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Tacchinardi critico: "Vorrei una Juve più spavalda, manca la mentalità vincente. Vlahović penalizzato dal tipo di gioco. Rabiot? Non è indispensabile per le cifre richieste"

07.03.2023 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Tacchinardi critico: "Vorrei una Juve più spavalda, manca la mentalità vincente. Vlahović penalizzato dal tipo di gioco. Rabiot? Non è indispensabile per le cifre richieste"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero di fine anni '90 e inizi '00, Alessio Tacchinardi, per parlare approfonditamente del momento in casa Juve e non solo:

Credi che la sconfitta di Roma, a quasi 48h di distanza, possa avere dei risvolti negativi sulle prossime partite?

"Contro una Roma senza attaccanti, che ha giocato sulla difensiva, non ho visto una bella Juve. Avrei voluto vedere una squadra più arrembante, non capisco quella mancanza di intensità e di continuità durante il match. Era reduce da un derby giocato molto bene, è un vero peccato. Non c'è, a mio parere, quella mentalità vincente che ti permette di fare la partita su tutti i campi, che solo a volte - e non sempre - è presente e si intravede".

La Roma di domenica sera, in effetti, non sembrava così irresistibile.

"La Roma di Cremona ha giocato una partita molto timida, per questo mi aspettavo un qualcosa di più. La partita dopo il derby era quella del siamo cresciuti, invece manca ancora quello step successivo. Sono d'accordo con Allegri quando dice che ha 50 punti, ma per il valore della rosa questa Juve non può essere così distante dal Napoli. Questa è una squadra che ha vinto una sola partita in Champions, ora vediamo in Europa League dove può arrivare. Non voglio parlare del gioco, non mi interessa, qui però bisogna fare un salto di mentalità vincente. Allegri può aiutare in questo".

Quanto aiuto può offrire Allegri in questa situazione?

"Allegri è stato un vincente, lo dico al passato poiché il presente lo devi sempre dimostrare. E' uno di quelli che ha vinto di più, quindi sa il significato di mentalità vincente. Con la Roma non ho visto questo, per vincere la Coppa Italia e l'Europa League devi maturare in tal senso. L'atteggiamento dell'Olimpico mi ha un po' sorpreso, la Juve sembrava stesse maturando lentamente e invece continua a fare dei passi indietro. Non ho mai l'impressione che arrivi una schiacciasassi: quando mette la quinta è temibile e forte, quando gioca in terza e rallenta fa un enorme fatica. Non riesco a comprendere il perché non riesca ad essere a livello delle grandi squadre, il Napoli è vero che ha perso con la Lazio ma per batterlo devi sudare".

Questa era una sfida molto importante per ridurre il gap dalla stessa Roma, per cui credi ancora nella possibilità di qualificazione in Champions?

"La Juve può vincerle tutte e arrivare in Champions League, ma non è scritto da nessuna parte che possa farlo. Se l'atteggiamento non è al 100%, inizi ad entrare nel mood del giochiamo, vediamo, valutiamo. Purtroppo, non sai mai che partita aspettarti da questa squadra. All'Olimpico, per le qualità in proprio possesso, si doveva fare qualcosina in più. "Sento che l'allenatore chiede di aumentare il giro palla e di farlo più veloce, i giocatori devono fare decisamente qualcosa in più".

La Roma non ha vinto sudando, in effetti, e c'è il rischio che il Friburgo possa farti male allo stesso modo. O no?

"Per le avversarie della Juve, la partita di Roma può essere un grande indizio: mi chiudo e poi con i giocatori di gamba riparto per far male. Però anche lì, se la Juve fa la Juve non c'è competizione. La Juve deve aver paura di se stessa, sono d'accordo con Marcello Lippi quando lo affermava. Perché se gioca sottoritmo al 60% delle proprie possibilità, può perdere con chiunque. I bianconeri sanno giocare in tante maniere, all'Olimpico poteva giocare anche in maniera più offensiva. Però gioca con Vlahović unica punta e Di Maria che raccorda, la porta a casa e va bene così. Ad oggi mi chiudo e mi compatto, poi spero nelle giocate del 'Fideo'. Non bisogna affidarsi solo a lui, ci deve esser la capacità di portare più giocatori possibili in attacco e Di Maria deve esser la ciliegina sulla torta. Forse è un po' quel che accadeva a noi con Zidane, speravamo che risolvesse sempre la situazione".

Interessante questo aneddoto legato alla tua Juve, lo puoi raccontare meglio?

"Si dava palla a Zidane: tanto ci pensa lui, anche andando piano,perché tanto in area di rigore ci arrivavamo. Quando arrivò Nedved, invece, dovevamo attaccare con più giocatori, questo ci creò un po' di fatica all'inizio. Non vorrei, come dicevo, che si conti troppo su Di Maria, poiché quando fa una partita normale la Juve fa enorme fatica".

Questo spiegherebbe anche, secondo te, il perché Vlahović giochi davvero troppi pochi palloni a partita?

"E' da un anno che sta soffrendo, perché per le sue caratteristiche è penalizzato dal gioco che propone la Juve. Non è una critica ad Allegri, non voglio che venga letta in questo modo. Si vede lontano un miglio che non sta rendendo per il suo valore, il cambio di maglia non c'entra un bel niente. Se ci sono solo due giocatori lì davanti, è chiaro che quando arriva il pallone combina poco. L'attaccante serbo, di certo, non è quello che punta l'uomo e ti salta; Milik e Kean, in questo, sono più avvantaggiati e sembrano trovarsi meglio. Vlahović ha bisogno di tanti cross a partita per finalizzare al meglio l'azione, oltre a lui e Rabiot ci vogliono anche altri compagni area di rigore".

Anche perché così rischi di disperdere un vero patrimonio, visti i continui rumors che lo vogliono lontano dalla Juve già durante la prossima sessione di calciomercato.

"Per il mio modesto parere, lui ha bisogno di avere un gioco più offensivo. Perché spalle alla porta fa fatica, lo vediamo che scarica sempre e di palle in profondità ce ne sono poche davvero giocabili. Se la Juve giocasse con Kostić a sinistra, Chiesa a destra e Di Maria dietro all'attaccante serbo, per me sarebbe davvero un'ottima idea. Forse, però, non riuscirebbero a trovare un equilibrio di squadra, che ora è presente con il 3-5-1-1 super compatto in cui a faticare è proprio lo stesso Vlahović".

Prima mi hai citato Rabiot, è da rinnovare o meno? Che pensi?

"Bisogna mettersi a tavolino, fare due conti e vedere a quanto ammonta nuovamente la spesa Rabiot. Per me è un buon giocatore, ma a quelle cifre clamorose richieste non è così indispensabile per una squadra. Perché se vuole 10 milioni netti l'anno, allora ci sono altri centrocampisti in grado di ricoprire al meglio il suo ruolo. E' un giocatore che mi piace, anche se le ultime stagioni non aveva fatto bene, ma non stiamo parlando di Edgar Davids che trascinava la Juve per ottanta partite l'anno. La Juve come vuol giocare l'anno prossimo? Centrocampo a due o a tre? La guida tecnica sarà ancora Allegri? Queste sono domande a cui si dovrà dare una risposta, in modo da capir meglio che cosa fare".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.