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TJ - AGNELLI: "Felice del ritorno di di Pirlo. L'idea è che il percorso possa in futuro portarlo in prima squadra. PIRLO: "Contento di essere tornato alla Juve"

31.07.2020 18:00 di Simone Dinoi Twitter:    vedi letture
Fonte: inviato all'Allianz Stadium
LIVE TJ - AGNELLI: "Felice del ritorno di di Pirlo. L'idea è che il percorso possa in futuro portarlo in prima squadra. PIRLO: "Contento di essere tornato alla Juve"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Andrea Pirlo torna alla Juventus. Dopo la carriera da calciatore, il "Maestro" dà il via alla sua esperienza da allenatore e lo fa sedendosi sulla panchina della Juventus Under 23. Ieri l'ufficialità e questo pomeriggio alle 17.30, nella sala stampa dell'Allianz Stadium, la conferenza stampa di presentazione. Tuttojuve.com seguirà in diretta le prime parole del nuovo tecnico bianconero.

AGNELLI: “Siamo qui oggi per presentare il nuovo allenatore dell’Under 23 che conoscete tutti molto bene. Da calciatore lui ha scritto una parte fondamentale della storia che stiamo continuando a scrivere. Comincia questa sua avventura come allenatore da noi e di questo siamo fieri ed orgogliosi. Spero per lui che sia il primo passo di una carriera ricca di soddisfazioni. Lo fa in un progetto che noi abbiamo fortemente voluto. Un percorso di cui mi sono reso conto che inizialmente era un problema identitario perché i ragazzi erano abituati a un giro di prestiti che spesso li portava a non completare la loro carriere da calciatori. A oggi devo dire che abbiamo ragazzi di cui mi fa piacere leggere le interviste che rilasciano, c’è un riconoscimento da parte dei protagonisti del percorso. Poi è chiaro che con Andrea partiamo con un percorso che abbiamo visto vincente con un allenatore che si prepara nella seconda squadra per poter magari un giorno fare un salto nella prima squadra con una vera idea di quello che è la Juve. Andrea non ha bisogno di sapere cosa è la Juve perché la conosce. Quelle della Juventus Under 23 sono partite difficili, chi ci affronta dà sempre tutto quello che ha. Sono molto felice di poter dare il bentornato ad Andrea e in bocca al lupo per quello che il futuro ti potrà dare".

PARATICI: “Vi spiego come siamo arrivati alla scelta di Pirlo. La prima scelta due anni fa è stata Zironelli perché cercavamo qualcuno che conoscesse la categoria. Va un ringraziamento a tutte le persone che hanno lavorato per questo progetto. La seconda stagione abbiamo scelto Pecchia perché conosceva l’ambiente e volevamo portare appartenenza e ambizione. Abbiamo scelto Andrea adesso perché per noi che abbiamo avuto la fortuna di essergli vicini in questi anni, è stato un esempio di come si interpreta la professione di calciatore. E pensiamo che potrà trasmetterle ai giocatori. Pensiamo abbia tutte le caratteristiche per avere anche una grande carriera da allenatore e noi lo accompagneremo”.

CHERUBINI: “L’obiettivo del progetto sarebbe quello di portare 2-3 giocatori in prima squadra. Abbiamo l’ambizione di competere per arrivare alla categoria superiore come successo già quest’anno. In questo progetto c’è anche una parte formativa. Dieci anni fa abbiamo pensato a questo progetto quando abbiamo capito come i giocatori si perdessero nel percorso dei prestiti. In questi anni abbiamo dato giocatori utili per gli allenamenti della prima squadra, ma abbiamo dato anche giocatori al mercato. È un percorso che in questo momento stiamo rispettando. È evidente che la scelta di Andrea va nella direzione di una persona che siamo sicuri possa portarci a fare uno step ulteriore. Ciò che mi ha colpito è l’umiltà con cui si è approcciato e la conoscenza di tutti i calciatori che allenerà”.

PIRLO: “Volevo ringraziare il presidente, Fabio e Federico per l’opportunità che mi hanno dato. È un orgoglio cominciare questa carriera da allenatore, spero di poter rivivere le emozioni vissute da calciatore. Non vedo l’ora di iniziare perché questi anni lontani dal campo giocato mi hanno fatto capire che il percorso giusto da fare era questo. Sono felicissimo di essere tornato alla Juventus”.

AGNELLI: “Si fa fatica a dire nono scudetto consecutivo. È stato un anno che visto da fuori non è stato capito fino in fondo perché è stato difficilissimo. Però alla fine dell’anno nell’albo d’oro c’è scritto chi vince, non l'asterisco con scritto anno durissimo. Se partiamo dall’inizio una squadra è fatto di dinamiche fra le persone, noi abbiamo cambiato 13 persone nello staff tecnico: preparatori, medici, nutrizionisti. Quasi tutto il gruppo che gestisce la squadra. Questo porta al fatto che sia stato un anno difficile da gestire dove certe dinamiche devono essere resettate. Faccio i complimenti a Pavel, Fabio e Federico per avere ricalibrato queste dinamiche e li ringrazio. Ora abbiamo davanti a noi un altro obiettivo che è la Champions League e siamo tutti focalizzati su quello. La gara col Lione sarà difficilissima e dovremo stare concentrati per arrivare pronti e staccare il biglietto per le finali di Lisbona. Nessuno di noi risponderà a domande che non saranno su Andrea o sul progetto Under 23".

CONFERENZA PIRLO

Quando hai capito che volevi fare l'allenatore?
"Quando ho smesso di giocare ho cominciato a fare i corsi. Facendoli mi cresceva la voglia di conoscere e da lì mi sono infognato e mi sono buttato al cento percento. Ho avuto tanti allenatori nella mia carriera e tutti mi hanno dato qualcosa. Da Ancelotti, Lippi, Allegri. Però tutti penso debbano fare la propria strada, io ho in testa il mio modo di giocare. Con la palla tra i piedi e con la voglia di giocare sempre per vincere, da giocatore odiavo delle cose e non vorrò rivederle in campo”.

Quello di Sarri è un tipo di gioco che ti piace?

“Mi sarebbe piaciuto giocare nella Juve di adesso perché avrei potuto giocare con questo gruppo vincente per anni. Il gioco di Sarri mi piace, il play gioca tantissimi palloni e mi sarei potuto trovare bene”.

Chiederà consigli a Sarri che ha visto i giocatori dell’U23?

“I giocatori dell’Under 23 li conosco, li ho seguiti già dall’anno scorso. Sicuramente sono migliorati perché allenandosi con la prima squadra e con Sarri hanno potuto farlo. Sicuramente cercherò di creare un rapporto con Sarri per favorire la crescita dei ragazzi e avere relazioni quotidiane su entrambe le squadre. La prima squadra è una cosa, io sono al di sotto. Ma alla Juventus lo scudetto è già stato vinto quindi qua si pensa già alla prossima. Sarà una partita difficile col Lione, loro sono fermi da tempo e l'avranno preparata alla morte. La partita è troppo importante ma penso che arriveranno con la giusta forza e mentalità per andare alla fase finale”.

Come nasce questo rapporto forte con la Juve?

“Sono arrivati dopo 10 anni al Milan in questa famiglia dove mi sto trovato bene con questi uomini. Anche quando sono andato via da Torino ho mantenuto buoni rapporti, stima e amicizia sono sempre rimasti. Col Milan non li ho più perché non c’è più nessuno di quando giocano lì. C'è Maldini che però era un mio compagno, mi sembra normale che il percorso sia stato quello di venire a vivere a Torino e poi a lavorare ancora grazie a loro alla Juve".

Hai pensato di fare il dirigente?

“No il dirigente no, a me piace giocare sul campo e vivere la partita. Ho dei sogni da raggiungere personalmente e non da esterno. Quello dell’allenatore è il ruolo perfetto”.

Cosa trasmetterà ai ragazzi?

"Dirò le cose che mi piacevano dei miei allenatori precedenti, sono stati un aiuto per il mio futuro. Ai ragazzi dovrò spiegare cos’è la Juventus e cosa vuol dire fare sacrifici per arrivare in prima squadra. Tutti quelli che giocheranno contro di noi vorranno vincere e dovremo essere bravi ad avere le giuste motivazioni”.

Alla Juve ci sono due brasiliani come Wesley e Rosa, cosa ne pensa?

"Sono due terzini, li ho seguiti. Spero di poterli avere a disposizione, avrò modo di poterli conoscere meglio

Che modulo potresti utilizzare?

“I moduli non sono fondamentali. Bisogna vedere i giocatori che is hanno a disposizione e mettere nelle condizioni migliori di rendere. Di moduli ce ne sono tanti ma quello che conta è l’occupazione degli spazi. Bisogna avere idee e principi di gioco ben chiari da attuare".

La senti la responsabilità del futuro che potresti avere simile a quello di Guardiola e Zidane?

“La responsabilità fortunatamente ce l’ho da quando ho 14 giorni, non mi piacerebbe non averle. A tutti piacerebbe fare il percorso di Guardiola e Zidane ma bisogna meritarselo con tempo ed esperienza. Ho avuto offerte anche da squadre di Serie A e Premier League ma ho scelto questo perché mi sembrava il migliore con cui iniziare”.

DOMANDA AD AGNELLI: Pirlo in futuro in prima squadra?

“L’auspicio è che possa fare il percorso che hanno fatto altri allenatori. Ma bisogna meritarsele come ha detto Andrea”.

Hai studiato nei corsi, hai avuto difficoltà? 

"Difficoltà no, magari quando c'erano materie tipo psicologia e altre che erano lontane dal rettangolo di gioco. La scintilla è scattata quando di notte invece di dormire immaginavo come piazzare i giocatori in campo. Lì ho pensato: devo fare questo".

Siete in tanti che hanno vinto il Mondiale e ora allenano. Cosa c'era in quella squadra?

“C’era la passione e la voglia di giocare a calcio. Eravamo persone per bene che avevano ambizione, voglia di gioire e soffrire attraverso sacrifici. È la passione che ti fa andare avanti”.