IL SANTO DELLA DOMENICA - Non si arrendono neppure davanti all'evidenza. L'Ingiustizia sportiva colpisce ancora.

23.04.2023 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - Non si arrendono neppure davanti all'evidenza. L'Ingiustizia sportiva colpisce ancora.
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Hanno discusso tra di loro, con toni, ci dicono, anche molto accesi, ma nonostante tutto, la camera di consiglio del collegio di garanzia del Coni non ha assolto pienamente la Juve, costretta dalla sempre più clamorosa Ingiustizia Sportiva, ad attendere ancora un mese, giorno più giorno meno, per conoscere definitivamente ( forse ) il proprio destino. Bentornati nel mondo parallelo di quella che dovrebbe essere una giustizia e che invece nei confronti della Juventus si tratteggia sempre più come un’ingiustizia voluta e programmata. La montagna ha partorito il topolino, momentaneamente tornano i legittimi 15 punti, ma amici cari, si riparte dal via, perché il processo, nonostante la sentenza firmata dal giudice Torsello sia stata di fatto smontata, dovrà essere rifatto.

Vi fidate? Io no, in attesa di leggere le motivazioni e soprattutto di capire se il famoso articolo 4, quella della lealtà sportiva, è rimasto in piedi oppure no. Ma vi dico la verità, da questa farsa non accetterei neppure una ammenda, figuriamoci la possibilità di vedere un’ulteriore penalizzazione, cosa che ad oggi, amici non possiamo escludere. Certo, fanno riflettere le parole del ministro Abodi, su una giustizia sportiva totalmente da rifondare, ma il tifoso della Juve, in questo momento, delle parole non ha bisogno, avrebbe bisogno invece di fatti. Fatti che non arrivano e non arriveranno a breve. Sapete cosa avrebbe voluto dire una sentenza di piena assoluzione? Le dimissioni di qualcuno, pensate al procuratore Chinè, l’imbarazzo ancora più grande del presidente federale Gravina, un terremoto che avrebbe avuto conseguenze, almeno a livello di immagine, enorme. Ecco perché siamo ancora a combattere, ecco perché li scenari non sono cosi rosei, ecco perché nonostante un collegio difensivo di prim’ordine, la Juventus ha ottenuto un pareggio stiracchiato, a fronte di una vittoria, che alla luce anche della requisitoria dell’accusa, doveva essere schiacciante. Questo è il mondo in cui i giocatori della Juventus possono essere insultati, anche a sfondo razzistico, senza problemi, ( giusto per non andare troppo lontano ricordate Kostic a Spezia e Roma oppure Cuadrado sempre a Roma ) mentre per la questione Lukaku addirittura si muove  la Federazione per applicare una sorta di  "grazia” che permetterà all’attaccante belga  di essere in campo nella semifinale di Coppa Italia. Lei lo sa, caro Presidente, che con questa decisione ha creato un precedente del quale adesso tutti noi terremo conto.     

Questo è il mondo in cui, cari amici, non possiamo più meravigliarci di niente, neppure di quello che accade in campo. Ecco, il campo. Testa al Napoli questa sera, ma soprattutto alla raffica di impegni ravvicinati e decisivi che ci attendono. Una stagione palesemente falsata può ancora regalare qualche soddisfazione di livello. Sarebbe la rivincita più bella nei confronti di tutto e tutti.