IL SUSSURRO

05.06.2017 13:30 di  Caterina Baffoni   vedi letture
IL SUSSURRO

Come ogni "day after" che si rispetti, magari vi starete aspettando un'analisi di quelle pungenti e desolanti come di solito accade dopo una sconfitta cocente del genere, con tanto di "sfottò" che immagino vi giungano sontuosamente e costantemente alle orecchie da parte di amici o meno che saranno lì, pronti a festeggiare, a stappare spumanti ed esultare per le sconfitte altrui, dimenticandosi delle proprie vittorie così lontane e offuscate nella mente, sapendo di non poterle viverle di nuovo. Nulla di più triste.
Beh, non sarà così. Almeno per me, per il momento. 
Lo sport, la Juve, ma così come la vita stessa mi ha insegnato che non esiste sconfitta nel cuore di chi lotta, che c'è sempre un insegnamento per tutto. 
Abbiamo vinto meno di quello che avremmo dovuto e potuto, ma nessuno potrà mai dire che quella e questa Juventus si sia tirata indietro.
È estremamente difficile trasmettere quel che si prova all'indomani di un'ennesima coppa sfiorata, anche se è riduttivo e avvilente classificarla così, eppure mi piacerebbe condurvi in quel sentiero logico che possa farvi riflettere sul nostro motto e su quale qualcuno si inciampa: " #finoallafine " che, per quanto mi riguarda, ha un significato incredibilmente importante. Perchè se a prima vista può sembrare solo un'accozzaglia di parole, la classica frase fatta messa li tanto per fare figura, analizzandola scopriamo che non è cosi.
Questa ha un significato molto profondo e che mi ha guidata, e mi è sempre stata di illuminazione nel corso degli anni, mi ha dato conforto, mi ha infuso forza e coraggio, mi ha aperto gli occhi, in definitiva, mi ha cambiata, ed è stata per la Juve, per tutti noi e non solo per me, un punto fermo su cui costruire le nostre certezze.


 Ed è proprio con questa frase che mi rivolgo a voi: così come ci rivolgiamo alla nostra opera d’arte bianconera quando scende in campo, e a chi l'ha formulata dico "grazie", e porgo omaggio,  perchè quello che sono, quello che siamo, è venuto fuori anche dall'insegnamento di quella frase. 
Solo il principio del coraggio e del crederci valgono la pena di una lotta e d'una sconfitta; per tutto il resto si può essere arrendevoli. 
Ogni sconfitta, ogni batticuore, ogni perdita, contengono il loro proprio seme, la loro propria lezione su come migliorare le nostre prestazioni la volta successiva.
E ricordiamoci soprattutto di una cosa: questa, quella o l'altra sconfitta non sono sinonimo del peggior fallimento. Non tentare più è il peggior fallimento.
Scommettiamo su di noi e sulla nostra sconfitta, e vedrete che sarà un modo conveniente di assicurarci la vittoria. La sconfitta sa essere anche riposante e rigenerante. 
Mai, però, farsi sconfiggere dentro.
E "fino alla fine", è più di una semplice metafora di vita, perchè si è scelta un brutto cliente, la fine. E noi glielo sussurreremo all'orecchio nell'attimo prima in cui glielo dimostreremo.