Platini su La Stampa: “L’Avvocato un grande uomo, Boniperti era la Juventus, e con Trapattoni in panchina era un binomio straordinario”

Michel Platini su La Stampa: Il futuro? Mai immaginato: anche da giovane ho solo accettato il destino"mmai visto il futuro. Nemmeno da calciatore. Ho sempre accettato il destino».
Ti voleva anche l'Inter, per fortuna sei venuto a Torino Quanto ha influito l'Avvocato Gianni AgnellI sulla tua scelta? «Zero, mi ha voluto con forza ma io non sapevo chi fosse. L'ho scoperto pian piano ed è stato un grande uomo davvero».
Gli hai regalato uno dei tuoi tre Palloni d'Oro. Perché? «Intanto perché era una delle poche cose che non poteva avere.La Juve mi ha reso un grande, era un giusto omaggio al Capo, mi ha fatto conoscere nel mondo, giusto che lo donassi al Capo».
Boniperti... Cosa ti viene in mente di carino del presidente? «Un calciatore non può ricordare nulla di carino perché era freddo come ogni bravo uomo azienda, tirava sui contratti. Oltre le battute, ricordo un dirigente illuminato e vincente: Boniperti era la Juventus, e con Trapattoni in panchina componevano un binomio straordinario, importantissimo per il nostro club e per tutto il calcio».
«L'Heysel è stata una pagina tragica e per me, come per te, è complicatissimo parlarne. Mi fa stare malissimo pensare che alcuni tifosi venuti a vedermi non sono più tornati a casa». Avevo solo 32 anni, ma la benzina era finita. L'ho capito in una gara contro la Sampdoria: ero in vantaggio di cinque metri e mi trovai cinque dietro».
Il più bel ricordo in bianconero? Non saprei. Sono stati 5 anni di Grande bellezza. So invece il più brutto: l'Heysel.
Le accuse: «Sono uscito pulito, ma hanno vinto lo stesso i miei nemici. Comunque, mi hanno rubato dieci anni».