L'IMBOSCATA - Caso arbitri, indaghi la Procura. Filippo Roma? Più indigazione per altro e altri. Massa, Rapuano e l'ira di Mazzarri. Niente rinforzi? Allegri ha un'idea meravigliosa. Da Max a Heriberto: che scoperte. Le verità su Guido Rossi

26.01.2024 01:12 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Caso arbitri, indaghi la Procura. Filippo Roma? Più indigazione per altro e altri. Massa, Rapuano e l'ira di Mazzarri. Niente rinforzi? Allegri ha un'idea meravigliosa. Da Max a Heriberto: che scoperte. Le verità su Guido Rossi
© foto di Andrea Bosco

Cosa io pensi  del modo di lavorare delle “Iene“ e in particolare del “Moralizzatore“ Filippo Roma, romanista fin negli slip, è noto. E quindi non mi indigna che il suo ultimo sgoob nel quale ha dato voce ad un anonimo arbitro (che potrebbe essere stato, chiunque, perfino lo stesso Roma Filippo in versione Intelligenza Artificiale) abbia ignorato la Roma, abbia dato una carezza all'Inter e abbia massacrato  la Juventus. Anzi, va bene così, visto che quello delle “Iene“ è un simil-giornalismo che in realtà è intrattenimento. Se siete disposti a “bervi“ i “percorsi“ di Brothers, Corteggiatori,  Isolani, Tentatori  e  Tronisti  immagino siate disponibili a credere anche all'arbitro misterioso e alla sue (reali o virtuali?) accuse. C'è gente che sostiene di fare  il mio mestiere che non ha mai visto una trasmissione di Zavoli o di Enzo Biagi, maestri che non facevano sconti.  Che non ha mai letto un fondo di Montanelli o di Scalfari, o di  Dino Buzzati. E neppure di Gioanbrerafucarlo da San Zenone al  Po. Del quale Antonio D'Orrico “esiliato“ da “7” ha riproposto (sul suo blog) il meraviglioso pezzo “Lamento per Luis“  tra Leopardi e Garcia Lorca per omaggiare Gigi Riva. Magnifico giocatore, uomo per bene,  al quale durante il minuto di silenzio all'inizio del secondo tempo della Supercoppa tra Inter e Napoli, i vomitevoli  spettatori sauditi  hanno riservato fischi e  rumore. Come egualmente  avevano fatto per Kaiser Franz durante Barcellona – Real Madrid .

Casini, De Siervo, Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina si sono presi la lauta borsa (23 milioni da spartirsi)  senza dire una parola. Né loro, né l'inqualificabile Gravina, né i maggiorenti (Abodi e Malagò) dello sport italiano. Andati però a piangere  ai funerali di Rombo di Tuono.  Quindi non  perdo tempo ad indignarmi per Filippo Roma.

Voglio però sapere chi sia quel  tipo paludato come  l'oscuro Dart Fener di “Guerre Stellari“ con tanto di voce contraffatta, come un “pentito di mafia“. Cercare quel signore: questo è  giornalismo. Se  accertate – le cose  che quel tipo ha sostenuto avvengano  nella classe arbitrale - sono di una inaudita gravità.  Non mi aspetto che la Procura Federale indaghi. Mi aspetto lo faccia una qualsiasi Procura.  Ma probabilmente sono un illuso.

Roma Filippo (giustamente) proteggerà la sua fonte. Ma l'intera categoria dovrebbe smuovere il mondo  per scoprire  chi si nasconda  dietro all'incappucciato che  Umberto Eco avrebbe fatto sloggiare dal suo monastero. Il designatore  Rocchi non ha gradito le accuse “prive di fondamento“ che gli sono state rivolte. Ma Rocchi   (forse)  dovrebbe,  all'interno del suo orticello, provvedere alle “pulizie“.  Si è chiesto Graziano Cesari: “Visto che il vertice dell'Aia non viene remunerato, perché  è tanto ambito? Che potere ha su carriere, designazioni, scelta degli organi tecnici?“. E – questo me lo chiedo io  - che rapporti ha Rocchi con i vari club? Spero che qualcuno  eviti di spiegarmi che i club  “sono tutti eguali“.

Ha protestato in modo spettacolare l'allenatore del Napoli, Mazzarri, disertando la premiazione dopo la gara vinta dall'Inter. Lo aveva già fatto  per la Coppa persa contro la Juventus a Pechino.  Ha fatto male: chi vince va rispettato. Ma - se non assolto -  Mazzarri va compreso:  dopo Massa, gli è capitato sul gobbo Rapuano che forse in omaggio al suo cognome l'addestramento  lo ha fatto in terra cilena, all'Isola di Pasqua,  nome indigeno Rapa Nui,  terra vulcanica della Polinesia. Un arbitraggio il suo,  non all'altezza. Capita, anche ai migliori. E per ora Rapuano, non va annoverato tra le eccellenze arbitrali.   La  “colpa“, però,  non è sua, ma di chi lo ha designato per quella gara.

Ho letto di tutto, in questi giorni. I ladri e le lepri . I giocatori che si fanno ammonire per saltare la prossima gara e  poter giocare quella successiva. Le polemiche  di questo o quello. I vaticini di questo o quello. Mettiamola così: Allegri deve incominciare a vincere con l'Empoli. E poi che  vinca o meno l'Inter a Firenze, la Juventus  deve andare al Meazza  senza speculare. Dovrà osare. Arrivando al Meazza con un vantaggio in classifica, l'onere dell'audacia spetterebbe all'Inter.  Nel lungo periodo , la Juventus non ha alternative: se vuole puntare allo scudetto: deve vincerle tutte.  All'Inter sta andando  di lusso. Vince perché è indubbiamente forte, strutturata con giocatori di grande qualità. Ma non è  perfetta . Marotta ne è consapevole: non per niente,  da qualche settimana,  ha aperto l'oasi alle truppe cammellate   .

Capisco  il disagio degli interisti nell'essere additati: nessuno come un “gobbo“ può capirlo .   

A quale altra  società in Italia, sono stati tolti due scudetti d'autorità e uno addirittura assegnato  alla terza classificata di quel torneo?  Massimo Gramellini sul  suo quotidiano “Caffè“ ha, ricordando con affetto Gigi Riva, rammentato anche quella sua discesa dal  furgone che portava giocatori e coppa alla festa romana dopo la  conquista del Mondiale. E sul quale  erano saliti – scrive Gramellini - “anche politici che avevano  criticato la partecipazione dell'Italia al campionato del Mondo“.  No, Massimo: uno solo. Il professor Guido Rossi, nominato dal governo Prodi, Commissario Straordinario in Figc. Lui non voleva mandare ai Mondiali i giocatori della società coinvolte in Calciopoli. Lui voleva impedire a Marcello Lippi di fare il suo lavoro.  Sempre lui, con atto di imperio ( due “saggi“ su tre gli avevano consigliato di non farlo) assegnò all'Inter quello scudetto che gli juventini definiscono di  “cartone“. Chi era Guido Rossi? L'ho spiegato diverse volte. Se non lo sapete, digitate e scoprirete .    

A quale altra società è mai  stata inflitta una penalizzazione (a campionato in corso) pesantissima, discettando sulle valutazioni di Trasfermarket, vale a dire sul “sesso degli angeli“, per plusvalenze che con evidenza la Juventus deve aver fatto con se stessa, visto che non c'è Procura che abbia emesso  una documentazione decente e inoppugnabile  sulle “movimentazioni“ delle società (presuntamente) complici ?.

Conosco anche io i favori che la Juventus, nel corso della propria storia,  ha ottenuto. In questa stagione (checché ne pensino  Dart Fener e Filippo Roma) però  l'unico aiuto lo ha avuto  contro il Bologna. Niente,  in confronto ad altri. Resto del parere che la Juventus debba aver il suo: nulla di più. Ma la cosa deve valere per tutti. Rocchi non si nasconda: non è vero che in stagione gli errori sono stati “solo“ otto  .

E' arrivato Djalò. Per me non ne arrivano altri. Anche se sono del parere  dell'amico Pavan: senza  Kean, in attacco,  la coperta è corta. E a centrocampo, un acquisto servirebbe. Mi hanno riferito (quelli che seguono giornalmente la squadra) che Allegri ha in testa una idea meravigliosa: inserire quel belga che deve solo “mettere a posto la testa“ .    

Quindi?  Io ho caro, più di ogni altro, uno scudetto. Quello vinto con Heriberto. Era un poco come in questa stagione: Inter meravigliosa (Corso, Mazzola, Suarez, Burgnich, Facchetti, Helenio  in panca), Juventus bruttina , ma tosta.  Vinse il ginnasiarca che ( lo raccontò Dell'Omodarme)  picchiava i suoi giocatori in allenamento per “abituarli al dolore“, praticando il   “movimiento“ . Che poi era un pressing molto sui generis che anticipava gli schemi della grande Olanda. Heriberto scopri lo sfacciato Gianfranco Zigoni, come Allegri ha scoperto Yildiz.  Per dirla con Vico: corsi e ricorsi?