Il figliol prodigo, pro e contro di un Morata-bis

16.05.2018 14:00 di Gianmaria Di Candia  Twitter:    vedi letture
Il figliol prodigo, pro e contro di un Morata-bis
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Quello che sta per cominciare sarà, per la Juventus, un mercato totalmente rivoluzionario. I motivi di questo stravolgimento sono sicuramente da ritrovare nell’età avanzata di alcuni giocatori e, soprattutto, nella necessità di chiudere un ciclo storico e da record e di riaprirne un altro, si spera, altrettanto vincente. Tra i nomi più battuti nelle ultime ore figura quello di Alvaro Morata, giocatore mai dimenticato dalla tifoseria bianconera. L’attaccante spagnolo, infatti, dopo una stagione infelice all’ombra del Big Ben, pare essere intenzionato a lasciare Londra per ritornare a Torino. Ma sarebbe un’operazione conveniente dal punto di vista economico? E per quanto riguarda l’aspetto tecnico?

Vediamo insieme i pro e i contro di un Morata-bis alla Juventus.

PRO

Adattamento

Morata conosce già benissimo l’ambiente bianconero, lo spogliatoio ed il campionato italiano. Non ci sarebbe bisogno di un periodo di attesa per il suo ambientamento. Lo spagnolo sarebbe già pronto a far goal.

Voglia

A differenza di quello che si possa pensare, è più Morata a cercare la Juve che non il contrario. La voglia di Alvaro di ritornare in Italia è fortissima, forse dovuta anche al fatto di aver sposato un’italiana (Alice Campello ndr), e questo non può che far bene alle sue prestazioni. La serenità del quotidiano, si sa, influisce e non poco sul lavoro.

Uomo Champions

Dopo 7 Scudetti e 4 Coppe Italia consecutivi, ormai è cosa nota a tutti che l’ossessione della Juventus sia solo una: conquistare la Champions League. Nei due anni in bianconero, Alvaro Morata ha dimostrato di essere non solo presente con grandissime prestazioni ma molto spesso decisivo nelle partite fondamentali in campo europeo. 7 goal in 20 presenze europee e tutti decisivi. Ricordiamo i due goal al Real Madrid nelle due semifinali di Champions del 2015 e il goal del momentaneo pareggio nella finale contro il Barcellona, sempre nel 2015.

Maturità

Il Morata che hanno conosciuto i tifosi bianconeri era un attaccante di sicuro talento ma ancora acerbo e lontano dalla piena maturità. Oggi, invece, l’attaccante spagnolo è nel pieno della sua maturità e può vantare esperienza internazionale che sicuramente è servita a formarlo. Il Morata di oggi è un attaccante completo, più di quanto non lo fosse già.

CONTRO

Minestra riscaldata?

Il calcio ci ha dimostrato che i ritorni spesso non sono proficui. Si pensi a Kakà e Shevchenko al Milan. Di sicuro c’è che Morata ha un’età diversa dai due succitati. I due milanisti erano quasi alla fine della carriera, Morata no.

Prezzo

Il prezzo è uno dei contro di questo revival. Solo un anno fa, il Chelsea ha sborsato ben 75 milioni di euro per strappare il talento spagnolo al Real Madrid. Di certo, per una questione di equilibri di bilancio, non potrà privarsene per meno di 60 milioni. In questo caso dovrà essere brava la dirigenza bianconera a studiare un piano per portare Morata a Torino ad un prezzo inferiore. Si parla di un prestito oneroso biennale con diritto di riscatto fissato a 50 milioni. Messa così, non sarebbe affatto male. Ma c’è da trattare.

Questione tattica

Il più grande ostacolo per questo ritorno il bianconero è trovare una collocazione a Morata nello scacchiere bianconero. Gli acquisti dell’ultimo calciomercato (Riscatto di Cuadrado, Douglas Costa, Bernardeschi) andavano tutti in un’unica direzione: 4-3-3. Morata è un attaccante mobile sì, ma non un esterno. Il suo meglio lo dà come centravanti ma, soprattutto come seconda punta. In un 4-3-3 sarebbe assolutamente sacrificato. Vi dice qualcosa Paulo Dybala? Quest’anno, a farne le spese, è stato proprio la Joya che, nonostante il record di goal stagionali (26 ndr) e qualche lampo di classe, non ha vissuto una stagione esaltante dal punto di vista delle prestazioni. Molto lo si deve al modulo non adatto alle sue caratteristiche. Lo stesso discorso varrebbe per Morata.

Se, invece, dovesse partire Higuain, il discorso sarebbe diverso.

Stagione travagliata

A Londra, come detto, Alvaro ha vissuto una stagione non proprio positiva e falcidiata da diversi infortuni. Prima un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori più di un mese ad inizio stagione facendogli saltare buona parte dei gironi di Champions; poi un misterioso infortunio alla schiena che lo ha costretto ai box per diverso tempo. Non si sappia che tipo di problema fosse e soprattutto se fosse reale. Di certo, le condizioni fisiche sono un tassello fondamentale nella decisione finale della Juventus. La telenovela Schick insegna che se il giocatore ha pur un minimo problema, la Juventus, a ragione, non si avventura in un acquisto.

Come vedete, i contro sono meno convincenti dei pro proprio perché sono tutti scogli superabili. Starà alla società cercare delle soluzioni convenienti dal punto di vista economico e ad Allegri studiare un modulo adatto ad esaltare le qualità di Morata. Quando un giocatore è valido, come lo è Morata, non c’è ostacolo che tenga.