Juventus, tango argentino con il brutto del calcio

Nato Carlos Alberto Martínez, nato nel barrio di Ciudaleda soprannominato Fuerte Apache dal film con Paul Newman Fort Apache the bronx. Soprannominato fin da bambino per questo, l'Apache. Uno dei più fuglidi esempi che nel calcio non conta essere belli e bravi, la vera e propria antitesi del bravo ragazzo, in un immaginario confronto vi sarebbe da una parte l'Apache e dall'altra il bello del calcio, David Beckam. Senza sconti in una vita difficile, già da bambino si è scontrato con la paura e le difficoltà di un bambino sudamericano. Simbolo del ragazzo che con le sue sole forze emerge dal buio e dalla povertà anche grazie al calcio.
Una cicatrice da cattivo ragazzo sul collo dietro la quale si nascondono nuemerose leggende, altro non è che il ricordo di un bambino curioso e impacciato. Dietro le dicerie si nasconde infatti l'esplosione di una pentola e due mesi di degenza in ospedale. Traumatici ricordi e anche episodi di una carriera sportiva anche all'insegna di vicende sportive non eccelse, temperamento aggressivo e tnate cose da farsi perdonare. Sballottolato da un angolo all'altro del mondo ha sempre dimostrato di essere uno dei talenti argentini più incompiuti di sempre. La parabola di un uomo che nonostante le numerose vittorie deve ancora dimostrare tanto, può essere davvero lui il trascinatore della Juventus di Antonio Conte. Un occasione capitata dopo il pensiero del ritiro ad un passo dai 30 anni, tanti i trofei collezionati, la parentesi più bella della carriera all'Old Trafford (2 campionati conditi da una Champions league e un mondiale per club) poi la parabola discendente all'ombra degli sceicchi dell'altra sponda di Manchester.
L'oro olimpico del 2004, due volte miglior giocatore del Sud America, bistrattato da tutti come un giocatore finito ha tutti inumeri a suo favore, i trofei parlano da se e una parentesi negativa non può celare la personalità e la voglia di vincere che ancora si nasconde dentro il cuor di leone riapparso subito dopo il gol nel match che ha decretato la vittoria della Supercoppa Italiana. Tevez c'è e i tifosi bianconeri lo aspettano a braccia aperte...