AVANTI COSI', JUVE. POI SI DOVRA' COMUNQUE CAMBIARE

14.04.2011 08:30 di  Thomas Bertacchini   vedi letture
AVANTI COSI', JUVE. POI SI DOVRA' COMUNQUE CAMBIARE
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Per uno strano scherzo del destino alla fine è stato Luca Toni il giocatore che, grazie alla rete segnata domenica, ha chiuso il confronto tra la Juventus e il Genoa, proprio lui che nel corso della gara disputata nel girone di andata tra le due formazioni al "Luigi Ferraris" realizzò un goal a Storari quando ancora vestiva la maglia rossoblù. Con l’aiuto di una mano, però: infatti venne (giustamente) annullata.

Non l’avrà certamente presa bene il presidente dei grifoni Preziosi, che nel dicembre del 2010 diede un bel "tre" in pagella all’attuale punta bianconera in merito al rendimento da lui offerto alla causa genoana dal momento del suo arrivo sotto la Lanterna. La successiva partenza verso Torino non avrà lasciato particolari rimpianti tra i liguri, però ha dato la possibilità allo stesso Toni di prendersi una piccola rivincita. Se poi si considera il fatto che uno dei principali obiettivi per l’attacco del Genoa nella sessione invernale del calciomercato era Alessandro Matri…

La Juventus compie due piccoli passi di avvicinamento al quarto posto utile per accedere alla Champions League dalla porta di servizio grazie alla sconfitta dell’Udinese in casa contro la Roma ed al sorpasso che l’altra squadra della capitale, la Lazio, ha effettuato sui friulani per effetto della vittoria interna con il Parma degli ex juventini Mirante, Candreva, Bojinov, Amauri e Giovinco.

Il terzo successo consecutivo in campionato della Vecchia Signora è finalmente arrivato, e l’attesa che l’ha accompagnato per mesi rende l’idea del percorso che la società torinese dovrà ancora compiere per tornare ad essere vicina parente di quella che ha scritto pagine leggendarie di questo sport sino al 2006. Ad oggi sono frequenti i paragoni con quanto le è accaduto nel corso della passata stagione: quella doveva essere un’annata da dimenticare, mentre adesso sembra sia finita col diventare uno dei punti più bassi della propria storia con il quale confrontarsi in continuazione.

Nel corso della tredicesima giornata di quel campionato Madama perse ad Udine contro i friulani allora guidati da Marino. Tra le proprie fila annoverava Simone Pepe, uno dei migliori tra gli uomini di Del Neri contro il Genoa.
Quel 3 aprile 2010 il centrocampista segnò la seconda delle tre reti con le quali i padroni di casa piegarono la Juventus del "traghettatore" Zaccheroni. A fine gara, aggiungendole a quelle già incassate dalla retroguardia dei torinesi, portarono il passivo a quota quarantasette goals subiti in trentadue gare disputate. Attualmente la Vecchia Signora è ferma a quaranta. Il Milan, primo in classifica, a ventitré…

Rispetto alla gara disputata domenica allo stadio "Olimpico" contro i rossoblù - data l’indisponibilità di Del Piero - soltanto due giocatori erano presenti anche al "Friuli": Marchisio e Felipe Melo. Escluso Manninger (nonostante le reti) l’unico juventino che diede segnali di vita e di reale insofferenza a quell’andazzo fu Del Piero. Guarda caso…
Era chiaro che di quel passo la Vecchia Signora, anche allora settima in classifica, si sarebbe scordata il quarto posto. Che all’epoca era lontano soltanto di tre lunghezze.

Non mancavano i buoni propositi per una rimonta juventina prima della conclusione del campionato, come ebbe a dire Zaccheroni nel corso di un’intervista precedente l’incontro di Udine: "Dobbiamo fare risultato, Le partite si riducono, dobbiamo cambiare marcia, altrimenti rischia di essere troppo tardi. le mie squadre hanno avuto spesso dei grandi finali, ma per farlo sarà fondamentale la condizione fisica. Questa settimana abbiamo potuto lavorare bene e mi aspetto dei miglioramenti cercando di mantenere quella compattezza che ci ha permesso di battere l' Atalanta". Al termine di quella partita il club decise di optare per il silenzio stampa, comunicandolo attraverso le pagine del proprio sito ufficiale: "Dopo la sconfitta di Udine, Società, allenatore e giocatori si scusano con tutti i tifosi e decidono il silenzio stampa".

In mezzo alle tempeste di questa stagione la dirigenza ha evitato di abbandonare Del Neri al proprio triste destino, preferendo, in più di una occasione, scegliere la strada di una maggiore responsabilizzazione dei giocatori di fronte alle sconfitte accumulate cammin facendo. Nessun "traghettatore", anzi: ora sembra che il tecnico di Aquileia sia riuscito a guadagnarsi qualche possibilità di permanenza sotto la Mole per il prossimo anno. Reale o virtuale, lo si potrà vedere soltanto a campionato concluso.

Quando a Torino arriveranno (dovranno arrivare) quei campioni che da anni i tifosi bianconeri stanno aspettando di poter ammirare, ricordando che alla Juventus arrivare secondi in classifica a fine stagione, e non quarti, è una sconfitta.
Da qualsiasi angolazione la si voglia vedere.