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Michele Padovano: "Juve un po' malaticcia, non è grande squadra. Dybala? I più forti andrebbero sempre tenuti. Impazzisco per Pogba, su Zaniolo..."

11.04.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michele Padovano: "Juve un po' malaticcia, non è grande squadra. Dybala? I più forti andrebbero sempre tenuti. Impazzisco per Pogba, su Zaniolo..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Ho avuto qualche problemino con la mia proprietà, perché le cose non erano gestite come normalmente succede all'interno di una società di calcio. La decisione è stata mia, il tutto è chiaramente riferito al discorso economico". Pensieri e parole di Michele Padovano, ormai ex dirigente del Casale da qualche settimana, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com parla approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

C'è già qualcosa che bolle in pentola?

"Sto valutando quale sarà l'opportunità più adatta a me, nel frattempo mi dedico sempre a seguire il calcio".

Di certo non avrai smesso di seguire la Juventus.

"Assolutamente no, ho assistito alla partita col Cagliari e seppur con qualche difficoltà di troppo è riuscita ad ottenere la vittoria. Parlare di quarto posto per una società come la Juve è riduttivo, ma al momento non può far altro che ambire alla qualificazione alla prossima Champions League".

Credi che la sconfitta interna con l'Inter abbia definitivamente tagliato le gambe per la rincorsa scudetto?

"Sì, solo la vittoria con l'Inter avrebbe riaperto completamente il discorso scudetto. Così è diventato tutto più complicato".

La Juve di Allegri è sempre stata accusata di vincer senza giocar bene, eppure con l'Inter è arrivata la sconfitta pur giocando un gran calcio.

"E' un'annata un po' così, quell'incontro poi l'ho visto dal vivo. La Juve aveva fatto una gran partita, ma è mancata nei giocatori più importanti. E quando non riesci a trovare i loro guizzi, diventa difficile competere con squadre come l'Inter che possiede delle individualità davvero molto importanti".

E invece la prova di Cagliari ti ha convinto del tutto?

"Non l'ho vista bene nel primo tempo, è andata in svantaggio e poi è riuscita a pareggiare. La Juve che conosco, in genere, vinceva quelle partite ancor prima di iniziarle, per questo non dovrebbe far troppa fatica per portarle a casa. Ma quando si è un po' malaticci, come in questo momento, ben vengano risultati del genere. I bianconeri dovevano assolutamente ottenere i tre punti".

Quando parli di "vincerle ancor prima di iniziare", ti riferisci al timore che la tua Juve era in grado di incutere agli avversari già all'interno del tunnel d'ingresso al campo?

"Sì, esatto, mi riferisco a quello. La Juve che ricordo era tra i club più forti al mondo, con le piccole bastava il giusto approccio mentale per vincere. In questa stagione, purtroppo, l'abbiamo vista troppe volte faticare, questo fa capire che non è una grande squadra".

In effetti la Juve, nel momento in cui ha segnato il gol del 2-1, ha pensato a difendere il vantaggio piuttosto che cercare il terzo gol.

"Sicuramente era importante cercare il gol del 3-1, ma come addetto ai lavori conosco benissimo il ruolo dell'allenatore e nessuno meglio di lui poteva sapere quale era la miglior condizione atletica dei suoi giocatori. Parto dal presupposto che c'è sempre una ragione".

Come giudichi l'impatto di Vlahovic nella Juventus?

"Me lo aspettavo esattamente come sta facendo, è un ragazzo giovane a cui va dato tempo ed è molto forte. Se lui riuscirà a giocare in una Juventus vincente, sono sicuro che riuscirà ad avere un impatto ancor più maggiore. Ha dimostrato di avere delle qualità non indifferenti".

E dalla prossima stagione, sicuramente, quella complicità raggiunta con Dybala non ci sarà più. Che ne pensi?

"Purtroppo non sarà più un giocatore della Juventus il prossimo anno, per me i giocatori forti andrebbero sempre tenuti. Il mio è un giudizio di chi è fuori, la verità è che solo chi vive all'interno di quelle mura può prendere la giusta decisione. E a volte non è nemmeno facile in questo modo".

Quanto può essere importante un giocatore come Morata in questa Juve?

"I singoli sono sempre importanti, ma a farti vincere è sempre il collettivo. La Juventus è maestra ad insegnare agli altri come gestire le società di calcio, per me è una squadra vera anche se è da qualche anno non riescono più a vincere in Europa. Non mi resta che sperare in un cambio di registro, mi piacerebbe vedere qualche giocatore di qualità in più in grado di dare la grande svolta".

In quale reparto?

"La Juve dovrà pensare a ricostruire nei reparti più importanti, come la difesa, anche perché lo zoccolo duro inizia ad avere la sua età. Chiellini e Bonucci non sono eterni, per questo ci vorrà qualcuno di forte, giovane, di prospettiva che possa affiancare de Ligt. Sono arrivati due giocatori importanti come Vlahovic e Zakaria, per questo ho fiducia in questa società. In Champions, però, ci vuole ancora qualcosa in più".

Iniziando a fare qualche nome, la Juve in difesa si è già premunita con l'acquisto di Gatti. Oltre aed essere una bella storia, perché il giocatore solo tre anni fa giocava in Serie D, fa capire che la società ha iniziato nuovamente a comprare dalle squadre più piccole come succedeva ai tuoi tempi.

"E' un ottimo difensore, un giocatore molto forte. Quando un prospetto del genere si inserisce in una squadra forte, è molto più semplice. Anche io arrivavo dalla Reggiana, ma quella Juve era uno squadrone. Qui il discorso è un po' differente, perché la Juve dovrà investire nuovamente in estate".

Giusto investire nel Made in Italy? Loro possono ridurre il gap che in questo momento la Juve possiede nei confronti dell'Europa?

"Zaniolo e Raspadori, due dei nomi che ho letto accostati alla Juventus, sono giovani, forti e di qualità, ma questa maglietta è molto pesante. E' quello il gap da superare, qui devi superarti e dimostrare di essere migliore rispetto a quanto già fatto in precedenza".

Però i giovani necessitano anche di fiducia, altrimenti nessuno mai crederà in loro. O no?

"Assolutamente, sono sempre stato favorevole a far giocare il giovane senza guardare la sua carta di identità. Se uno è forte merita di giocare a qualsiasi età, non ha senso fargli fare le ossa in altre categorie. Bisognerà esser pazienti con i loro errori, perché l'esperienza la si può apprendere solo in campo. Solo così si può migliorare e diventare ancora più forti".

Facciamolo questo nome: meglio Zaniolo o Raspadori per la Juve di oggi?

"Zaniolo ha dimostrato di avere delle difficoltà non indifferenti, mi piacerebbe vederlo nella Juventus. Per me è un giocatore forte, importante, in possesso di un grande futuro. Non dimentichiamoci che in questa rosa è presente un giocatore come Chiesa che si riprenderà al 100% dal suo infortunio, così come è successo a me e a tutti coloro che si sono fatti male al crociato. Bisognerà dargli tempo, ma tornerà come prima".

E a centrocampo, invece, chi vorresti in bianconero?

"Mi ha sempre fatto impazzire Pogba, lo vorrei di nuovo in bianconero. Sa far tutto, è ancora giovane e, soprattutto, sarebbe un grande upgrade per questo centrocampo".

Si ringrazia Michele Padovano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.