Andrea Fortunato, la stella brilla sempre nei cuori. Oggi avrebbe compiuto 40 anni

26.07.2011 12:00 di  Massimo Pavan   vedi letture
Andrea Fortunato, la stella brilla sempre nei cuori. Oggi avrebbe compiuto 40 anni
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

L'8 settembre si inaugura il nuovo stadio e una stella ci sarà sempre a brillare. Una stella che oggi avrebbe compiuto 40 anni, parliamo di Andrea Fortunato, nato il 26 luglio 1971. Rimarrà sempre nei cuori di tutti, una storia commovente che rimane indelebile da tramandare da padre in figlio. Andrea rimarrà per sempre una stella nel cuore di tutti e sicuramente all'inaugurazione sarà ricordato come di dovere.

In breve la storia di Andrea Fortunato (da wikipedia).

Cominciò la sua carriera professionistica nella stagione 1989-1990 con la maglia del Como, poi nel 1991 venne ingaggiato dal Genoa, dove si mise in luce accanto a un'altra giovane promessa del calcio italiano, Christian Panucci e poi in prestito al Pisa (25 partite in Serie B), e l'anno successivo lo fece esordire in Serie A (33 presenze con 3 reti).Nella stagione successiva passò alla Juventus prendendo parte a 27 partite della stagione 1993-1994 e segnando un gol. Nel 1994 gli venne diagnosticata all'ospedale Molinette di Torino una forma di leucemia linfoide acuta.  I tifosi e la squadra si strinsero attorno al giovane terzino, e proprio dagli ultras bianconeri giunsero le scuse per il trattamento riservatogli nel periodo in cui le condizioni atletiche del giovane crollarono, ma nessuno conosceva ancora la causa dell'involuzione nelle prestazioni. Trasferito all'ospedale di Perugia, venne sottoposto a trattamenti di chemioterapia, e un parziale trapianto cellulare dalla sorella Paola prima, e dal padre poi, non potendo ricevere un trapianto totale di midollo osseo. I trattamenti ricevuti ne migliorarono il fisico, aumentando l'ottimismo riguardo ad una sua totale guarigione, e ne permisero la convocazione per la partita Sampdoria-Juventus del 26 febbraio 1995, occasione in cui comunque non tornò ancora a calcare i campi di gioco. Quando tutto sembrava volgere verso il meglio un improvviso abbassamento delle difese immunitarie causato da una polmonite lo stroncò, togliendogli la vita giovanissimo (non aveva ancora compiuto 24 anni), il tardo pomeriggio del 25 aprile 1995. Al funerale, svoltosi nel Duomo della natia Salerno, erano presenti più di cinquemila persone compreso l'intero staff della Juventus[9 Durante la funzione, prima Sergio Porrini e poi il capitano dei bianconeri Gianluca Vialli tennero un toccante discorso di addio allo sfortunato terzino.