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Tre domande al primo allenatore di Bonucci: "Leo è ora di alzare la Champions, il legame con Chiellini vero e sincero. Futuro? Lo vedo come allenatore..."

14.07.2021 13:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Tre domande al primo allenatore di Bonucci: "Leo è ora di alzare la Champions, il legame con Chiellini vero e sincero. Futuro? Lo vedo come allenatore..."
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La redazione di TuttoJuve.com, per omaggiare uno dei migliori giocatori bianconeri agli ultimi Europei, ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il primissimo allenatore di Leonardo Bonucci, Carlo Perrone, per parlare approfonditamente di lui e non solo:

Come è stato vedere Leonardo alzare al cielo il suo primo trofeo europeo?

"E' stato bellissimo, gli ho scritto un messaggio in cui l'ho elogiato per sua grandissima prestazione. Non lo ha ancora visualizzato, per questo gli scriverò di sbrigarsi a farlo (sorride ndr). Sul rigore si è preso una grandissima responsabilità, il suo è stato decisivo a livello psicologico perché era successivo all'errore di Belotti. Per il ragazzo che è merita tutto questo: è sempre il primo ad andare ad abbracciare i compagni, ha sempre il sorriso sulle labbra e non perde mai l'occasione di fare qualche battuta per sdrammatizzare. Leo, ora è tempo di alzare la Champions".

Le prestazioni migliori di Bonucci sono, quasi sempre, in coppia con Chiellini. Che legame c'è, a tuo avviso, tra i due compagni di squadra?

"Un giocatore non può vincere da solo le partite, ci sarà sempre bisogno dei compagni. Bonucci e Chiellini, oltre a conoscersi da tantissimi anni, si completano ed entrambi non mollano mai. E ognuno di loro conosce pregi e difetti dell'altro, la loro intesa è forte e il legame è di una vera e sincera amicizia. Più è forte l'avversario, più dimostrano di sapersi esaltare. Sono convinto che abbia fatto delle belle partite anche senza Chiellini".

Quale sarà il futuro di Bonucci nel momento in cui appenderà gli scarpini al chiodo? Perché prima o poi questo momento arriverà anche per lui.

"Non mi è mai capitato di parlarne con Leo, ma penso che nel momento in cui superi i 30 anni inizi un po' a chiederti che cosa vuoi fare una volta appesi gli scarpini al chiodo. I difensori e i centrocampisti sono più predisposti degli attaccanti nel fare il mestiere di allenatore, lui potrebbe essere aiutato dal fatto di avere dei veri e propri maestri. Questa potrebbe essere una strada percorribile, ma nella scelta futura potrebbe incidere la famiglia. Ora i figli sono molto piccoli, ma nel momento in cui cresceranno sarà difficile staccarti per tanto tempo come accade oggi".

Si ringrazia Carlo Perrone per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.