Alla Continassa partono i saldi. Ma a sinistra gioca sempre Alex Sandro?

Rabiot si allena con l’Under 23: al di là delle contingenze storiche e fisiche, è emblematico. Ramsey tratta la risoluzione, sorta di supplizio di Sisifo alla quale la Juventus si sottopone periodicamente: ogni volta che il traguardo sembra centrato, ecco che si torna al punto di partenza. Arthur pare nel mirino del Valencia: non è certo la bella di Torriglia, ma per ora nessuno se lo piglia. Alla Continassa, fatto - va detto - un grandissimo mercato in entrata per quanto visto finora, sono partiti i saldi. Chiuderanno l’era Paratici, quella nella quale la Juventus ha volato con le ali di Icaro, per poi ritrovarsi ingabbiata in ingaggi che non poteva permettersi. O che quantomeno non erano giustificati dalle corrispondenti prestazioni in campo. Sarà, la grande svendita per rinnovamenti locali, l’occasione per fare i conti col passato. E mettere in cascina un po’ di denaro per fare quel che resta da fare. 

A tal proposito, senza tirarla troppo per le lunghe, la Juve che aspira a tornare grande e anzi grandissima ha un problema grande anzi grandissimo sulla fascia sinistra. Ove, sa un po’ di stagioni ormai, gioca il cugino adesso di quell’ottimo terzino brasiliano che aveva fatto gridare al miracolo. Resta un gran professionista, Alex Sandro, ma nei manuali s’insegna che le squadre si migliorano rinforzando il punto debole e al momento lui questo è per la formazione di Allegri. Eppure, allo stato attuale non si parla nemmeno di possibili sostituti, come se questa necessità non fosse sentita a Torino. Cambierà qualcosa a un certo punto? Chi lo sa. Chiosa finale con altro punto interrogativo: si parla di Paredes e altri ottimi obiettivi. Ma dare una benedetta possibilità a quel Fagioli, proprio no?