Allegri-bis e il rischio minestra riscaldata: di sola nostalgia non si vive e sul mercato non si vince

06.07.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Allegri-bis e il rischio minestra riscaldata: di sola nostalgia non si vive e sul mercato non si vince
TuttoJuve.com

Paulo Dybala va a Miami e congiunge le dita di Paul Pogba. Gli indici, quelli dell’elettricità nell’aria, schizzano alle stelle. I tifosi della Juventus, almeno buona parte di essi, rivogliono a Torino il Polpo francese. Dalla Spagna sussurrano: il Barcellona, un anno dopo averlo pagato fior fior di quattrini, in buona parte rappresentati da Arthur, è pronto a dare il via libera a Miralem Pjanic, a costo zero. Apriti cielo: il bosniaco tornerebbe ben volentieri a Torino. Lecito che Allegri, da parte sua, voglia allenarlo nuovamente. Occhio alla Premier, a proposito, ma il ritorno, del cavallo, è possibile. Il bis del tecnico livornese, d’altronde, ha certificato che la Vecchia Signora ha ritenuto di aver chiuso in maniera intempestiva e anticipata un ciclo che in realtà aveva dato una svolta improvvida, ma non era ancora concluso. Pogba e Pjanic, come giocatori, del resto non si discutono certo come giocatori. Il tema è un altro.

Di sola nostalgia non si vive, ma soprattutto non si vince. Se il ritorno di Allegri ha un senso, è perché la Juve non ha seguito la strada che voleva battere quando è stato esonerato. Parecchio verde, si dice. Resta quella, la direzione da seguire. Se è vero che alla Juve i cavalli di ritorno funzionano molto bene dal punto di vista storico, e aggiungiamo che Pogba o Pjanic nel centrocampo attuale della Vecchia Signora stonerebbero solo perché di altro livello rispetto agli occupanti, guardarsi indietro non è detto che sia una grandissima soluzione. Sono giocatori giovani, ma di un’età che rende difficile fare affari in futuro: sono al vertice delle rispettive carriere, di solito a quel punto salire oltre è complicato. In più, mettiamo di conto i costi, per esempio degli ingaggi, che non sono da far passare in secondo piano. Al tifoso, l’idea di rivedere chi ha fatto benissimo può fare giustamente gola. Alla società, è tutto da verificare. Intanto, che sia così, e poi che debba essere così nel senso che possa essere la soluzione giusta. La nostalgia affascina, ma soddisfarla può davvero fare felice?

In questo discorso, s’inserisce inevitabilmente Cristiano Ronaldo. Più fonti sostengono che a Torino rimarrebbe volentieri. Il mercato, persino per uno come lui, è quello che è. Senza tediarvi ancora, il fatto è che dovrebbe essere la Juventus a prendere una decisione al riguardo. Altrimenti il rapporto datore di lavoro-calciatore, per quanto si parli del dipendente più prezioso (e pure ingombrante) al mondo, è del tutto capovolto. Di più: dato che si parlava della rotta indicata da Allegri e del fatto che Madama sia tornata sui suoi passi, in quella direzione Ronaldo non c’era.