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Parla lo scopritore di Perin: "Lo paragonai ad Albertosi, l'Inter pensava potesse avere problemi di crescita. Juve? E' all'altezza, lo renderebbe più forte caratterialmente"

16.05.2018 20:20 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Parla lo scopritore di Perin: "Lo paragonai ad Albertosi, l'Inter pensava potesse avere problemi di crescita. Juve? E' all'altezza, lo renderebbe più forte caratterialmente"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il calciomercato non dorme mai e lo dimostrano le speculazioni pubblicate negli ultimi giorni. Una di queste vorrebbe l'estremo difensore del Genoa, Mattia Perin, sempre più vicino alla Juventus. E con l'addio già annunciato - e probabilmente ufficializzato domani in mattinata - di Gigi Buffon, il venticinquenne di Latina aumenterebbe quella che è la competitività di un reparto che conta già al momento un altro numero uno come Wojciech Szczesny.

La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il primo scopritore di Perin, l'osservatore Sergio Innocenti, che lo racconta partendo dal passato: "Sono stato il primo a vederlo in un campetto a Latina, giocava nel Nuovo Latina Isonzo e la stagione era il 2005/2006. Il tempo non era dei migliori perchè pioveva davvero tanto. All'epoca lavoravo all'Inter ma ricordo bene Mattia: era piccolino, capelli lunghi ma con una personalità già incredibile. Era quasi meglio coi piedi che con le mani. Insieme ad un amico lo paragonammo ad Albertosi - ha confessato in esclusiva ai nostri microfoni -, perchè aveva le sue movenze. Non lo lasciai perdere un attimo e il responsabile nerazzurro, Baresi, inviò Pezzoni e, successivamente, anche il compianto Gigi Casiraghi a vederlo".

Come mai non lo ha mai acquistato l'Inter?

"Perchè l'unica perplessità che avevano, specialmente Beppe (Baresi ndr), era legata all'altezza in quanto non potesse crescere più di tanto. Il padre, invece, gli fece fare delle prove specifiche e il responso affermava che la sua statura, con tutta probabilità, sarebbe stata di 187cm. Adesso, se non sbaglio, è addirittura un centimetro in più".

Poi da Latina è andato a Pistoia e successivamente è arrivato a Genova.

"Sì, ha fatto la carriera che tutti noi conosciamo. Ma ancora oggi Mattia, quando mi vede a Coverciano, è sempre il primo a venirmi a salutare. E questo mi fa davvero molto piacere, perchè non tutti son più capaci di esser riconoscenti. Mattia è rimasto il gran bravo ragazzo di quando l'ho conosciuto, è una persona a cui piace molto chiacchierare. In passato mi venne data la colpa del suo mancato arrivo all'Inter, fui accusato ingiustamente e lo dimostrai attraverso tutte le relazioni che ho sempre conservato in questi anni di lavoro".

Avrai sentito che il suo nome è insistentemente accostato a quello della Juventus. Che cosa ne pensi?

"Secondo me è all'altezza dei bianconeri, anche se pensavo potesse finire al Napoli dato che deve sostituire il partente Reina. La Juventus è una società che merita, lo renderà più forte caratterialmente. Consigliato da Buffon? Non lo so, sono un po' guasconi (sorride ndr e sono due bravi ragazzi. Magari Gigi lo ha davvero consigliato. E lui ne ha tantissima, perchè ha avuto due infortuni grossi e ne è uscito forte. Sono davvero contento per lui

Lo ritieni uno dei migliori portieri italiani?

"Sì, lo ritengo uno dei più bravi. Mi piace anche Donnarumma che osservai quando aveva 11 anni, sembrava dovesse andare all'Inter ma invece poi andò al Milan. Il portiere rossonero deve ancora migliorare, soprattutto quando prende un gol. Al contrario di Mattia che invece non si è mai demoralizzato. Un altro ragazzo che giudico davvero bravo è Meret che in questa stagione ha giocato nella Spal".

Dal 2008 al 2016 hai lavorato per l'Udinese, mentre attualmente lavori con l'Academy del Carpi. Quale dei giovani talenti attuali eri riuscito a seguire?

"Avevo seguito Karamoh, che aveva quindici anni, e lo segnalai all'Udinese. Uno degli ultimi colpi che ho portato in Friuli è stato Balic, prima di lui erano stati Bruno Fernandes e Lasagna. Il portoghese lo avevo visionato quattro volte al Novara, per me è un gran giocatore anche se poi l'Udinese lo ha ceduto. Balic, invece, inizialmente giocava centrocampista offensivo e già allora mostrava le capacità di poter giocare qualche metro più indietro. All'epoca lo ritenevo un po' inferiore a Coric, che oggi è un obiettivo della Roma, e Vlasic ma abbiamo ritenuto di acquistare il talento di Spalato".

Quale è il tuo giudizio sullo scouting della Juventus?

"E' all'avanguardia. Senza ombra di dubbio. La Juventus possiede una struttura eccezionale, la società è straordinariamente organizzata e con merito sta raccogliendo i risultati attuali. E' la numero uno e per anni sarà così, non c'è niente da fare. Nello scouting, il trucco è chiudere prima degli altri e questo è un loro pregio. Mentre a Torino non esce uno spiffero, all'Inter accadeva l'esatto contrario e questo porta poi a deconcentrare tutto l'ambiente". 

Si ringrazia Sergio Innocenti per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.