A MENTE FREDDA - Più rabbia che rimpianti. Buffon frecciata ai maligni. Contro l'Inter per salvare l'onore

13.05.2021 11:00 di Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA - Più rabbia che rimpianti. Buffon frecciata ai maligni. Contro l'Inter per salvare l'onore
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il match lo decidono i due attaccanti. E questa è già una notizia rispetto al trend di quest'annata, al momento sciagurata. Destino vuole che nella stessa serata Ronaldo e Dybala diventino entrambi mister 100 gol con Madama: il portoghese nella terza stagione, l'argentino alla sesta. Firme d'autore per una vittoria che tiene ancora accesa una flebile fiammella della speranza, ma a due gare dal termine ci vuole un mezzo miracolo per approdare in Champions. Pirlo non molla: “Siamo ancora vivi. La testa viene prima di tutto, nel calcio e nella vita”. Il pareggio a Crotone, un solo punto nei doppi confronti contro Benevento e Fiorentina, la disfatta con il Milan, tanto per citare alcuni esempi. Dov'era la testa? Rimpianto è il termine più utilizzato dal popolo juventino, ma credo sia più giusto parlare di rabbia perché la squadra è stata assente. Ingiustificata. Mai in lotta per lo scudetto per carità, ma con un pizzico di grinta in più la qualificazione sarebbe già centrata, invece c'è il forte rischio di una clamorosa retrocessione in Europa League, con conseguente ridimensionamento sportivo e qualcosa di simile al disastro economico. L'aritmetica ancora non condanna i bianconeri, ma probabilmente “Ormai è tardi” , come canta Vasco Rossi.

Rabiot, Cr7 e la Joya gli autori delle reti, ma il blitz del Mapei Stadium viene innescato da Buffon. Sullo 0-0, il portiere para un rigore a Berardi e come spesso accade in queste occasioni, la gara prende un'altra direzione dopo un sostanziale dominio del Sassuolo sotto il profilo del gioco e delle occasioni. A fine gara inevitabili le domande a Gigi sul suo addio, annunciato due giorni fa. Molti lo hanno criticato per i tempi e quel “tolgo il disturbo” ha scatenato i soliti maligni, convinti che evidenziasse una condizione di malessere perosnale. Il 43enne di Carrara chiarisce: “Ho detto questo con umiltà. Volevo far capire che anche se sono alla Juve da 20 anni, ho servito tutti come se fossi l'ultima ruota del carro. Non ho mai avuto smanie di restare e non voglio essere pesante per nessuno. Amerò questa maglia per sempre”. Poi la rivelazione: “Ad agosto ho avuto un'offerta che mi ha fatto vacillare, ma sono rimasto”. Chiosa con assoluzione per Pirlo: “E' stato sfortunato perché non ha potuto preparare la stagione, in un momento di costruzione della squadra”.

Come detto, restano appese ad un filo sottile le possibilità Champions. La Juve è quinta a -1 dal Napoli, 3 i punti di distacco dalla coppia Atalanta-Milan. Sabato allo Stadium arriva l'Inter. L'obiettivo è di vincere per sperare ancora, ma serve un passo falso delle altre. Portare a casa il bottino pieno però sarebbe anche un modo per salvare l'onore contro i rivali di sempre che, guidati da Conte, hanno detronizzato Madama dopo 9 anni di dominio. Nei giorni scorsi Marotta aveva negato la sua voglia di rivincita: “Immagino che sarà gratificante tornare a Torino da campione d'Italia per decidere il destino della Juve”. Se questa non è sete di rivalsa...