A MENTE FREDDA – L'arbitraggio da brividi fa più notizia della vittoria

Vittoria strameritata della Juve contro il Verona. I numeri parlano chiaro: 30 totali, di cui 6 nella porta avversaria, 7 gradi occasioni create, gara giocata quasi sempre nella metà campo avversaria. Complimenti a Cambiaso per il primo gol in bianconero. Almeno per una notte il tutto è sinonimo di primato solitario. Non accadeva da agosto del 2020. Nel post partita Allegri ovviamente soddisfatto, senza però tradire il consueto profilo basso: “Deve regnare l'equilibrio. Bisogna tenere questa media punti per entrare nelle prime quattro”. Segnare al 96mo denota una crescita notevole sotto il profilo caratteriale e della consapevolezza. Insomma, la Juve ha riassaporato il “fino alla fine” dei vecchi tempi. Semmai la criticità è sempre la stessa: poche reti rispetto alle occasioni create. Su questo punto bisogna lavorare.
Detto della gara, in primo piano però va la prestazione di tutta la squadra arbitrale, a partire dal direttore di gara Feliciani, per arrivare alla sala Var, diretta da Nasca. A prescindere dalla prova in generale scarsa, il fischietto della Sezione di Teramo annulla due gol a Kean: il primo per fuorigioco (di un centimetro o poco più), l'altro a causa di un presunto/inesistente fallo dello stesso giocatore all'inizio dell'azione. Peccato che Faraoni, da terra guarda il prosieguo dell'azione e quando vede la palla dentro si butta simulando un colpo sul viso. Agghiacciante! Guai a far vedere questa scena ai bambini. Il video dell'episodio sta facendo il giro del web ed è già virale. Serata negativa di Feliciani (alla nona direzione di gara in Serie A) o siamo semplicemente di fronte ad un arbitro non all'altezza? Detto dei gol annullati, non vede due calci d'angolo palesi in favore della Juve e non fischia un rigore su Chiesa. Vedremo se il designatore Rocchi lo fermerà o meno. Il discorso poi si sposta sul Var. Com'è possibile che non supporti le carenze dell'uomo, confermando sostanzialmente i suoi errori? Mistero. Comunque sia, se la prestazione di chi deve giudicare supera la cronaca della gara, c'è qualcosa che non va. Bisogna correre ai ripari, altrimenti il calcio perde di credibilità.