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Marco Marchionni: "Per come si stava mettendo, il quarto posto è un gran successo. La Viola avversario migliore da affrontare, Milenković è pronto per la Juve. Sul Novara..."

20.04.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Marco Marchionni: "Per come si stava mettendo, il quarto posto è un gran successo. La Viola avversario migliore da affrontare, Milenković è pronto per la Juve. Sul Novara..."
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© foto di Federico Gaetano

"L'avventura al Novara procede discretamente, andrà meglio quando riusciremo a centrare l'obiettivo. Perché alla fine conta solo quello". Non ci gira molto intorno Marco Marchionni, allenatore del Novara e doppio ex della sfida di questa sera tra Juventus e Fiorentina, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha parlato degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:

Senza portare iella, il Novara è primo con tre punti di vantaggio a cinque dal termine. E' un obiettivo decisamente alla portata.

"Dipenderà sempre da noi e dalla nostra bravura. La settimana prossima giocheremo tre partite, questo vorrà dir tanto. Vedremo se ci sarà la possibilità o meno di agguantare la promozione".

Il Novara non è solo una piazza storica, ma il suo blasone è certamente superiore alla Serie D. Quali sono le differenze che hai trovato rispetto ad altre realtà in cui eri stato?

"C'è qualche differenza, perché la Serie D è una categoria senz'altro diversa. Però non è solo quello, la voglia e la passione che impieghi nell'allenare i ragazzi sono sempre uguali. Il tipo di rapporto è fondamentale in una squadra di calcio: più si crea l'alchimia con un giocatore, più lui riesce a dare tutto. E chi beneficia di tutto questo è il gruppo, che permette di valorizzare al meglio le singole qualità di ogni calciatore".

Da cosa sei rimasto stupito da settembre ad oggi?

"Sono rimasto stupito proprio dal gruppo, si è creata una magia tale da portare il Novara alla vetta. Era il nostro obiettivo principale, ma non era così scontato. Le altre squadre hanno cominciato a prepararsi da metà luglio, mentre noi siamo partiti a settembre giocando già Coppa Italia e campionato".

Dunque possiamo parlare di impresa?

"No, perché il Novara è stato costruito per vincere. La soddisfazione è grande, in quanto si è creata in poco tempo una famiglia capace di grandi cose. Anche chi è andato via non è esente dal discorso, visto che c'è sempre grande interesse nel sentire i vecchi compagni di squadra. Questo fa molto piacere".

In che condizioni arriva la Juventus al match di questa sera?

"Non arriva nel migliore dei modi per via della battuta d'arresto che nessuno si aspettava con il Bologna. Balza un po' all'occhio il fatto che di settimana in settimana arrivano delle prestazioni contrastanti, ma una squadra come la Juve deve sfruttare impegni casalinghi come questi. Anche se i rossoblù sono stati meritevoli di uscire con un punto dallo Stadium".

Forse, come spesso accade quest'anno, c'è stata troppo confusione nel cercare il pareggio. Che ne pensi?

"Non è una questione di confusione, per me è più stanchezza mentale. La Juve è da inizio anno che rincorre e basta, quest'anno ci sono state delle difficoltà che non hanno permesso di riprendersi completamente. In questo momento ci sono dei problemi che Allegri riuscirà a risolvere, i bianconeri devono puntare ad agguantare il terzo posto che è alla loro portata".

Se dovesse arrivare la Coppa Italia, e magari anche il terzo posto, si potrebbe parlare comunque di una stagione positiva?

"Una stagione positiva, per i colori bianconeri, è quando si vince lo scudetto, la Coppa Italia e fare il massimo in Europa. Per come si stava mettendo l'annata, anche arrivare al quarto posto equivale ad un grande successo. Quest'anno ci sono state molte difficoltà da affrontare".

La Fiorentina che arriva a Torino è il peggior avversario per i bianconeri? E' in forma, gioca bene, e vince con un gol di scarto.

"In realtà è l'avversario migliore da affrontare, perché la Juve risponde sempre presente quando affronta squadre importanti. La Fiorentina è una squadra preparata e ben allenata, è in un momento bello e spensierato. Sarà una grande partita, difficile dire chi vincerà".

La Fiorentina ha saputo rimpiazzare al meglio la cessione di Vlahović?

"Nessuno discute le qualità di Vlahović, che è fortissimo, ma quando un giocatore rende così il merito è anche di tutta la squadra. La Fiorentina lo ha sostituito con due attaccanti molto forti, per me è stata brava la dirigenza a puntare su giocatori importanti. Non hanno lasciato nulla al caso".

Il tuo ex compagno di squadra Sissoko ci diceva che Vlahović sarà il protagonista del match. Lo sarà anche per te?

"E' un giocatore giovane, forte, ambizioso, a cui bisogna dare solo tempo. Si è spesso troppo frettolosi nei giudizi. Quando si gioca nella Juventus c'è da considerare il peso della maglia, che è diverso da quello delle altre squadre. Per me ha ragione Momo, sarà il protagonista del match in quanto vorrà dimostrare che non è arrivato alla Juve così per caso. Dirà la sua, anche in maniera importante".

Vlahović è solo l'ultimo di una lunga serie di trasferimenti da Firenze a Torino. Il prossimo sarà Nikola Milenković per continuare questa tradizione positiva o negativa a seconda di come la si vuol vedere?

"Non è una questione di tradizione, Juve e Fiorentina sono due grandi società ed è normale che possano fare scambi o cedere dei giocatori. Penso che una società come quella viola debba esser solo che contenta se riesce a valorizzare al meglio un calciatore e a rivenderlo ad una grande cifra come accaduto per Vlahović. E i bianconeri, d'altro canto, hanno sempre bisogno di giocatori pronti ed esperti".

Rimanendo su Milenković, può esser lui il sostituto del Chiello e di Bonucci? Ormai sai meglio di me che non sono più due ragazzini.

"Nikola è giovane ma già molto esperto, è ormai qualche anno che si sta comportando molto bene in Italia. Per me è già pronto per la Juve".

A tuo avviso, quale è il giocatore che più di tutti manca a questa Juve? Hai un nome da suggerire?

"Questa è una domanda da fare alla dirigenza e all'allenatore, noi dall'esterno non abbiamo lo stesso polso della situazione. E quindi è difficilissimo capire quale sia il giocatore che più di tutti manca all'interno di questa squadra".

Si ringrazia Marco Marchionni e l'addetto stampa del Novara FC, Matteo Pisoni, per aver concesso la realizzazione di questa intervista.