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Giancarlo Corradini: "Juve, c'è bisogno di un vero attaccante. Sarri? Non c'è ancora la sua mano. Su Buffon e Chiellini..."

22.07.2019 16:08 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Giancarlo Corradini: "Juve, c'è bisogno di un vero attaccante. Sarri? Non c'è ancora la sua mano. Su Buffon e Chiellini..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com, per parlare dell'esordio della Juventus nella International Champions Cup, ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore bianconero e voce tecnica di Sportitalia nel match trasmesso da ieri, Giancarlo Corradini:

Quale è la tua opinione sulla prima uscita stagionale dei bianconeri?

"E' stata una partita non bellissima per la Juventus perché fin dai primi minuti abbiamo notato la differenza di passo rispetto agli avversari. Infatti, il Tottenham è una formazione che comincerà tra qualche settimana la stagione ufficiale mentre i bianconeri hanno avuto pochissimo tempo per allenarsi insieme. E' solo una constatazione e non una critica".

Hai avuto l'impressione che nel primo tempo la squadra fosse un po' troppo attendista?

"Non ho avuto questa impressione. La Juventus, per essere a livello delle big europee, abbia bisogno di un centravanti che ha le caratteristiche per far crescere ancor di più il potenziale offensivo. Che si chiami Higuain o Icardi non importa. Perché con un attacco fondato prevalentemente da Ronaldo, la squadra diventa monotematica e difficilmente riesce ad essere incisiva contro le difese avversarie".

Però nel match di ieri mancavano Douglas Costa e Dybala. Magari potrebbe essere proprio quest'ultimo la punta centrale nel progetto di Sarri.

"A mio avviso, c'è bisogno di un vero attaccante. Dovesse giocare Mandzukic, con lui vedrei bene Ronaldo, Dybala e Douglas Costa. La Juve perderebbe un po' in fase di interdizione, ma può rinforzarsi a livello difensivo con degli esterni che giocano molto bassi. Come affermavo in precedenza, nella stagione scorsa l'attacco bianconero è stato solo caratterizzato da Ronaldo".

Come hai visto i nuovi arrivati?

"Si sono visti un po' meno, meglio la Juve della ripresa dove c'era più forza ed imprevedibilità. Quando scendi in campo per la prima volta con una maglia importante come questa, può capitare un po' di paura. E' normale, sono passati solo dieci giorni".

Hai avuto l'impressione che Matuidi fosse un po' spaesato?

"Sì, ho avuto questa impressione. Però tutti conosciamo il suo valore ed ha iniziato a lavorare da poco, per questo non era al top della forma. Anche De Sciglio non era in condizione proprio per questo motivo".

Parlando nuovamente dei nuovi arrivi, de Ligt si è presentato con una chiusura importante contro Lucas Moura.

"Vero, tra l'altro il ragazzo ha dimostrato di conoscere bene i fondamentali difensivi. Visto l'investimento, bisogna dimostrare di avere molta pazienza nei confronti di questo ragazzo e bisognerà aiutarlo almeno inizialmente. A me, ieri, è molto piaciuto. Paragoni pesanti? Vorrei che la critica aspetti un po' di tempo prima di giudicarlo al meglio. Ritengo che mister Sarri abbia gli strumenti per poter lavorare alla perfezione con lui".

In conclusione, si può esser già vista la mano di mister Sarri?

"Secondo me è un po' presto, però il pressing sui portatori di palla del Tottenham in fase difensiva è stato accennato. Sicuramente, occorre diverso tempo per poter cambiare l'impronta di un allenatore che ha vinto cinque scudetti negli ultimi cinque anni".

Sei stato al timone della Juventus ormai diverso tempo fa e nella tua esperienza hai conosciuto Buffon e Chiellini che ancora giocano in questa squadra. Quale è il tuo pensiero a riguardo? Soprattutto nel momento in cui pensi che indossano ancora questi colori.

"Ricordo che dovevamo acquistare Chiellini dal settore giovanile, ma il costo era alto. Lo abbiamo poi preso pagandolo di più. Ma ne è valsa la pena. Così come Gigi, che sta dimostrando di essere ancora un portiere eccezionale e per me è stato il più forte del mondo. Lo stimo come persona, anche ieri abbiamo visto metterci una pezza contro il Tottenham. Ed è importante aver preparato un portiere all'altezza nel momento in cui appenderà le scarpette al chiodo. Tornando a Chiello, è un leader in fase difensiva e nel corso degli anni ha dimostrato di essere un buon playmaker in fase offensiva. Tocca sempre la palla in maniera molto intelligente, le sue assenze si sentono sempre abbastanza all'interno della squadra".

Si ringrazia Giancarlo Corradini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.