A MENTE FREDDA – La Juve non c'è più, ora occhio al crollo mentale
Da Empoli all'Udinese, passando per l'Inter un solo punto, la parola giusta per la Juve è crisi. La possibilità di tenere in vita le ultime speranze scudetto è svanita e nel modo più brutto. Anche contro i friulani squadra spenta, tatticamente confusa, tecnicamente limitata e con evidenti deficit di personalità. Il -7 dall'Inter che però deve recuperare una partita forse è la vera dimensione dei bianconeri, comunque sia inammissibile l'atteggiamento remissivo visto con i friulani, ai limiti dell'arrendevole. Sul banco degli imputati finiscono tutti. Il primo responsabile ovviamente è Allegri perché evidentemente ha preparato male le ultime tre gare, due delle quali contro squadre in lotta per la salvezza, quindi di livello inferiore. E questa ovviamente è un aggravante sul trend degli ultimi 270 minuti di campionato. Il tecnico a fine gara sentenzia: “Ma non è che quando dico le cose sono un matto. Ci sono giocatori che hanno dei valori. Quando abbiamo vinto 5 scudetti eravamo i più forti, era normale vincere e così lo è l'Inter ora”. Sipario
A proposito di giocatori, dalla sciagura si salvano solo Bremer e Cambiaso. Per il resto male. Alex Sandro è stato decisivo, ma in favore degli avversari, come ormai accade da qualche anno. L'errore in occasione del gol non può essere concepito a certi livelli. A fine stagione ci si saluterà senza alcun rimpianto, se non quello di non averlo ceduto qualche stagione fa. Weah è un capitolo a parte. Questo giocatore ancora non si capisce di quale pasta sia fatto, se sia un giocatore da Juve o meno. Dovrebbe spingere sulla fascia destra, invece spesso si ritrova più accentrato, lasciando il suo posto al con nazionale McKennie. Insomma, incisività zero. Il più atteso era Chiesa. Titolare dopo due mesi tra infortuni e sprazzi di gare. Nel primo tempo un paio di guizzi, poi prestazione sotto la sufficienza. Condita peraltro dal nervosismo di un tempo. Quando esce per essere sostituito da Iling Junior testa bassa e nessun saluto con Allegri. A fine stagione la Juve dovrà fare una riflessione sull'ex viola, talento indiscusso, ma così non serve.