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Luciano Bodini: "Gigi, non è così male fare il secondo. Ma Boniperti quando vendeva un giocatore non lo riprendeva"

04.07.2019 12:15 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Luciano Bodini: "Gigi, non è così male fare il secondo. Ma Boniperti quando vendeva un giocatore non lo riprendeva"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Quando provi a cercare riferimenti su Luciano Bodini, il web lo presenta come l'eterno secondo. O il numero uno dei numeri dodici. Sì, perché il portiere nato a Leno era nel pieno della sua attività una volta che approdò alla Juventus ma trovò uno scoglio insormontabile chiamato Dino Zoff: "Ma questo non mi ha mai creato problemi - ricorda in esclusiva a TuttoJuve.com -, non mi ha mai infastidito il ruolo di secondo. Io giocavo per divertirmi e non ho mai dato peso alle parole degli altri. Quando ho avuto la possibilità di giocare mi sono sempre comportato bene e rifarei tutto ciò che ho fatto in passato. Non si può scendere in campo quando davanti avevi un compagno come Dino". La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare del ritorno di Buffon e non solo:

C'è qualche analogia con il ruolo che andrà ad interpretare Buffon? Che cosa consiglierebbe?

"La vita da secondo non è poi così male. Sei sempre in compagnia della squadra e lavori come gli altri. O forse anche più. Ricordo che il mister teneva un po' più in campo quelli che non giocavano molto, in modo da allenare anche tutti gli altri. Eravamo come una famiglia, eravamo tutti amici ed era molto bello".

Quale è stata la sua impressione in merito a questa operazione che sarà ufficiale tra poche ore?

"Ho letto che Buffon farà il dodicesimo e poi sarà dirigente nella Juve. Onestamente non so quale è l'intenzione della Juventus, non conosco i quadri societari".

Lo reputa un buon acquisto?

"Se è ancora valido, senz'altro. Certo, a quell'età lì i riflessi non sono più quelli di una volta e il fisico ne risente. Se lui ha accettato una scelta del genere, è giusto così".

E sembra essere l'estate dei ritorni.

"Ai miei tempi, la Juve di Boniperti quando vendeva un giocatore non lo riprendeva più. Adesso è così".

E' un bene o un male, secondo lei?

"Buffon è sempre stato uno dei migliori portieri al mondo, non so poi il perché l'anno scorso è andato via. La Juve poteva tenerlo ancora un anno, così non sarebbe andato al Paris Saint Germain".

Tornare, eventualmente, da dodici può essere difficoltoso per colui che in carriera è sempre stato abituato ad essere il numero uno? E' l'ultimo anno e vorrebbe sicuramente concludere in bellezza.

"Se la società lo ha ripreso, vuol dire che ha già affrontato questi aspetti. Primo o secondo, Buffon rimarrà sempre uomo Juventus. Forse, una volta che appenderà i guantoni al chiodo, avrà un ruolo più importante rispetto a quello che ha avuto Totti a Roma. Lui ambisce ancora a vincere la Champions".

E adesso la Juve è in mani sicure, le ispira fiducia Szczesny?

"Sì, assolutamente. Non so che cosa deciderà l'allenatore, magari Buffon giocherà nelle coppe e Szczesny in campionato".

Quali sono i ricordi che la legano al periodo in bianconero?

"Sono stati dieci anni veramente stupendi. Come dicevo poc'anzi, ricordo la grande amicizia che c'era tra noi compagni di squadra. Questo è lo stile Juventus".

Secondo lei, c'è ancora lo stile Juventus?

"Non vivendo più questo ambiente, non posso rispondere. Posso parlare dei miei tempi e ho piacere nel citare Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti, due delle persone che più lo incarnavano".

Si ringrazia Luciano Bodini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.