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Michele Paramatti: "Vi racconto Conte il 5 maggio 2002. Pirlo un azzardo: per allenare la Juve serve maggiore esperienza"

05.05.2021 13:30 di Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michele Paramatti: "Vi racconto Conte il 5 maggio 2002. Pirlo un azzardo: per allenare la Juve serve maggiore esperienza"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Riguardo ai ricordi personali, vissuti da protagonista, del 5 maggio 2002 e all'attualità in orbita bianconera, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Michele Paramatti, calciatore della Juventus tra il 2000 e il 2002.

Qual è il tuo primo ricordo del 5 maggio 2002?

"Provai una gioia immensa. Per noi fu una grande impresa, per certi aspetti insperata".

Come viveste la settimana di avvicinamento a quell'Udinese-Juventus?

"Ci siamo allenati bene e siamo partiti ad Udine con la voglia di vincere, anche se sapevamo che non sarebbe dipeso da noi. Il nostro lo facemmo: dopo venti minuti eravamo già 0-2!".

Vostro capitano all'epoca era Antonio Conte: ricordi un discorso motivazionale particolarmente sentito da parte sua quel giorno, in spogliatoio, prima della partita?

"Come tutti noi anche lui era concentratissimo nel vincere ad Udine, anche se la vittoria dello scudetto non sarebbe dipesa totalmente da lui. Parola in particolare non ne ricordo, però lui - come tutti gli altri che c'erano già nel 2000 - era voglioso di rifarsi dopo il tricolore perso a Perugia. Infatti, al termine della partita, tutta la sua gioia sfociò nell'intervista post-gara".

Da icona bianconera ad allenatore, vincente, dell'Inter. Ti saresti aspettato un impatto così importante da parte del tuo ex capitano in nerazzurro?

"Assolutamente sì. Il Conte allenatore è uguale al Conte calciatore: è un professionista come pochi. Non mi sorprende che abbia vinto".

Sempre a proposito dell'attualità: come giudichi, invece, le difficoltà riscontrate da Pirlo questa stagione?

"Tutti i cicli hanno una loro fine. Secondo me prendere Pirlo è stato un azzardo. E' stato uno dei calciatori italiani più forti in assoluto, ma non è necessariamente sinonimo di essere subito anche un grande allenatore. Si guardi, per esempio, allo stesso Conte: prima di arrivare in top club ha fatto tantissima gavetta!".

Cosa dovrebbe fare la Juventus per ripartire?

"Riprogrammare tutto. C'è bisogno di cambiare molto: quando i cicli finiscono, bisogna restettare e ripartire".

Si ringrazia Michele Paramatti per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.