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Alessio Tacchinardi: "Ciclo finito ma troppe critiche feroci. Il centrocampo è piatto, vorrei più gioventù e fame. Sarri? Sono i giocatori a dover dare di più. E sulla Lazio..."

16.07.2020 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessio Tacchinardi: "Ciclo finito ma troppe critiche feroci. Il centrocampo è piatto, vorrei più gioventù e fame. Sarri? Sono i giocatori a dover dare di più. E sulla Lazio..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero, Alessio Tacchinardi, per avere la sua opinione sul post match col Sassuolo e non solo:

Una Juve così brutta, insicura e fragile non si era mai vista negli ultimi nove anni. Quale è il tuo pensiero a riguardo?

"Personalmente è strano vederla così, non sta attraversando un periodo positivo ma c'è da capire quali sono le cause di questa involuzione. Perché fino alla Supercoppa la squadra mi piaceva, così poi fino al match col Milan. A mio parere ci sono troppe critiche feroci per una squadra prima in classifica che sta per vincere il campionato, il vero dato di fatto è che attualmente non c'è nulla del divertimento e della qualità che ci aspettavamo dal nuovo allenatore. Indipendentemente da Sarri, sono i giocatori che scendono in campo e non stanno rendendo per il loro valore. Penso che le conclusioni andranno fatte a fine stagione, ora sono del tutto inutili i processi che servono solo a trovare i colpevoli".

Troppe critiche feroci, però nelle ultime tre partite sono arrivati dei black-out inspiegabili. In questo post lockdown, la Juve sembra davvero assomigliare al Dottor Jeckyll e a Mister Hyde.

"I cali sono soprattutto dei giocatori che scendono in campo, anche perché l'allenatore è da dieci anni che fa un calcio fatto bene. C'è da considerare anche che questo è un periodo particolare, si gioca ogni tre giorni e non è semplice. Per fortuna che le avversarie hanno rallentato, perché con Atalanta e Sassuolo il rischio di mettere in discussione il campionato c'era. Stanno entrando in un vortice, non è questo il modo di cercare una crescita".

Quindi, a tuo parere, non è tutta colpa di Sarri?

"Non so quante dargliene, la squadra gioca ottimamente per venti minuti e poi sparisce dal campo. Non bisogna massacrare solo lui, che altro può fare di più? Qui ci sono dei black-out importanti, penso che i giocatori debbano fare qualcosa in più".

Ieri è riuscito a spaccare la partita con i cinque cambi?

"Ho letto molti parere sulla formazione e sui cambi, ma in campo ci vanno sempre i giocatori. Se poi entrano in campo con il piglio sbagliato, non è colpa di Sarri che non li ha motivati. Non è il modulo il problema, ma il livello dei ragazzi che non è all'altezza di questo club. Mi incuriosirebbe il suo rapporto con i giocatori, per vedere se è riuscito a creare la giusta empatia con questo gruppo". 

Da ex centrocampista, cosa ne pensi del reparto attuale bianconero?

"E' un centrocampo piatto, mi piacerebbe vedere nella prossima Juve dei giocatori più giovani e con una grande fame di vittorie. Ho la sensazione che questo ciclo si concluderà alla fine di questa stagione, anche se la squadra è comunque prima in classifica e in corsa ancora per l'Europa. Sicuramente il centrocampo attuale, non a livello europeo, andrà cambiato, è un reparto questo che fatica ad attaccare e a difendere. Penso che Paratici non abbia colpe, Ramsey e Rabiot li avrei presi anche io. Ma poi sappiamo bene quanto sia sempre facile sparare a zero dopo".

Oltre al centrocampo, in generale, questa squadra risente della solidità che l'ha caratterizzata per anni e anni.

"Esatto, sono d'accordo. A me sembra che questa squadra, alla ricerca costante e continua dell'estetica, sia più concentrata al bel gioco rispetto a difendere il risultato. I numeri delle ultime tre partite non sono un caso, quindi c'è qualcosa che non va. A me piacerebbe rivedere lo stile Juve, specialmente quando gli avversari si trovavano di fronte un muro difficile da scardinare. Ora questo concetto è passato in secondo piano, si pensa più alla bellezza".

Se dovesse perdere con la Lazio, la Juve potrebbe rivivere i fantasmi di quanto successo nel 2000?

"Credo ormai che lo scudetto sia assegnato, ma se dovesse perdere andrebbe veramente in crisi. Paradossalmente questa Juve ha bisogno di pressione, l'impressione è che quando è tranquilla si adagia troppo. Forse c'è un po' troppo rilassamento, per capir bene la situazione però bisognerebbe vivere lo spogliatoio. Non vado oltre, è difficile che perderà punti con la Lazio".

Non vorrei mettere il dito nella piaga, visto poi che facevi parte di quella Juve, però anche quella del 2000 aveva risultati così altalenanti.

"Era però un campionato differente, si giocava una volta a settimana e forse per noi era peggio perché ci pensavi troppo. Quest'ultimo aspetto svanisce quando sei sempre in campo, però col caldo è difficile recuperare le energie. Guardando un po' in casa d'altri, anche la Lazio sta facendo fatica post lockdown. Ogni annata è storia a sé, ma la Juve sta giocando un po' col fuocherello".

E' prematuro, ad oggi, parlare di un addio di Sarri a fine stagione?

"Oggi sparare sull'allenatore è la cosa più facile, lo dico da chi fa questo mestiere. Da quel che sento, a me sembra che ci sia stima e fiducia tra la dirigenza e Sarri. Come già ribadivo poc'anzi, sono i giocatori che devono fare di più".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.