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Michele Pazienza: "Juve ferita preoccupa più del Napoli euforico, CR7 non fallisce due sfide di fila. I tifosi devono cambiare prospettiva. E sul match con l'Inter..."

19.01.2021 13:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michele Pazienza: "Juve ferita preoccupa più del Napoli euforico, CR7 non fallisce due sfide di fila. I tifosi devono cambiare prospettiva. E sul match con l'Inter..."
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex di Juventus e Napoli, Michele Pazienza, per approfondire la partita della Supercoppa e non solo:

A che partita assisteremo domani al Mapei Stadium?

"Mi aspetto due squadre abbottonate, ci sarà grande equilibrio. Però la Juve ferita preoccupa più del Napoli che arriva con euforia ed entusiasmo".

Difficilmente la Juve sbaglia due match così importanti in maniera ravvicinata.

"Lo dice la sua tradizione, inoltre i campioni sono sempre decisivi in questo genere di match. La Juve può contare su Cristiano Ronaldo, che non sbaglia mai le partite di cartello. Mi sono stupito che abbia sbagliato quella con l'Inter, uno come lui non fallisce mai due volte di fila. E' impossibile".

Credi che Gattuso potrebbe ripetere la partita fatta da Conte ed imbrigliare così la Juve di Pirlo?

"Non credo, perché l'Inter è una squadra diversa dal Napoli e anche la competizione è differente. La Supercoppa è una finale, secca, in cui può sempre succedere di tutto. I partenopei la dovranno preparare al meglio delle loro possibilità, tenendo in considerazione che la Juve non sarà quella di domenica".

Perdere la Supercoppa che significato avrebbe dalle parti di Torino?

"Perdere la finale di Supercoppa potrebbe essere una situazione negativa per la Juve, ma è la situazione attuale che deve essere vissuta differentemente. I bianconeri sono in ricostruzione e per ottenere risultati ci vuole un po' di tempo, per me i tifosi devono iniziare a vedere la prospettiva da un altro punto di vista rispetto a come sono stati abituati negli ultimi anni".

Rispetto al match con l'Inter, Arthur e Kulusevski potrebbero essere i due innesti di cui oggi Pirlo ha bisogno per svoltare la squadra?

"No, non credo possano cambiare così radicalmente la Juve. Arthur è un buon giocatore di palleggio ma ha ancora poca dinamicità nel nostro campionato. Al contrario di McKennie che ad oggi è imprescindibile, così come Bentancur che è fondamentale per lo schema tattico di Pirlo. Kulusevski entra sempre bene, è un buonissimo giocatore".

A due giorni di distanza, l'onta della sconfitta subita non è ancora passata nell'ambiente bianconero. Quale è il tuo pensiero?

"La Juve ha giocato una partita davvero sottotono, in genere le partite di questo genere non le sbaglia quasi mai. E' stata affrontata nel peggiore dei modi sia a livello di squadra e sia a livello individuale, perché chi in genere fa la differenza è venuto a mancare con l'Inter".

Chiellini ha ribadito che "la fortuna nel calcio è quello di avere pochi giorni per rimuginare su una sconfitta". Prendendo spunto detto dal capitano bianconero, forse è arrivato il momento in cui la squadra sta abdicando poiché alla fine di un ciclo?

"Sono d'accordo con Chiellini, è una cosa più che giusta quella che ha ribadito. La Juventus ha inviato già la scorsa estate un segnale molto forte nel momento in cui si è affidata ad un allenatore giovane come Pirlo, il messaggio veicolato ai tifosi è stato quello di voler iniziare un nuovo ciclo. In un club come la Juve non c'è mai tempo, ma sicuramente l'ambiente bianconero deve accelerare nell'apprendere bene come è la situazione attuale. Più celermente verrà accettato tutto ciò, prima ci sarà la consapevolezza di poter lavorare bene per il futuro".

A livello tattico, come si può spiegare il secondo gol preso da Barella che è esattamente identico a quello subito da Veretout contro la Roma?

"Specifico che quello di Bastoni non è stato un rinvio ma una giocata codificata che l'Inter di Conte utilizza molto spesso. Ciò che mi sorprende è che nella preparazione della partita, Pirlo non abbia tenuto conto di come gioca il suo rivale. Eppure lo conosce benissimo. Ricordo che la Juve allenata dal tecnico salentino aveva lo stesso gioco con Bonucci, molti gol sono nati così. Forse è stato un errore di disattenzione da parte di tutto il reparto. Centrocampo? Ha sofferto troppo, l'Inter l'ha vinta in quella zona di campo la partita".

Si ringrazia Michele Pazienza per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.