SOTTOBOSCO - La Juve paga errori delle ultime stagioni, è venuto meno il progetto. Problema Agnelli. Aria di rivoluzione in campo e panchina: sconfessata gestione Nedved-Paratici? Ecco i possibili rinforzi...

05.04.2021 10:50 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - La Juve paga errori delle ultime stagioni, è venuto meno il progetto. Problema Agnelli. Aria di rivoluzione in campo e panchina: sconfessata gestione Nedved-Paratici? Ecco i possibili rinforzi...
© foto di Andrea Bosco

Ho mandato gli auguri di Pasqua, all'amico Giampaolo Ormezzano, cuore granata e uomo controcorrente . Questo: “Punto rapinato. Rigore negato.  Non ti consola, ma buona Pasqua“. Il  derby raddrizzato (come sempre) da Ronaldo ha sbattuto in faccia al popolo bianconero la  realtà. I margini per “salvare il salvabile“ come canta Bennato, sono risicati. La Juventus – descritta  in preda ad una crisi di nervi – sta pagando gli errori  delle ultime stagioni. Non sono venuti meno solo i risultati: quelli vanno e vengono . E' venuto meno il progetto. L'idea di poter gestire la società affidandola ai “quadri“ . L'unicità della Juventus è sempre stata la sua proprietà . Nell' ultimo decennio un presidente, Andrea Agnelli, manager a tempo pieno.  La crisi della Juve  nasce nel momento in cui Agnelli decide di dedicarsi precipuamente al suo incarico istituzionale in Europa, dove sta,  faticosamente, cercando di disegnare il calcio del futuro. Personalmente una Superlega modello Nba non mi affascina . Sono consapevole che questo sarà il futuro. Immagino più prossimo di quanto non si creda.  Ma è un futuro che non mi appartiene. Uno spazio vuoto si è creato nella “dimensione“ Juventus. Un presidente affaccendato in Europa più che in Italia è un presidente che delega: scelte contrattuali e  tecniche discutibili. E' un presidente che subisce dikatat dalla  Federazione e dalla Lega: perché né in Federazione, né in Lega la Juve  ha “suoi“ uomini . Chiunque sia stato tesserato (anche per un piccola società), conosce le dinamiche che si innescano, quando il “vuoto“ viene percepito . I tre festaioli beccati in zona rossa a Torino sono  l'ultima goccia di un vaso al limite dell'esondazione.  Lo scudetto è  andato, al pari della Champion's sorta di Moby Dick ossessivamente inseguita e da un ventennio mancata. Ora in ballo c'è la qualificazione alla Coppa per la prossima stagione. Con macroscopici danni economici (da sommare al già consistente rosso di bilancio)  in caso la Juventus dovesse arrivare al quinto posto.

Pirlo ha colpe. Altri ne hanno più di lui. La Juve non ha un gioco.  Ma ha anche un mare di giocatori sopravvalutati che costano una tombola e rendono zero . Dopo il derby a Paratici saranno  fischiate le orecchie: Mandragora, in prestito al Torino è ancora di proprietà  Juventus. Un centrocampista della sua qualità la Juve non ce l'ha.

Dicono che Pirlo sia all'ultima spiaggia: se fallisce contro il Napoli al suo posto si siederà Tudor, il suo secondo? La Juventus completerebbe, nel caso, un percorso alla Zamparini: cinque allenatori in tre anni. Perché non sarebbe Tudor a sedere sulla panca di Madama la prossima stagione.  Ci sono conferme che Agnelli abbia visto il derby, nella magione avita di Forte dei Marmi, assieme a Max Allegri. Si sta profilando il grande ritorno? Sconfessata, nel caso, la gestione Nedved – Paratici. Si parla anche di Marcello Lippi: con incarico istituzionale. E di vera rivoluzione nella rosa. Via tutti i contratti onerosi (persino quello di Cr7 sarebbe in forse). Juve giovane e con globuli italiani: Donnarumma (se non dovesse rinnovare), Locatelli, Kean, Scamacca. Si sta valutando il ritorno di Mandragora al pari di quello di Audero. Piacciono  Mancini della Roma e Lazzari della Lazio. Rovella è già di proprietà della Juve. Tra i nomi esotici spiccano quelli di Gosens e di Gravenberch. Non è chiaro quale sarà il futuro di Buffon e Chiellini . In forse anche Bonucci, al pari di Demiral. La Juve potrebbe riprendersi Romero. Sarà rivoluzione: totale se la Champion's non verrà conquistata . Consistente (non radicale) se la Juve arriverà tra le prime quattro . Un anno di dieta dopo la grande abbuffata farà bene. La (compiaciuta )  federazione di Gravina prenderà ossigeno per la fine della tirannia bianconera . Non farà le riforme, non cambierà il profilo del calcio italiano ( con certi presidenti a tavola, neppure le posate puoi alternare : dal pesce passano- avidamente-  al dolce con le medesime forchette), ma “respirerà“. Alla Juve potrebbe servire un triennio per tornare ai massini livelli. L' unica notizia accertata (fonte Tony Damascelli: uno serio)  è che Agnelli e Allegri si sono visti. Appare improbabile l'abbiano fatto solo per pranzare e vedere (in tv)  il derby. Luciano Moggi ha spiegato che “le minestre riscaldate ... eccetera “. Ma la ribollita è un gran piatto.