CALCIOPOLI, rinviato alla prossima udienza l'intervento dell'avvocato della Juve

Oggi a Napoli nuova udienza del processo Calciopoli. Ecco il resoconto della mattinata, curato da Ju29ro.com ed il forum www.tifosibianconeri.com, grazie all'abituale contributo dall'aula 216 di Francesco/Frales.
UDIENZA INIZIATA.
L'avvocato Catalanotti (Brescia) non discuterà ma deposita. Le conclusioni sono la richiesta di condanna per una provvisionale di 35 milioni, anche qui lasciando al Tribunale la valutazione finale.Espone le motivazioni. Dopo un primo momento nel quale valuta la legittimità della costituzione delle parti civili, Catalanotti parla della posizione del Brescia. La sua costituzione non è contro tutti gli imputati, ma solo nei confronti di Moggi, della Juve, della Fiorentina. Non si spiega come mai dopo le sentenze del 2006 venne ripescato in A il Messina, terzultima in quel campionato, e non il Brescia, terzultimo nel campionato per il quale si era indagato. Si meraviglia ancora del ripescaggio che venne effettuato a favore della Fiorentina, direttamente dalla serie C2 alla serie B, saltando una categoria: "Chiesi nel 2006 un ridsarcimento sportivo per il Brescia: ripescate noi, non il Messina giunto terzultimo nel 2005-2006, visto che il danno era stato commesso nel 2004-2005. Se Guido Rossi avesse accettato il mio ricorso, non sarei qui a chiedere i danni: aveva i poteri per farlo, visto che in precedenza il consiglio federale fece fare il salto doppio di categoria alla Fiorentina appena presa dai Della Valle". Fa inoltre un accenno alla sentenza De Gregorio, che è stata già depositata e nella quale viene confermata la validità delle intercettazioni quali mezzi di prova, in quanto provenienti da soggetti che non sapevano di essere intercettati.
Come ho quantificato? Mi sono mosso su un dato di partenza: 12 milioni per la differenza tra A e B; poi ho fatto una valutazione di equità per gli anni successivi, 6 anni per ogni anno di permanenza in B del brescia, cioè 6x4, e così si arriva a 36 milioni. Quell’anno ci si è iscritti alla A con la seria possibilità di rimanerci.
Qualche considerazione finale: questo processo ha una storia particolare. La cosa che considero quasi eversiva è che, nel maggio del 2006, sull’'Espresso' erano riportati per intero i rapporti dei carabinieri, che erano solo presso l’autorità giudiziaria. Non discuto con il giornale, ma mi chiedo: è stata svolta un'indagine seria per capire come questi rapporti siano usciti dalle casseforti delle autorità giudiziarie. Ho molti sospetti, ma non li dirò.
Presidente Casoria: Avvocato, ma a che proposito sta dicendo questo?
Avv. Catalanotti: Ci arrivo: mi chiedo 'A chi conviene questa fuga di notizie?' Certo agli imputati eccellenti del processo. È una stupidaggine dire che per gli imputati eccellenti sarebbe stato chiesto un provvedimento cautelare personale? E che con la fuga di notizie non era più facile richiederlo? Altre sarebbero state le sorti di questo processo, se non ci fosse stata l’omertà che c’è stata. Vi ricordate con Tangentopoli, quando i giiudici milanesi venivano additati come quelli che cercavano collaborazioni a tutti i costi? O quando i terroristi negli anni di piombo andavano in televisione e delle vittime non si parlava? Questo paese non ha il senso della legalità: voi dovete dare un segnale premiando chi ogni giorno si batte per la legalità e vive secondo le regole. Grazie!
Alle 14.15 parlerà l'avv. Picca, per la Fiorentina.
Chiuderà la Juventus.
La parola all'avvocato Picca, per la Fiorentina.
Avv. Picca: Ritengo opportuno rinviare il cuore della difesa nel momento in cui saremo chiamati alla discussione in favore degli imputati. Ma voglio svolgere ugualmente alcuni elementi. Innanzitutto di una sintonia tra la Fiorentina e gli allora vertici della società. Nella qualità di difensore della Fiorentina chiedo di respingere tutte le richieste di risarcimenti sia nei confronti della Fiorentina che nei confronti dei suoi dirigenti. Sottolineo che la necessità del mio intervento mi porta ad affrontare un argimento che il tribunale ha recepito fin dall’inizio, il tema del'operazione salvataggio. Tema che partendo dagli aspetti sottolineati dall’accusa finisce per smentire addirittura l’accusa dell’associazione che, svolgendo il tema del PM, ha come risultato inevitabile la smentita del fatto associativo; l’istruttoria ha raccontatio alcuni passaggi. La Procura ha scelto un'opzione chiara: ha ricostruito i presunti illeciti contestandoli come attività sistemica. L’accusa ha introdotto i passaggi dell’operazione ed ha collegato gli stessi: passaggio genetico, intermedio, conclusivo. Dato sistemico che viene ricostruito dai pm come momento genetico: l’operazione salvataggio trova un antecedente nella vicenda della rielezione Carraro-Galliani, si dice: in quel frangente si contrapposero due gruppi. In quella tornata per i pm si vide soccombente la cordata dei Della Valle. Conseguenza fu che il gruppo vincente operò nei confronti della Fiorentina un’attività ritorsiva per stigmatizzare quella posizione, provocando esiti sfavorevoli alla squadra. Per effetto di questi risultati, ad arte veicolati e gestiti, la Fiorentina si trova a vivere una condizione di soggezione. È il momento ritorsivo. Il che provocò una modifica dell’atteggiamento dei Della Valle che accettarono il compromesso. Io non credo di errare dicendo che, se per caso anche uno di questi tasselli viene meno, sul piano della prova viene meno l’ipotesi dell’accusa, che vive in una coesistenza inevitabile di tutti i passaggi. E mi permetto di dire che lo schema dell’accusa è affetto da profili di criticità, a partire dal primo segnento, il profilo genetico che porta alla conversione dei Della Valle. Affinchè questa proposizione sia valida, è necessario che la Procura abbia fornito elementi idonei in ordine al fatto che in quella competizione elettorale vi fu una battaglia con un vincente e un soccombente. Ho ascoltato un richiamo sistematico alla sentenza di De Gregorio. È un richiamo inutile perché il tribunale non potrà prendere elementi di prova da quella sentenza. Io discuto di quella che è la vostra funzione, non la sentenza di De Gregorio che aveva un perimetro probatorio delle indagini. L’istruttoria ha raccontato che quella competizione elettorale non vide contrapposizione ma compromesso. Vi fu una dinamica inconciliabile con la tesi della Procura. Lo stesso Abete dice che in quella fase ci fu una composizione tra le due parti. Il compromesso eslcude la presenza di due parti contrapposte. Il compromesso fu la decisione di una staffetta tra Carraro e Abete. Il compromesso non si tradusse solo in questa ipotesi, ma anche nella acquisizione delle società del gruppo dei Della Valle di una posizione di assoluta rilevanza. Lo stesso Zamparini ci ha detto che in quella occasione venne nominato vicepresidente. Prima smentita della tesi, che è una smentita che si porta dietro una serie di conseguenze inevitabili; secondo tassello: per effetto dell’antagonismo vi furono risultati sfavorevoli alla Fiorentina, che ebbero fine al momento della conversione dei Della Valle. Seconda smentita: quello che è l’elemento individuato di questo mutamento viene individuato dai pm dal fatto che prima c’erano gli errori e poi dei vantaggi. L’accusa dice che c’è conversione e comincia la fase dinamica dell’assistenza ai fini della salvezza. Elemento sintomatico di questo intervento a favore è la gestione di incontri, l’andamento di incontri che, dalla fase della designazione fino all’incontro, registrano condizionamenti a vantaggio. L’accusa si fa carico anche di descrivere l’inizio di questa operazione e di questa fase di soggezione: nel post partita di Fiorentina-Messina; qui le date hanno un ruolo: Fiorentina-Messina si gioca il 20 aprile 2005. Se fosse vera questa tesi, si doveva riscontrare la prova specifica che da questa data e fino alla fine gli incontri della Fiorentina avessero registrato degli interventi a favore e quindi esiti a favore. La prima successiva a quella del Messina è Bologna-Fiorentina del 24 aprile. Il risultato è 0-0 ed è una gara sulla quale non si incentra l’accusa o meglio non segnala al tribunale nessuna ipotesi di illecito sportivo. Quindi devo concludere che questo incontro, immediatamente successivo, è un incontro rispetto al quale non vi è alcuna ipotesi di frode. Se poi su questo incontro si incentra altra ipotesi, questo non può che rafforzare quello che dico. Se il salvataggio deve tradursi in operazioni a vantaggio non c’è nulla in questa gara. 30 aprile 2005: Fiorentina-Milan, 1–2 arbitro De Santis, partita rispetto alla quale si verificano una serie di situazioni incompatibili con la tesi dell’accusa: la gara vede la consumazione di un episodio in cui vi è un fallo da ultimo uomo di un giocatore del Milan, non sanzionato né con l’ammonizione né con l'espulsione. E qui ci sarebbe anche l’intervento di un arbitro ritenuto organico. 8 maggio 2005: Chievo-Fiorentina. Catalanotti ha parlato di due episodi clamorosi che evidenzierebbero l’intervento a vantaggio della Fiorentina. Ma non si può sviluppare l’argomento in un senso e poi negarlo. Io sottoscrivo appieno il ragionamento di Milella sulla descrizione degli elementi di fattispecie e allora direi che, se è vero quello che lui dice, a tutto deve guardare tranne che a questa gara. Quello che dovrebbe essere individuato sul piano dimostrativo della tesi, doveva essere una serie di attività, di comportamenti tali da alterare tre passaggi: formazione delle griglie, designazioni e svolgimento del compito dell’arbitro. Rispetto a questa gara i pm non hanno fornito alcun elemento a dimostrazione in nessuna delle tre fasi, perché bene ha fatto Catalanotti a dire che avete un dvd che vi abbiamo fornito noi e che da un episodio non può rilevarsi un giudizio complessivo della gara. Ma, sempre partendo dal dato della operazione di salvataggio, l’accusa sottolinea che vi è una tappa intermedia: incontro tra i Della Valle e Bergamo. Io mi auguro che al Tribunale susciti perpelessità la singolare circostanza che un gruppo organizzato, specifico, che si mobilita a pieno delle sue componenti, attenda 25 giorni dopo il 20 aprile perché vi sia un incontro tra i Della Valle e il designatore. L’incontro avviene a distanza biblica, rispetto allo scopo specifico, la salvezza della Fiorentina che si doveva ottenere entro la fine di maggio del 2005. È almeno eccentrico l’elemento dell’accusa. Non si può sostenere che l’operazione parte e l’incontro avviene quando i giochi potrebbero essere fatti. Veniamo poi alla descrizione dell’incontro topico: al netto dei contatti telefonici, l’incontro viene rappresentato così dai pm: in data 14 maggio 2005 in Villa La Massa si è tenuto un incontro. Punto. I pm avrebbero dovuto dirci quale è stato il contrenuto e quali gli esiti di quell’incontro. L’incontro in sé non può esprimere fatto illecito ma è fatto neutro. Tale fattispecie sanziona comportamenti, condotte o l’idea o le parole? Se fosse così sarebbe un’aberrazione. La norma sanziona degli atteggiamenti che devono avere in sé da un lato la idoneità di quel comportamento, dall’altro lato la finalità del comportamento. La domanda è: l’incontro in sé è fatto illecito o fatto neutro? Io ritengo che sia fatto irrilevante. Quell’incontro superererebbe la soglia dell’irrilevanza se l’accusa ci avesse detto che cosa fu detto in quell’incontro e quali furono i comportamenti successivi al detto incontro. Voi ricorderete che l’incontro viene connotato da profili indiziari a partire dalla descrizione. Si è assunto che quell’incontro avesse profili segreti e vi sono state depositate fotografie da dietro una siepe di 4 o 5 persone che si allontanano. A guardare quelle foto pare chiaro che fosse un incontro clandestino. La realtà è ben diversa e il processo vi ha raccontato che l’incontro avvenne tra 4 o 5 persone che arrivano nel locale pubblico e vi si trattengono. Se io ritengo assumere comportamento illecito perché voglio discutere di cose segrete, avrei scelto conetsto diverso. I pm hanno voluto dire che l’incontro ha avuto natura clandestina perché non vi ha detto che cosa si dissero in quell’incontro. Ma volendo dare ragione ai pm, e cioè che quell’incontro ebbe finalità per quello che riguarda il salvataggio della Fiorentina, magari per ribadire i termini della questione, mi aspetto quindi che il 14 maggio ci sia un cambiamento di rotta in campo. La gara successiva è del giorno dopo, il 15 maggio, Fiorentina-Atalanta. Questo è un altro momento di amnesia investigativa della Procura. A mia specifica domanda Auricchio mi disse che la gara non venne investigata perché si ritenne la gara irrilevante. Quindi, c'è un accordo, poi ci diamo una registrata perché le cose non stanno andando per il verso giusto e poi non vado a controllare né che cosa avvenne nell’incontro né vado ad investigare che cosa successe nella partita successiva. Il 22 maggio 2005 si disputa Lazio-Fiorentina. Qui la prospettazione dell’accusa ha un elemento a contrario che è talmente clamoroso ed evidente che mi giustifica le amnesie dell’accusa. Anche se l’istruttoria vi ha parlato di un fallo di mano del difensore della Lazio, io non la guardo, ma devo andare ad individuare, come accusa, una serie di comportamenti idonei a vanificare i vantaggi. Ma non posso dimenticare che il terminale assume un comportamento inconciliabile con la condotta che è stata posta in essere dai dirigenti della Fiorentina. Delle due l’una: o la condotta a condizionare a vantaggio non c’è stata o la condotta non aveva quel quantum di materialità sufficiente e necessario. Se no siamo al paradosso. O la condotta non si è mai verificata o l’atto era inidoneo a realizzare lo scopo. E badi il tribunale che qui siamo alla penultima puntata! Si arriva all’ultima, in cui la Fiorentina è impegnata con il Brescia, c’è’ Lecce-Parma e una serie di partite rilevanti per il risultato finale. Quindi l’organizzazione, che è descritta così infallibile, alla fine di questa operazione, per l’unico elemento sul quale doveva verificarsi il condizionamento a vantaggio, noi abbiamo dato un contributo probatorio di una scientificità che non ha nulla a che vedere con le rassegne stampa di Auricchio. Il nostro tecnico ci ha detto che la condizione per la salvezza della Fiorentina era la vittoria dei viola. Ed ad arbitare la gara della Fiorentina va Collina, sicché, quando l’operazione è alla fine, vi è un personaggio che è fuori da ogni discussione. Si potrebbe dire che il condizionamento è su Lecce-Parma, ma qui voi stessi avete registrato la mancanza di elementi fondamentali dall’accusa. Ma chi lo dice che Lecce-Parma era determinante? Lo dice Auricchio, che non tiene conto della contemporaneità di altre gare, i cui risultati condizionavano in maniera detereminante. E qui vengo a quanto detto da Catalanotti: se la Fiorentina avesse perso con il Brescia non sarebbe successo niente, se il Brescia voleva salvarsi doveva vincere. L'esito della partita Lecce-Parma serve solo alla classifica avulsa, ma determinante è solo Fiorentina-Brescia. L’accusa regge solo se dimostra che vi fu un terzo momento: che vi fosse una dismissione degli atteggiamenti di contrapposizione dei Della Valle. Non ho visto nelle diverse amnesie dell’accusa una prova anche di questo fatto. Anzi è stato fornito un ragionamento contrario. Al controesame di Abete egli ha detto che alla stagione successiva il meccanismo del doppio designatore fu sostituito dal designatore unico, quindi vi fu la concretizzazione di una delle richieste di Della Valle. E questo dimostra un cambiamento di atteggiamento dei Della Valle o una rispondenza delle sue richieste? Altro elemento fornito da noi: è fatto noto che uno dei temi che aveva caratterizzato l’elemento di contrapposizione della Fiorentina era il tema dei diritti televisivi. Ebbene questo fu un tema sul quale si registrò continuamente contrasto tra i Della Valle e quelli del gruppo ritenuto vincente e quindi, anche in questo caso, non vi fu alcuna retromarcia da parte dei Della Valle. Non vi fu operazione sistemica di salvataggio e di ciò trovate conferma nel dibattimento. Io mi devo limitare a recuperare il ragionamento di Catalanotti che ha rappresentato la seguente descrizione del nesso di causalità: assume che, attesa la sussistenza della frode, questo avrebbe un collegamento diretto ed immediato rispetto alla retrocessione del Brescia. Farò un ragionamento ricalcato sul piano della colpa nei reati di colpa. Catalanotti vi dovrebbe anche dire che, se si segue il suo ragionamento e si volesse dare per accolta la tesi della sussistenza dell’illecito, dovrebbe anche evidenziare dei profili causali da soli sufficienti a determinare la retrocessione e il danno. Un esempio: avete la costituzione di parte civile sia del Bologna che del Vittoria, mi pare una duplicazione di soggetti, ma i difensori del Bologna vi hanno raccontato che quegli anni sono stati caratterizzati da falsi in bilancio da condotte che avrebbero dovuto comportare la mancata iscrizione ai campionati. L’esempio tipico è del Brescia. Se avesse vinto nell’ultima partita di campionato, ciò avrebbe determinato la salvezza. La partita Fiorentina-Brescia è ritenuta partita in cui si è materializzata la frode? E quindi la condizione necessaria, lo svolgimento della partita si è verificata. Altro elemento di smentita dell'accusa è la tesi che a muovere le fila di una operazione di salvataggio non era un singolo, ma una struttura descrivendo le modalità comportamentali tipiche. Il primo elemento è l’utilizzo delle schede riservate. Ma non vi sembra originale il fatto che l’associazione si muova e che nell'operazione salvataggio non vi sia alcuna operatività di questo strumento. Rispetto a quello che l’accusa dice essere l’obiettivo, non vi è alcun utilizzo dello strumento. Qui torniamo al tema dei conti che non tornano. Le uniche intercettazioni sono contatti telefonici che avvengono in chiaro o su utenze controllabili, che Auricchio ha detto non essere state intercettate perché si era alla fine delle indagini. L’amnesia di Auricchio di non intercettare Della Valle o è una distrazione o è fatto apposta perché si sapeva che non si sarebbe trovato quello che si cercava.Si è parlato di omertà. Avete acquisito l’interrogatorio reso da Della Valle in sede di indagini alla Procura. A me sembra che questo atteggiamento non equivalga ad un atteggiamento di omertà, ma anzi di collaborazione. Non si può dire che se l’imputato risponde come non ci piace sia omertoso. Concludo chiedendo che il Tribunale voglia respingere le richieste nei confronti della Fiorentina.
Aggiornata alla settimana prossima, il 28 non c'è udienza.