A MENTE FREDDA – Juve a metà. Allegri accuse e autocritica. Scudetto chimera?

20.09.2021 11:30 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA – Juve a metà. Allegri accuse e autocritica. Scudetto chimera?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zero successi dopo quattro giornate non accadeva da 60 anni. Due soli punti è sinonimo di crisi. Senza se e senza ma. Numeri impietosi per una squadra in grado di giocare un solo tempo, come già avvenuto contro Udinese e Napoli (male per tutta la gara invece nella caduta di Empoli). Dopo Malmo qualcuno si era illuso, ma il blitz svedese non era probante, lo avevamo detto. Serviva un test più impegnativo e il Milan sotto questo profilo certifica la dimensione attuale di una truppa ancora convalescente, alle prese con la patologia di questo inizio di campionato. Problema di tenuta fisica o mentale? Stando ai sette punti persi in situazioni di vantaggio, probabilmente la seconda. Il gol di Rebic è la prova di un evidente calo di tensione: solita distrazione e concorso di colpa che coinvolge Locatelli in primis, ma anche Rabiot poteva e doveva fare meglio, magari staccandosi dal palo e allontanare la palla di testa.

Eppure se il match fosse finito dopo il primo tempo, avremmo parlato di rinascita e di Juve in grado di competere per lo scudetto. Poi la luce diventa sempre più flebile, i bianconeri lasciano l'iniziativa al Diavolo che può addirittura vincere. Un miracolo di Szczesny su Kalulu evita il tracollo juventino. Già, Szczesny, lo stesso portiere crocifisso per le papere contro Udinese e Napoli. “Quanti regali, troppa sufficienza. Non si vincono gli scudetti pareggiando partite così”, dice Allegri nel post gara. Il tecnico mette sl banco degli imputati i giocatori, recitando però anche un onesto mea culpa: “Ho sbagliato i cambi, magari dovevo mettere gente più difensiva. Sotto questo aspetto devo migliorare”.

A proposito di cambi, fermo restando lo scarso contributo dei subentrati (Kean, Chiesa e Kulusevski), escono i migliori: Morata a causa di problemi fisici, Dybala e Cuadrado per scelta tecnica. Oggettivamente sbagliata. La Joya regala perle e all'occorrenza si sacrifica, il colombiano forse è meno brillante del solito, ma è uno degli elementi cui non si può mai rinunciare. I problemi maggiori restano a centrocampo. Bentancur dura un tempo poi perde diversi palloni, come spesso gli capita. Locatelli, a parte le colpe sulla rete di Rebic, senza dubbio è più adatto al ruolo di mezzala. Per questo Max voleva un regista di ruolo. Rabiot il peggiore in campo, continua a rimanere nel limbo del “potrei, ma non riesco”, poco reattivo in diverse occasioni, penalizzato come quarto a sinistra del centrocampo. E' pieno di appunti il taccuino di Allegri. Il tecnico dei cinque scudetti consecutivi pensava di trovare una situazione meno complicata. Spetta a lui trovare le soluzioni giuste per raddrizzare la rotta. Altrimenti lo scudetto sarà roba d'altri.