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Women F1rst: Franssi, Isaksen, Russo e Sodini rivivono la vittoria del primo scudetto

20.05.2020 13:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Women F1rst: Franssi, Isaksen, Russo e Sodini rivivono la vittoria del primo scudetto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il 20 maggio 2018, esattamente un paio d'anni fa, la Juventus indicava accanto a "My7h" - poi diventato "W8nderful" l'anno successivo - la parola "F1rst" dedicato allo storico successo da parte della formazione femminile allenata da Rita Guarino. Un escalation di emozioni che ha come data ufficiale quella del 1 luglio 2017, ma che in realtà nasce anche qualche settimana prima quando la società bianconera annuncia l'intenzione di "svelare i dettagli prossimamente" sull'imminente presenza nel campionato 2017/2018. L'esordio roboante a Pianezza contro il Torino vinto per 13-0, poi il cammino quasi perfetto in Serie A che vede uno score impressionante di 20 vinte e 2 sconfitte (considerando tutte le competizioni sono 24 vittorie su 27). Numeri da record, a cui soltanto il Brescia è in grado di resistere e primeggiare al contempo con le bianconere. Lo spareggio decisivo è quello del "Piola" di Novara, un match tirato che soltanto i calci di rigore sono capaci di decidere. E la lotteria dei rigori premia la gioia di Bonansea e compagne.

La nostra redazione, per rivivere quel giorno ma anche quel campionato, ha contattato telefonicamente, in esclusiva, tre ex giocatrici juventine: Sanni Franssi, Ingvild Isaksen, Federica Russo e Simona Sodini:

Oggi sono esattamente due anni da quel confronto thriller concluso ai rigori. Quale è il ricordo legato a quel match?

Franssi: "C'è un episodio molto divertente da raccontare di quel match: ho giocato tutto il primo tempo senza parastinchi perché ero così entusiasta di essere lì in campo. Ma quello che ricordo soprattutto è ovviamente l'ultimo rigore che ci ha consentito agguantare il primo storico scudetto e quella straordinaria sensazione provata per averlo. Non ci sono davvero parole per descriverlo".

Isaksen: "Ero molto nervosa. Una partita così decisiva per la nostra stagione e non vuoi proprio perdere quel tipo di partita! Per fortuna, siamo riuscite a conquistare il primo storico scudetto".

Russo: "Il tempo è davvero volato, a me sembra ieri. Ricordo benissimo la lotteria dei rigori, avevo una tensione addosso come se avessi giocato tutta la partita e mi trovassi al posto di Laura. Avevo le gambe che mi tremavano, eravamo tutte abbracciate a bordo panchina in attesa che tutte calciassimo il rigore. Quando Barbara lo aveva sbagliato mi era venuta un po' d'ansia, ho pensato un po' al peggio ma alla fine è andata bene. Penso che questo ricordo mi rimarrà per sempre dentro".

C'era dunque un po' di paura? Il Brescia era quella formazione in grado di battervi sia in campionato che in Coppa Italia.

Russo: "Sì, c'era un po' di timore ma in quella settimana, prima della partita, eravamo tranquille ma motivate. Sono stati bravi i nostri allenatori a non metterci pressione, tutti capivamo che era una partita molto importante. Ricordo di aver vissuto quella settimana come possibile titolare, Laura infatti si era fatta male nel match giocato poco tempo prima con il Tavagnacco. Ma poi è andata diversamente. Se fossimo arrivati in piena ansia, non avremo mai avuto un approccio corretto al match".

Franssi: "La sensazione che avevo di quella partita è che stavamo per vincerla, non avevo altri dubbi nella mia mente. Penso che tutte le mie compagne di allora avessero le mie stesse sensazioni".

Isaksen: "Sì, c'era un po' di timore. Il Brescia era una buona squadra e ci aveva già battuto due volte. Sapevamo che sarebbe stata una partita serrata, ma abbiamo sempre creduto di potercela fare".

Un cammino straordinario quello della stagione 2017/2018. Quale è il ricordo a cui sei più legata in quella stagione? E quale ex compagna è stata a tuo parere la più decisiva?

Franssi: "Ricordo bene la grande autunnale dove abbiamo vinto tutte le partite, pian piano vincere il campionato non sembrava più utopistico. D'altronde, quando giochi in un club dalla storia della Juventus non ti lascia una scelta differente dalla vittoria. È difficile nominare un giocatore perché penso che abbiamo avuto una squadra forte con grandi giocatrici, ma se dovessi nominarne uno sarebbe il capitano Sara Gama per la sua leadership".

Isaksen: "La convinzione penso sia nata dopo aver battuto il Brescia all'andata, lì abbiamo iniziato a capire che questa squadra era abbastanza forte per vincere lo scudetto. Poi, il resto lo conoscete tutti (sorride ndr). E' veramente difficile scegliere solo una, sono tutte grandi calciatrici e onestamente mi sono molto divertita a giocare con loro".

Russo: "Il ricordo legato alla vittoria del campionato. Non c'è stato un momento particolare in cui abbiamo capito di poterlo vincere, anche perché la pressione del Brescia ci obbligava a non sbagliare mai. Strada facendo abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi, l'organico all'altezza disponeva di grandi individualità e di un affiatamento che pian piano cresceva sempre di più. Non abbiamo mai cantato vittoria fino all'ultimo match decisivo contro le rondinelle. A far la differenza è stato tutto il gruppo, non soltanto un singolo elemento".

Sodini: " Ricordi bellissimi, come appunto l'inizio di un qualcosa che fino ad allora nessuno di noi aveva mai vissuto. Per me è stato bellissimo poter indossare la maglia della Juventus nell'esordio, vincente, in Coppa Italia. E' un ricordo questo che conservo ancor oggi per la grande emozione provata. C'è un po' di rammarico per aver trovato poco spazio in campo, ma va bene così. E’ stata come dicevo una bella esperienza .Credo che siano state tutte decisive le ragazze, a me in particolar modo ha impressionato la norvegese Isaksen: giocatrice strepitosa, classe, eleganza e con una facilità di gioco impressionante. Era fortissima". 

Quale è stato l'impatto nel mondo Juve per una attaccante già molto esperta come te?

Sodini: "E' stato un impatto unico, mai vissuto fino a quel momento. Come appena ho messo piede all'interno della Juventus, ho subito avvertito quella che era la grande professionalità da parte di tutti. Fin da subito, ti senti una calciatrice vincente".

Quanto merito c'è di Rita Guarino nelle vittorie che poi sono arrivate successivamente?

Isaksen: "Rita è un buon allenatore e ha dimostrato che la nostra prima vittoria non è stata una coincidenza. È importante per la squadra e il club".

Russo: "Il merito è sicuramente anche suo, non era facile in un club così importante come la Juventus e farsi subito notare vincendo il primo scudetto. Lei oltre ad essere un bravissimo mister è anche una grandissima donna umanamente parlando. Ci ha fatto crescere molto, ogni settimana ci motivava per affrontare le partite con il piglio giusto senza farci sottovalutare nessuno".

Franssi: "Ho avuto il piacere di esser allenata da Rita Guarino, penso di esser migliorata molto come giocatrice quell'anno. Penso che abbia fatto un grande sforzo per formare una squadra di giocatori provenienti da luoghi diversi e questo ha giocato un ruolo importante nel vincere quello storico campionato".

E invece quanto è servita l'esperienza nella Juventus nel prosieguo della tua carriera?

Sodini: "Ho imparato tantissimo da questa esperienza indimenticabile, sia dal punto di vista umano che calcistico. Ho lasciato perché mi sono sentita poco utile per la guida tecnica, ma tutto il resto è stato bellissimo".

Franssi: "La mia permanenza alla Juventus è stata un'esperienza indimenticabile sotto ogni punto di vista. Avere l'opportunità di giocare in un club così magnifico è un qualcosa di cui sono estremamente grata e orgogliosa. Penso che per la mia carriera sia stato molto importante imparare la mentalità vincente della Juventus, lo porterò sempre con me nel corso della mia carriera".

Russo: "Mi è servita tantissimo, perché ho imparato a ragionare da professionista allo stato puro e a comportarmi come tale a livello calcistico. Sono stata proiettata in un mondo del tutto diverso da quelle che erano state le mie esperienze passate. Questo ha avuto delle conseguenze positive, mi ha fatto fare un salto di qualità allo stato puro come ad esempio un modo di allenarmi in maniera differente. E fisicamente, a livello di campo, grazie alla Juve sono molto migliorata. Mi ha fatto maturare molto. Per questo sono felice di aver vinto tre trofei e di aver fatto parte di questa fantastica squadra".

Isaksen: "Il tempo vissuto alla Juventus è stata l'ultima della mia carriera, dal momento che il mio ginocchio ha dovuto subire due nuovi interventi chirurgici e da allora non ho più potuto giocare a calcio. Sono molto contenta di aver giocato in questo club e in Italia prima di andare del ritiro".

Si ringraziano Sanni Franssi, Ingvild Isaksen, Federica Russo e Simona Sodini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.