IL SANTO DELLA DOMENICA - E' IL MOMENTO DELLE RISPOSTE, NON DEI "CASINI". DALLA SQUADRA VOGLIAMO UNA PROVA DI ORGOGLIO

20.03.2022 00:01 di Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - E' IL MOMENTO DELLE RISPOSTE, NON DEI "CASINI". DALLA SQUADRA VOGLIAMO UNA PROVA DI ORGOGLIO

Fa male, eccome se fa male. Delle recenti tre eliminazioni agli ottavi, quella arrivata con il Villareal è indubbiamente la piu’ grave e forse la più inaspettata. C'erano tutti i presupposti per andare avanti,soprattutto all’indomani del mercato di gennaio con l’arrivo di Vlahovic. E invece cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori, ma la storia resta sempre quella. Il percorso europeo della Juve rimane ancora una chimera, rispetto alla quale bisogna lavorare molto. Va cambiata la mentalità, e soprattutto, inutile giraci attorno, riportare la qualità dei calciatori al centro del progetto. Il pessimo secondo tempo visto contro gli spagnoli ha riaperto il dibattito sulla consistenza del reparto mediano. Dopo qualche partita in cui ci eravamo illusi di aver trovato in Arthur la panacea di tutti i mali, ci siamo resi conto che in mezzo al campo la Juve ha bisogno di altro. La scelta di Emery, che ha incartato la partita ad Allegri, è stata clamorosa: lasciare libertà di movimento al brasiliano, ben sapendo che tanto la manovra, passando dai suoi piedi, sarebbe stata lentissima. E cosi è stato. Ad Allegri è mancato il piano B, sia per le assenze, sia per una partita evidentemente non preparata al meglio. Eppure il primo tempo era stato buono, ricerca della profondità, movimenti e occasioni. Certo, quando in Champions tra andata e ritorno, crei almeno 7/8 palle da gol e ne concretizzi appena una, andare avanti diventa pressoché impossibile. Di quanto accaduto  tra primo e secondo tempo nello spogliatoio bisognerà poi approfondire. Non voglio riaprire ferite ancora non rimarginate, ma è sembrata la fotocopia di quel maledetto intervallo di Cardiff dove la squadra( ma qui i motivi sono noti e chiari a tutti) si dissolse in pochi minuti.

Adesso però dobbiamo guardare avanti. Intanto alla partita di oggi, fondamentale per il campionato, e altrettanto pericolosa. Il contraccolpo dell’eliminazione non si deve ripercuotere sulla prova odierna, e qui dovrà metterci del suo, in positivo, l’allenatore. Meno presunzione e maggiore umiltà da parte di tutti, in primis da Massimiliano Allegri che in campionato è riuscito a superare le tempeste fino a rimettere in linea di galleggiamento la nave. Adesso però deve dimostrare di più anche lui, al centro di mille polemiche all’interno del mondo bianconero in queste ore. Da gennaio in poi gli alibi si sono azzerati per tutti, è vero ci sono tanti infortuni( anche qui qualcuno ne dovrà rispondere) ma la rosa è più che sufficiente per affrontare la Salernitana e prendere tre punti fondamentali. Naturalmente l’uscita dalla Champions impatterà sensibilmente sul bilancio e sui giudizi finali, ma il tempo dei giudizi finali ( che caro Max dovrai saper accettare) è ancora lontano.

Sinceramente ci è sembrata poco opportuna la richiesta avanzata dalla squadra di ottenere qualche ora di riposo in più. No, questo è il momento di lavorare, stare insieme e stringere i denti, altro che riposo. Cuadrado, Dybala e company avrebbero fatto più bella figura agli occhi di tutti se non avessero chiesto di posticipare alla sera il ritiro pre gara. Si tratta di piccoli dettagli, vero, ma anche questi in situazioni  delicate possono fare la differenza.  E guai a sottovalutare l’impegno di oggi. Non servono le parole o i post sui social: chi tiene davvero alla Juve lo dimostri da oggi a fine maggio sul campo, tutto il resto non conta.