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Alex Manninger: "Può esser l'anno della Juve, i nuovi architetti sono affamati di successi. Firmino non andrà via da Liverpool, Arnautović è un grosso sì. E su Emre Can..."

01.08.2022 12:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alex Manninger: "Può esser l'anno della Juve, i nuovi architetti sono affamati di successi. Firmino non andrà via da Liverpool, Arnautović è un grosso sì. E su Emre Can..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex portiere bianconero dal 2008 al 2012, Alexander Manninger, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Quale è il tuo pensiero sulla Juventus?

"Non riesco più a seguirla come un tempo, ma non perdo occasione di informarmi. La campagna acquisti, fino ad ora, è di alto livello, sono arrivati giocatori importanti per tornare alla vittoria. Passano gli anni, ma il Dna Juve rimane sempre lo stesso. Ho sempre molta fiducia in questo club".

Quindi, a tuo parere, può già tornare a vincere lo scudetto?

"Sì, può esser l'anno buono per tornare alla vittoria. Da tifoso della Juve, ho più convinzione rispetto ad un anno fa. Sono rimasto in buonissimi rapporti con Pavel, qualche volta riusciamo a salutarci e a messaggiare un po'. Mi ha fatto intuire le grandi intenzioni, c'è voglia di costruire una squadra al top. La Juventus è sempre la Juventus, tutti vogliono venire a giocare qui per la storia e la tradizione".

Il tifoso che sta leggendo le tue parole in questo momento si può sentire un po' più tranquillo.

"Certo, deve esser tranquillo. In questi anni non sono cambiati soltanto i giocatori, ma anche la struttura e l'organizzazione. Marotta e Paratici non ci sono più, ora ci sono dei nuovi architetti (Cherubini e Arrivabene ndr) affamati e che vorranno assaporare il gusto della vittoria. Non sarà semplice, ma sono sulla buona strada. Almeno, questa è la mia opinione".

A proposito, visto che siamo in tempi di calciomercato, che ne pensi dell'accostamento di Firmino alla Juve?

"Sarebbe un colpo clamoroso, ma non credo si sposterà dal suo club. Lo conosco molto bene, perché è stato mio compagno di squadra nell'ultima stagione disputata a Liverpool, e non dice bugie. Era molto giovane, ma già con la testa sulle spalle e dei sani principi. Non è uno abituato a spostarsi di anno in anno, è sempre stato molto legato ai posti in cui si sente bene. Roberto non è mai uno che ti lascia in 10".

In effetti, ci ha pensato anche Klopp a toglierlo dal mercato qualche giorno fa.

"Sì, proprio per quel motivo. Difficilmente andrà via da Liverpool, ma sta di fatto che nel tridente della Juventus lo vedrei più che bene. Ha 31 anni e ancora tanti anni di carriera davanti, lui punta sempre a fare la differenza. Per me, con l'addio di Mané, riuscirà ad esser ancora più incisivo in Premier".

Firmino non è l'unico attaccante accostato alla Juventus, ci sono anche Muriel ed Arnautović. Quale sarebbe il profilo ideale per i bianconeri?

"Tra i due, conosco molto di più il mio connazionale Arnautović. Lui è tornato in Italia molto più maturo della sua prima esperienza all'Inter, sicuramente è un attaccante in grado di fare la differenza quando è in giornata. In Austria ci sono pochi giocatori come lui. Per me è un grosso sì, però non so se il Bologna lo lascerà partire. Non penso che la società lo voglia lasciar partire così a cuor leggero".

Capitolo centrocampisti: Paredes ti convince così tanto?

"Lo ricordo quando giocava nella Roma, è un buonissimo giocatore. Le sue qualità non si discutono, se la Juventus cerca un centrocampista con quelle caratteristiche farebbe bene a prenderlo. Tutti i giocatori, come dicevo, ambiscono a giocare nella Juve. Lui non è escluso". 

Sì, la Juventus cerca un giocatore con quelle caratteristiche. E' da anni che se ne sente la necessità, purtroppo Emre Can non è mai riuscito a dare quella continuità che serviva in quel ruolo.

"Purtroppo Emre, così come aveva fatto al Liverpool, non è riuscito a finir bene l'esperienza alla Juve. Ora è al Dortmund, ma non so bene come stia giocando in Bundesliga. L'ho sempre considerato un top, per le sue qualità e la sua fisicità. Ha una bella testa, un bravo ragazzo, è un lottatore come tutti i tedeschi. Se avesse voglia di cambiare aria, perché no? Conosce l'ambiente e il club, e poi ci sarebbe anche lo stesso allenatore".

Chi invece se ne è andato è Giorgio Chiellini. Quanto si sentirà la sua mancanza?

"Quella è una gravissima perdita, perché conosco Giorgio e la sua professionalità non è mai cambiata nel corso degli anni. La sua grinta, la tenacia e il modo di lavorare era per me un modello di ispirazione. Nessuno gli ha mai regalato nulla, ha lavorato sodo per ottenere i trofei raccolti nella sua gloriosa carriera. Concentrato sempre al 100% sulla vita di campo, non l'ho mai visto distrarsi nemmeno una mezza volta per un qualcosa che non riguardasse il calcio. Al contrario di ciò che succede oggi, dove molti calciatori sono più portati ai like e ai follow dei Social Network".

Chiellini ha passato il testimone a Bonucci, quindi sarà Leonardo a trasmettere ancor di più gli stessi valori che hanno ispirato te e molti altri.

"Indubbiamente, sono anni che indossa quella maglia e chi meglio di lui può essere un esempio. Non si offenda Leonardo, però, ma il numero uno resterà sempre Giorgio. Lui incarnava alla perfezione il concetto di "Vecchia Guardia", così come Del Piero, lo stesso Nedved e tutti gli altri che avevano contribuito ai più grandi successi della Juve. Gli faccio i miei migliori auguri per la nuova esperienza a Los Angeles".

Si ringrazia Alexander Manninger per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.