A MENTE FREDDA - Chiesa benvenuto nella Juve! McKennie sinonimo di affidabilità. Kulusevski che fine hai fatto?

03.12.2020 11:40 di Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA - Chiesa benvenuto nella Juve! McKennie sinonimo di affidabilità. Kulusevski che fine hai fatto?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ci si aspettava una vittoria piena. E contro la Dynamo Kiev così è stato. Difficile stabilire quali siano i reali progressi di questa squadra, complice un avversario troppo debole e i cambiamenti apportati rispetto a Benevento. Tralasciando i soliti noti, Ronaldo in primis, possiamo analizzare la prestazione e il momento generale di qualche singolo, in particolare di tre giovani sbarcati quest'anno alla Continassa. Obbligatorio riservare la copertina a Chiesa, tornato a presidiare la parte destra del centrocampo, ma in posizione meno larga del solito con licenza, anzi obbligo d'accentrarsi come da ordini di Pirlo. Proprio grazie a questo movimento, l'ex viola ha brindato al primo gol bianconero e in Champions, 20 anni dopo il suo papà. Sontuoso colpo di testa, non proprio la sua specialita' e per questo merita un doppio applauso. Il figlio d'arte ha firmato la serata perfetta propiziando poi la 750ma rete in carriera di sua Maestà Ronaldo e fornendo l'assist a Morata. Il 23enne nato a Genova è stato nel vivo del gioco anche in fase di non possesso. Aspettiamo conferme, a partire dal derby di sabato, ma Chiesa si candida a diventare un punto fermo nello scacchiere di Pirlo.

Un altro sorriso all'allenatore bianconero lo ha strappato McKennie. Schierato al fianco di Bentancur, il 22enne statunitense è stato come al solito bravo nell'aggressione e nel recupero della palla, praticamente un dogma nel gioco cui punta Pirlo. E' suo il passaggio a Chiesa sull'azione di ripartenza che poi porta alla rete di Morata. Il giocatore unisce tanta sostanza a sprazzi di tecnica e anche se ogni tanto commette qualche errore, prova sempre a rimediare di persona. Guai ad accostarlo a Davids o a Vidal, come qualcuno aveva ingenuamente fatto ad inizio stagione, ma la personalità e la grinta non gli mancano. Tradotto, parliamo di un giocatore affidabile.

Le note dolenti in una serata positiva arrivano da Kulusevski, inserito al posto di Chiesa alla mezzora della ripresa. Quindici minuti senza infamia e senza lode per l'ex Parma. In realtà meriterebbe un voto negativo per aver sbagliato, in due occasioni, il passaggio facile con cui poteva innescare il contropiede. Dopo la rete all'esordio contro la Sampdoria e il bis con il Verona, il ventenne svedese ha subito una palese involuzione. E la terza panchina consecutiva ne è la certificazione. Il grande talento non basta se non c'è continuità nelle prestazioni. La mancata definizione di un ruolo lo sta certamente penalizzando e sicuramente viene depotenziato se schierato sulla linea dei centrocampisti, rispetto ad una posizione più avanzata. Quando agisce sulla trequarti, per esempio, rende molto di più. A parte le considerazioni di natura tattica, è inevitabile la domanda. Dopo l'euforia iniziale, Kulusevksi sta pagando l'impatto con il grande club?