutti i numeri 10 mi hanno sempre affascinato e li ho sempre visti con grande ammirazione. Poi ci sono sempre stati i grandi campioni, ma dirti un nome sinceramente no, ma te ne posso fare 5-6-10, quanti ne vuoi".

Del Piero ha detto che Bernardeschi è un gran colpo; Buffon ha detto che hai qualità fenomenali; Allegri ha sempre parlato bene di te. Che effetto ti fa?
"Io innanzitutto li ringrazio, fa piacere, tanto. Io credo che quando delle leggende come Del Piero e Buffon facciano i complimenti, per noi giovani che ci stiamo affacciando al calcio mondiale, credo sia un bel bagliaglio da portarsi dietro e da ricordare. Perciò li ringrazio pubblicamente perchè parole del genere, a un giovane così, fanno emozionare".

La prima cosa che ti ha colpito quando sei arrivato. E che campionato ti aspetti?
"La prima cosa che mi ha colpito, non sono arrivato quando la squadra era a Torino e quindi mi ha colpito l'accoglienza dei tifosi, l'accoglienza dei tifosi mi ha veramente colpito e mi ha emozionato tanto. Poi al di là del club e della storia, che quando entri a far parte della Juventus è bello, è troppo importante per un calciatore, perchè comunque vieni avvolto da delle persone che hanno fatto la storia del calcio. Sono emozioni quasi indescrivibili. Sicuramente un campionato difficile, tosto, quasi tutte l squadre si sono rinforzate e credo sia un bel campionato, divertente".

In che cosa sei migliorato maggiormente nell'ultima stagione e in che cosa devi migliorare? 
"Credo di essere migliorato dal punto di vista caratteriale, fisico e della continuità. Poi dovrò migliorare su tantissimi aspetti che poi limeranno insieme, col mister e con i compagni in campo, però dovrò migliorare in modo netto, non entro nelle cose tecniche, ma sicuramente ci sarà tanta strada da fare e non vedo l'ora di farla".

Quel bagno di folla in passato si è visto solo per l'arrivo di grandissimi campioni. Ti sei chiesto perchè questo affetto?
"Perchè credo sia un po' il futuro, un ragazzo giovane, italiano e io sono felice di aver portato entusiasmo, di aver portato così tanti tifosi ad aspettarmi. Credo sia una cosa incredibile per un ragazzo come me, veramente".

Una riflessione su quello che è stata la Fiorentina per te.
"Aspettavo la domanda. La Fiorentina, non so se avete letto sui social, l'ho ringraziata per un semplice motivo: perchè dodici anni non sono pochi, anzi, sono tanti. Voglio ringraziare la società per quello che ha sempre fatto per me, per come mi ha cresciuto, mi ha fatto diventare un uomo, mi ha sempre difeso, per questo la devo solamente ringraziare. Come ringrazio le persone che mi sono sempre state accanto nel bene e nel male. Questo credo sia un ringraziamento di cuore che faccio alla società Fiorentina".

Dimostri molti più anni di quelli che hai.
"Grazie".

E' una sfida con te stesso. Non ti fa paura il fatto di avere tutti gli occhi puntati addosso?
"No, per un semplice fatto, non è presunzione e non deve essere presunzione la mia, chi mi conosce lo sa, non è presunzione, anzi. E' umiltà, ma è un'umiltà consapevole, che è giusto che un calciatore abbia. Ovviamente fa parte del mestiere, fa parte del gioco, che un ragazzo che faccia un trasferimento così, abbia gli occhi puntati addosso. Però credo che la pressione e le responsabilità facciano parte del gioco. E  un calciatore se lo deve prendere".

Troverai tanta concorrenza nell'anno del Mondiale.
"Per me è uno stimolo la concorrenza. Ovviamente per me il Mondiale è un obiettivo".

 

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