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Angelo Di Livio: "Juve da 6, i punti dal Napoli sono tanti. Dimissioni Allegri? Situazione del '99 era diversa. Karsdorp per tappare un buco, Milinkovic-Savic vale tra i 40/50mln"

17.11.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Angelo Di Livio: "Juve da 6, i punti dal Napoli sono tanti. Dimissioni Allegri? Situazione del '99 era diversa. Karsdorp per tappare un buco, Milinkovic-Savic vale tra i 40/50mln"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero campione d'Europa e Intercontinentale con la maglia bianconera, Angelo Di Livio, per fare un bilancio sulla prima parte di stagione e non solo:

Il professor Di Livio che voto darebbe alla Juventus nella prima parte di stagione che si è conclusa con la vittoria sulla Lazio?

"Per me è da 6, come le ultime sei vittorie, ma ha avuto una partenza disastrosa. E' un vero, perché con qualche accortezza in più poteva essere a qualche punto in meno dal Napoli. Sarebbe stato magnifico, invece adesso è chiamata all'impresa. Il mese di gennaio regalerà ai partenopei due scontri diretti in tre partite, i bianconeri dovranno cercare di espugnare il 'Maradona' e restare in scia. La Juve deve sempre esser lassù".

Il cambiamento può esser avvenuto con l'eliminazione dalla Champions?

"Sì, ho avuto questa impressione. La Juve delle ultime partite mi è piaciuta: è un'altra squadra, è più cinica e le prestazioni sono da top club. Però i punti dal Napoli sono davvero tanti".

A tuo parere, nel nuovo campionato che comincerà il prossimo 4 gennaio, il Napoli non lascerà qualche punto per strada?

"Chi lo potrà mai sapere, le due sfide con Inter e Juventus le potrebbe anche perdere. Gli scontri diretti saranno davvero fondamentali per far capire alla Juve e alle inseguitrici che tipo di campionato sarà per la vetta".

Quale è il tuo pensiero su Allegri?

"Innanzitutto non lo avrei mai cambiato in corsa, per me è stata giusta la decisione della società. Ci sono dei momenti di difficoltà che l'allenatore deve essere in grado di capire, forse è arrivato alla soluzione troppo tardi".

Quindi la Juve non era arrivata nella stessa situazione del 1999, che ricorderai ancora molto bene a distanza di anni.

"Però era una cosa completamente diversa, perché venivamo da un ciclo di successi di quattro o cinque anni e la squadra probabilmente aveva bisogno di altri stimoli. Lippi fu bravissimo a capirlo e compì un gesto da grandissimo uomo e allenatore, a differenza di Allegri che ha ripreso in mano un gruppo già in difficoltà e non più vincente come gli anni precedenti. In questa stagione osserverei da vicino alcuni giocatori della Juve, forse qualcuno di loro è arrivato alla fine del percorso".

Le attenuanti che gli sono state date, a tuo parere, sono state corrette?

"Lui non si è mai lamentato di questo, sfido chiunque a non avere Pogba, Di Maria e Chiesa che ha ritrovato soltanto da pochissimo. Sono tre giocatori importanti per un allenatore, tre top player, ma il mister non si è mai pianto addosso ed è andato avanti. Ha lanciato giovani straordinari come Miretti e Fagioli, in più ha dato fiducia ad altri giovani come Iling Jr e Soulé".

E in più c'è stata finalmente l'esplosione di Adrien Rabiot.

"A me è sempre piaciuto, non ha sempre espresso il suo potenziale ma poche squadre possiedono un giocatore forte come lui. Allegri è stato bravo ad insistere sul ruolo e a lavorare tanto sotto l'aspetto mentale, alla fine ha dimostrato di aver ragione lui".

Si potrebbe rivivere un Dybala-bis? Lui è in scadenza di contratto e la Juve lo potrebbe perdere a zero.

"Credo che Allegri chiederà alla società di riconfermarlo, perché sta vivendo una grandissima stagione. Un Rabiot così è difficile da mandar via a zero".

Quanto è mancato in questi primi due mesi un giocatore come Dybala?

"Quel tipo di gioco doveva farlo Di Maria, ma non siamo riusciti a vederlo a pieno a causa di alcuni infortuni. Forse sono state sbagliate delle valutazioni su Dybala, ma questo calciatore è davvero troppo forte. Le sue qualità non si discutono".

Top: quale giocatore promuoviamo più di tutti?

"Danilo, per le sue doti di leadership. Ha sempre fatto il suo, ma quest'anno si è preso la difesa della Juve. Sta facendo crescere Bremer e Gatti, ha preso il reparto in mano e lo conduce con grandissime doti umane e sportive. E sicuramente Kostic, un gregario importante dal grande piede sinistro".

Flop: chi rimandiamo a gennaio?

"Paredes, perché avendo giocato con dei campioni credevo avesse la personalità di prendersi il centrocampo. Mi ha un po' deluso, ma c'è tempo per rifarsi. Ha grandi qualità, non vediamo l'ora di ammirarle".

A gennaio punteresti su Karsdorp in uscita dalla Roma? C'è stato un sondaggio da parte del club bianconero negli ultimi giorni.

"E' un giocatore che fa il suo, da 6 o 6.5. Costa poco e per tappare un buco va anche bene, ma in futuro ci vogliono altri calciatori".

Il prof Di Livio che nel frattempo è diventato ds può spendere 100 milioni. Li investiamo per Milinkovic-Savic e così accontentiamo Lotito?

"A me piace molto per le sue qualità, ma non è un giocatore da 100 milioni. Il suo valore, per me, è tra i 40/50, fermo restando che servirebbe tantissimo in questo centrocampo".

Si ringrazia Angelo Di Livio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.