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Evelina Christillin: "Difensivi e rinunciatari, col Toro sarà il derby degli attendisti. Nuova presidenza Juve? Auspicavo il compromesso con la Uefa..."

04.10.2023 14:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Evelina Christillin: "Difensivi e rinunciatari, col Toro sarà il derby degli attendisti. Nuova presidenza Juve? Auspicavo il compromesso con la Uefa..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la manager torinese membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa - nonché tifosissima bianconera, Evelina Christillin, per parlare dell'inizio del campionato e non solo:

Cosa salviamo del primo mese della Juventus?

"Per assetto, la squadra è molto simile a quella dell'anno scorso: per gioco, tenuta in campo e spirito. Ho visto la partita con l'Atalanta, mi è sembrata una Juve rinunciataria e difensiva. L'atteggiamento è stato differente, con i bergamaschi che fino all'ultimo hanno cercato la vittoria e i bianconeri più remissivi a cui andava bene anche il pareggio".

Se l'atteggiamento remissivo dovesse arrivare anche col Toro, forse qualche campanello d'allarme inizierebbe a suonare.

"Non è un momento felicissimo per le due squadre, anche il Toro col Verona non ha brillato più di tanto. Entrambe abbiamo fatto un buon match contro le romane, ma da una parte e dall'altra non è che si sia visto nel complesso un gran gioco. Le statistiche sono sempre state in favore della Juve, ma il vecchio cuore granata salta fuori in ogni derby. Non mi pare ci sia una grande favorita, questa volta".

Lo possiamo chiamare dunque, in maniera provocatoria, il derby del non gioco?

"Lo definirei più il derby degli attendisti, ci aspettiamo di vedere qualcosa di più aggressivo sul campo. Ma la Juve è terza in classifica, dal mio punto di vista non bisogna giudicare solo la partita di Reggio Emilia. In difesa, visti i numeri, funzioniamo, mi preoccupa più l'attacco del centrocampo. C'è questo problema del centravanti che il più delle volte non c'è: speriamo di rivedere presto Vlahovic, ma i segnali migliori arrivano da Chiesa".

Quale è il suo giudizio su Allegri?

"Da novembre fino a giugno, ovvero a quando si è chiusa la vicenda processuale con la Uefa, ha vissuto un'annata terribile come tutta la Juventus. E' stato bravo a tenere i nervi saldi, da incolpevole - così come lo erano i giocatori - ha guidato la barca nella tempesta dimostrando autocontrollo e tranquillità. Non tutti ci sarebbero riusciti. Poi dal punto di vista del gioco, di certo qualcosa in più potrebbe anche arrivare".

Il mister dice di non lottare per lo scudetto. Da tifosa vorrebbe sentirne più parlare?

"Non ora, è troppo presto. Altrimenti si alza troppo l'asticella e fa male poi cadere dal secondo o dal terzo piano. L'anno scorso è stato un anno particolare per tutto, a differenza di questo in cui c'è più normalità. Le parole di Giuntoli mi sono sembrate di grande saggezza, per me l'unica cosa da fare è non pensare a maggio ma giornata per giornata".

Tra poco meno di una settimana, ci sarà un evento indimenticabile per il centenario della prima presidenza Agnelli. Lo scorso anno, prima di tutto l'avvicendamento, lo immaginava in un modo, mentre ora quale è il suo pensiero a riguardo?

"L'1 ottobre 2022 era una situazione completamente differente da quella di oggi. Mi sarebbe piaciuto festeggiare il centenario qui, ma il 10 ottobre sarò a Nyon per la presentazione congiunta dell'Italia a quella della Turchia per i prossimi Europei del 2032. Quanto successo da novembre in poi ha reso le cose diverse, la presidenza è cambiata così come tutto il CdA. Il trascorso, probabilmente, ha consigliato la dirigenza di orientarsi un po' meno su Agnelli e di più sulla squadra, la società e il nome. Questa è un po' la mia impressione".

Che impressione ha invece del rapporto di oggi tra la Juventus e la Uefa?

"So che in Uefa ci sono stati dei contatti personali molto apprezzati con il nuovo management, in particolare col presidente Ferrero, l'ad Scanavino e il dott. Calvo. I rapporti con la Juventus sono cambiati, d'altra parte lo stanno dimostrando i fatti. Il presidente Ferrero è un grandissimo gentiluomo, è stato riconosciuto in tutti gli ambiti in cui si è presentato (Figc, Lega, Nyon) e sta cercando di far funzionare tutta la macchina nel modo migliore".

Quindi "Scurdammoce 'o passato" come si dice a Napoli e tutti amici come prima?

"Mi permetto di dire una cosa: noi innamorati della Juventus non vogliamo scordarci il passato, perché per questi 100 anni dobbiamo solo ringraziare solo la famiglia Agnelli per quanto regalato allo sport e ai tifosi di tutto il mondo. Con quello che succede nel mondo, con proprietà non italiane, il loro merito è di aver reso la Juventus un caso unico nel mondo. Ci sono dei momenti in cui si vince di più o di meno, ma la gratitudine è totale".

Si aspettava, quindi, che la nuova presidenza della Juve riuscisse a trovare un compromesso con la Uefa e a ripartire da zero?

"Non solo me lo aspettavo, ma Io lo auspicavo fortemente. Ora voglio rivedere la Juventus giocare in Champions League".

Curiosità finale: cosa ne pensa dell'indiscrezione de "El Pais" su una Superlega organizzata dalla Uefa?

"Ha già risposto Giorgio Marchetti, non penso ci sia altro da aggiungere".

Si ringrazia Evelina Christillin per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.