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Massimo Bonini: "Inter al top, ma ho fiducia nella Juve. L'unica cosa che non capisco è perché giochi sugli errori altrui. E sulla finale di Atene dell'83..."

11.01.2022 11:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Bonini: "Inter al top, ma ho fiducia nella Juve. L'unica cosa che non capisco è perché giochi sugli errori altrui. E sulla finale di Atene dell'83..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex polmone del centrocampo bianconero degli anni '80, Massimo Bonini, per parlare approfonditamente dell'impegno di Supercoppa e non solo:

Juventus-Inter è da sempre considerato come il derby d'Italia, eppure si affronteranno soltanto per la seconda volta in Supercoppa.

"Sì, ma restano sempre le due squadre con più storia in Italia. Per un calciatore è il massimo giocare sfide del genere, nel mio caso riuscii anche a fare un gol a Zenga al Comunale. Bei ricordi. All'epoca San Siro era lo stadio più bello, senza togliere all'Olimpico che però aveva i tifosi molto distanti. Averli così vicino era uno stimolo a far bene e ad impegnarsi di più. Peccato non esser nato nell'epoca dello Stadium (sorride ndr)".

Supercoppa che si giocherà proprio a Milano, ma non è strano che nei nove anni di regno della Juve non si sia mai giocato all'Allianz?

"Non dobbiamo cominciare a guardare questi aspetti, evitiamo queste polemiche. L'importante è che si giochi in uno stadio adeguato e San Siro possiede i requisiti. Per me è giusto così, a Milano poi vivono tantissimi tifosi juventini che saranno presenti ad incitare la propria squadra. L'unico dispiacere è che ci sarà il 50% della capienza, però questo non toglierà nulla allo spettacolo. Il compenso, poi, sarà equamente diviso tra le due squadre, quindi è come se l'Inter non giocasse in casa come in una normale partita di campionato".

Consideri l'Inter favorita per il periodo e per la rosa che sarà al completo al contrario di quella juventina?

"L'Inter è al top sotto tutti gli aspetti, è in testa alla classifica e vive davvero un gran periodo. Però la finale è una gara secca, non ci sono mai favoriti ne sconfitti in partenza. Anche noi nell'83 eravamo i migliori, eppure il gol di Magath ci condannò alla sconfitta".

Ti accennavo alle assenze della Juve, quanto peserà giocare senza de Ligt, Cuadrado e Chiesa?

"Sono davvero dispiaciuto per Chiesa, purtroppo si perderà anche i play-off della Coppa del Mondo ed è un'ingiustizia in quanto con le sue prestazioni aveva trascinato l'Italia. Senza togliere nulla a nessuno, ma lui e Donnarumma sono quelli che hanno fatto qualcosina in più. La Juve, però, ha una rosa in grado di poter far bene uguale, non è più come ai miei tempi che c'erano i giocatori contati".

Quindi a contare maggiormente le motivazioni? Credi che queste pesanti, soprattutto quella di Chiesa, potrebbe ancor più spronare Dybala e compagni?

"Ma questa è già una partita in grado di dare delle forti motivazioni, altrimenti non giocherebbero a pallone. Bisognerà gestire la gara, sapere come affrontarla nella maniera corretta. Prima ho parlato della finale di Atene, con quell'Amburgo non ci doveva esser partita. Noi eravamo troppo forti, quella era la Juve migliore in cui abbia mai giocato. Pensavamo ci fosse il tempo sufficiente per ribaltarla, erano tanti per gli altri ma pochi per noi. Non ci siamo resi subito conto di averla persa, molti dissero che era colpa di Zoff ma cosa poteva fare su quel tiro".

Sei fiducioso per la partita di domani?

"Sì, perché questa Juve ha dimostrato di poter affrontare alla pari i propri rivali. Purtroppo quest'anno i punti sono stati persi con le piccole, dico sempre che per vincere un campionato ci vogliono quelle vittorie e una panchina in grado di esser d'aiuto nel momento del bisogno. L'unica cosa che non capisco è perché giochi sempre sullo sbaglio dell'avversario, mi piacerebbe una squadra più aggressiva".

Che cosa dovrà fare con Chiesa: sostituirlo con un altro giocatore oppure lanciare definitivamente Kulusevski?

"La Juve, per me, ha già altri esterni all'altezza, mi citavi Kulusevski ma c'è anche Bernardeschi che si è ripreso. E anche Cuadrado può esser avanzato in un ruolo più offensivo. A questa squadra manca un giocatore come Higuain, un finalizzatore in grado di trasformare in gol le varie situazioni costruite dalla squadra".

Il Bonini ds prenderebbe più un attaccante come Icardi o un centrocampista come lo vuole Allegri?

"Io prenderei il centrocampista, che in tanti definiscono il reparto più importante della squadra. Secondo me, però, i giocatori dovranno trovare più automatismi nelle varie azioni che costruiscono, perché senza movimento il gioco diventa statico. Non è sempre possibile giocare il pallone tra i piedi, ci vuole anche il movimento e la sovrapposizione come accaduto con la Roma. Deve crescere il gioco di squadra".

Si ringrazia Massimo Bonini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.