IL CALCIO E' DI CHI LO AMA

30.11.2013 19:00 di  Luana Negri   vedi letture
IL CALCIO E' DI CHI LO AMA

“Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio.”

Dimenticata la vittoria di Mercoledi in Champions League contro i danesi del Copenaghen dinanzi ad uno Juventus Stadium gremito sebbene poco festante se non per gran parte dal piccolo settore della Curva Nord riservata ai tifosi ospiti ai quali va riconosciuto il merito di non aver mai smesso di incitare la propria squadra malgrado la tripletta di Vidal che poco o per niente ha scalfito il loro entusiasmo (e ci sarebbe da farsi due domande!?), gli uomini di Conte sono chiamati a distanza di pochi giorni ad affrontare una nuova battaglia. Una partita della stessa importanza della precedente dove i tre punti saranno anch’essi preziosi. La sola differenza è che non si sentirà la presenza, talvolta fondamentale, del 12° uomo in campo: i tifosi. Le curve rimarranno difatti chiuse per i sostenitori bianconeri fatta ad accezione per quelli “BABY”; infatti grazie all’iniziativa della stessa Juventus poi accolta dal Comune di Torino domani in occasione della gara Juventus- Udinese lo stadium sarà invaso da oltre 12.000 mila bambini delle scuole elementari e delle scuole calcio. Insomma a Torino si prevede aria di festa, una festa vera dove a renderla speciale ci saranno i cori di gioia e sorrisi di felicità di chi davvero ama il calcio il gioco più bello del mondo, di chi avrà nel cuore una sola speranza ed un unico desiderio: veder trionfare la squadra che amano con il gol del loro beneamato.
Il nostro auspicio è che questo evento un po’ inconsueto che ci auguriamo si possa manifestare ogni domenica su tutti i campi perché è bene ricordare che la presenza dei bambini non escludono quella degli ultras e viceversa anzi la combinazione rappresenterebbe un trionfo per l’Italia e pura normalità, possa smuovere le coscienze di molti affinché atti di violenza, di teppismo, discriminazione e razzismo possano essere prima o poi solo un miraggio ed un brutto ricordo di un’epoca ormai tramontata.
Quando noi tifosi italiani capiremo l’importanza e la bellezza del nostro meraviglioso paese e di ciò che davvero rappresenta il calcio per esso iniziando a considerare TUTTI gli stadi italiani come nostro patrimonio culturale e artistico e non solo come “la casa del nemico” e quando capiremo che una partita di pallone non è altro che una festa dove si va per divertirsi e per sostenere a gran voce i propri colori di appartenenza sarà sempre troppo tardi. Ma questa è una battaglia che non saremo mai stanchi di combattere.

Un giorno Qualcuno disse: “Dove non ci sono bambini non ci sono né feste né vita familiare.”  E quindi forza bambini, la festa è qui. Fuori la voce e FORZA JUVENTUS! 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport