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Gianluca Luppi: "Sarà una grande partita, Verdi unico giocatore di qualità del Bologna. Allegri? E' stato molto umile a Napoli. E su Dybala..."

16.12.2017 09:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Gianluca Luppi: "Sarà una grande partita, Verdi unico giocatore di qualità del Bologna. Allegri? E' stato molto umile a Napoli. E su Dybala..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Per me Bologna-Juventus equivale ad una grande partita, ovvero un Napoli-Juve, Inter-Juve o Milan-Juve". La tocca decisamente piano il doppio ex Gianluca Luppi, reduce dall'ultima esperienza in Arabia Saudita alla guida dell'Hajer, che ci presenta la sfida di domani pomeriggio del "Dall'Ara": "I momenti sono buoni per entrambe le squadre: il Bologna ha ritrovato un bel gioco, qualche risultato utile e la Juve viene da quattro punti ottenuti con Napoli ed Inter, dove contro quest'ultima poteva benissimo vincere".

Donadoni, da allenatore esperto e navigato, saprà come mettere in difficoltà tatticamente la Juventus. Ma fossi tu il mister bolognese come ti comporteresti?

"Quando giochi in una squadra di metà classifica, devi dire ai giocatori che devono far la partita perfetta perchè incontri una squadra che ti può colpire in qualsiasi momento coi campioni che ha. E bisogna avere tanta fortuna".

Ritieni che l'unico giocatore da temere, per i bianconeri, sia Verdi?

"Ritengo che Verdi sia un giocatore di qualità e può impensierire la Juventus, ma altri non ne vedo. A mio avviso conterà molto il collettivo della squadra rossoblù".

Hai seguito la Juventus quest'anno, mister?

"Sì, ho visto la sfida col Napoli e Allegri è stato molto bravo. E' uno dei migliori tecnici d'Italia, studia bene le partite e i movimenti degli attaccanti. Sì, i partenopei hanno avuto un gran possesso palla ma la Juventus ha fatto più tiri in porta e ha avuto più occasioni per raddoppiare. E' stata molto umile. C'è chi pensa che quella partita l'abbia giocata meglio il Napoli, io rispondo di parlarne perchè quando vai a sbattere contro un muro devi cambiare atteggiamento. Alla fine conta la sostanza, ma a parte l'occasione di Insigne non ho visto altro dagli azzurri".

Quando hai giocato con Roberto Baggio, non era ancora il giocatore che vinse il pallone d'oro nel 1993. Ebbe anche lui dei momenti di flessione esattamente come li sta avendo Paulo Dybala. Rivedi questa analogia?

"Roberto lo conoscevo dalle nazionali giovanili: io ero nella primavera del Bologna, lui nel Vicenza. Cambiando ambiente da Firenze a Torino, ha dovuto un attimo ambientarsi e qualsiasi giocatore subisce questo. Infatti le sue qualità vennero fuori nel 1993, quando vinse il premio individuale per eccellenza. Sono due giocatori diversi, anche il calcio lo è".

Un numero 10 come Paulo Dybala come va motivato per poter migliorare?

"E' giovane, deve evitare l'euforia quando fa tre gol a partita. Penso che i consigli dei più vecchi, come Gigi Buffon, deve accettarli ed incamerarli. Tocca a lui, poi, a metterli in pratica".

Cosa sta succedendo ad Alex Sandro?

"Ci possono essere dei momenti, nell'arco del campionato, in cui il giocatore si sente stanco, sbaglia e vuole strafare. E' un ciclo naturale. A volte scatta l'amnesia nella testa di qualche calciatore, passeggera se consideriamo che in estate era voluto dal Chelsea. Allegri lo sta gestendo bene, lo sta mettendo in panchina per le sue prestazioni non positive e Asamoah in questo momento è un suo valido sostituto".

Sei stato un precursore di quella Juventus che, nel 1994, vinse il campionato e qualche anno dopo la Champions. Che ricordi hai?

"Nel 1990-1991 facemmo un grandissimo campionato fino alla gara di Genova contro la Samp, dove perdemmo e si spaccò il giocattolino. Non riuscimmo nemmeno a raggiungere la Coppa UEFA, a livello societario non venne gestito bene a mio modo di vedere. L'anno dopo arrivammo secondi dietro al Milan degli olandesi, era veramente una grandissima squadra. Per me fu veramente una bellissima esperienza che ricordo ancora con tanto piacere".

Si ringrazia Gianluca Luppi per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.