L'IMBOSCATA - La Signora avanti senza i presunti migliori. Il destino resta nelle sue mani, nonostante Ceferin, Gravina e Chinè. Ora le pie donne "tremano". Da Tribunale spagnolo assist a Barça, Juve e Real. E una prima Superlega è già partita

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
03.02.2023 01:16 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - La Signora avanti senza i presunti migliori. Il destino resta nelle sue mani, nonostante Ceferin, Gravina e Chinè. Ora le pie donne "tremano".  Da Tribunale spagnolo assist a Barça, Juve e Real. E una prima Superlega è già partita
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di Andrea Bosco 

La Juve si prende la vittoria di misura contro la Lazio e vola in semifinale di Coppa Italia dove troverà  l'Inter. E' una buona notizia visto che gara si presentava difficilissima dopo la sconfitta contro il Monza e in costanza di sofferenza per le note vicende giudiziarie che stanno accompagnando il cammino della squadra bianconera. 

Detto questo, la Juventus finita nella tempesta, con i giocatori che hanno chiesto ad Elkann di conoscere il futuro che li attenderà, ha fatto contro la  Lazio il massimo. Allegri  lo ha fatto. Visto che  i presunti “migliori“ o non si sono mai visti, come Pogba (diventato inevitabilmente un caso), o giocano pochi minuti (vedi Di Maria, che ne ha per 50, al massimo 60 minuti e poi boccheggia: contro la Lazio è entrato all'ottantesimo)  o sono reduci da  infortuni (vedi Chiesa o Vlahovic) o sono presentemente infortunati (vedi Milik). In queste condizioni “ipotizzare” è impresa da chiromante.

Ma  un paio di considerazioni si possono fare: vincere la Coppa Italia, fa approdare alla Europa League. Vincere l' Europa League, fa arrivare in Champion's. Quindi  Gravina può aver firmato a Ceferin tutte le “cambiali“ del mondo. La sua procura federale, presieduta da  Chinè può architettare tutti i castelli accusatori del mondo. Il destino resta nelle mani della Juventus: se  vincerà la Coppa Italia, se mai dovesse vincere l'Europa League, anche penalizzata in campionato, anche impossibilitata a trovare un posto persino nella Coppetta del Nonno per la quale Mourinho finge di eccitarsi, cacciarla dal Continente, giustizia sportiva o meno, penalizzazioni o meno,  diventerebbe  complicato .

Non so se mezzo milione (in crescita?) di abbonati abbia disdetto il contratto a Dazn e Sky. Non è quella a mio parere la strada. Il calcio italiano è nel guano. Ballerina nelle ultime fila  dello spettacolo europeo. Ridotta a  un clochard male in arnese rispetto al Paperone britannico. Che di fatto la sua Superlega la sta già giocando: nella sua isola che invano Napoleone e Hitler cercarono  di invadere.  Il tribunale di Madrid ha fatto un assist a Barcellona, Juventus e Real Madrid . Ma Ceferin è  un ex soldato che sa come difendersi dagli attacchi. E il suo “toncio“ , il monopolio che l'Uefa esercita sull'organizzazione  degli eventi sportivi,  lo difenderà con le unghie e con i denti. Poi i babbei possono pensare che  Ceferin si occupi anche dei “poveri“ del calcio. Magari dei “decaduti“ club italiani.  

La Juventus conti solo sulle sue capacità e sui suoi mezzi: nessuno le offrirà sussidi. E non si faccia incantare dalle sirene. Si metta  come Ulisse i tappi nelle orecchie  e continui nella sua rotta. Le pie donne che ora “tremano” per una sua eventuale retrocessione, che eccepiscono sul comportamento della Procura Federale, che  vorrebbero un Gravina  battagliero e non   manzonianamente Conte Zio,  sono le stesse che titolavano contro la sua tirannia. Che alimentavano  il “sentire popolare“. Oggi diventato  il “sentimento manettaro“   degli imbecilli secondo i quali “la Juve  si è arrubbati gli scudetti". Cosa accettabile se la dicono i tifosi. Che come tali, difficilmente riescono ad essere lucidi . Ma se lo dicono i media , allora  “ Houston, abbiamo un problema “ : di credibilità . 

Viva la Juventus?  Cerchiamo di stare con i piedi per terra. Viva una squadra che sta cercando di sopravvivere. Con una dirigenza (vincente, va sempre ricordato) spazzata via (anche) dalla propria arroganza. Con una proprietà che dopo essersi svenata ricapitalizzando per centinaia di milioni non ha più intenzione di farlo (ultimo comunicato all'Assemblea dei Soci) , con giocatori “fenomeni“ sulla carta, di fatto, neppure “bidoni“ , solo risibili. E con un gioco che non è un gioco. Il popolo juventino vedrà mai la Juventus giocare come il Napoli di Spalletti ? Domanda retorica: con Allegri in panca (ma oggi uno più adatto  di lui la Juventus non potrebbe trovarlo)  un gioco come quello del Napoli, la Juve  non lo farà mai . Questione di  cromosomi e di forma mentis . Del  resto spiegherebbe Allegri: “Anche la Lazio di Sarri, pratica un bel gioco. Ma ancora una volta con Sarri ho vinto io“ . Oui, direbbe monsieur de Lapalisse .