UEFA, nessun cambio al formato della Champions: risposta ad A22 sulla "Unify League"

UEFA, nessun cambio al formato della Champions: risposta ad A22 sulla "Unify League"
Oggi alle 18:10Altre notizie
di Alessandra Stefanelli

La UEFA ha voluto chiarire la propria posizione in merito alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sul possibile rilancio della Superlega. Attraverso una dichiarazione ufficiale a Reuters, l’organo di governo del calcio europeo ha confermato che non sono in corso valutazioni per modificare il formato della Champions League, nonostante vi siano stati contatti informali con A22 Sports Management, la società che promuove il progetto.

"Possiamo confermare – spiega la nota – che il segretario generale UEFA, Theodore Theodoridis, ha incontrato in alcune occasioni, in contesti pubblici, il cofondatore di A22 Anas Laghrari. Da queste conversazioni non sono scaturiti risultati formali"-.

Il messaggio è chiaro: "Ribadiamo categoricamente che non ci sono piani per modificare il formato della UEFA Champions League".

Secondo la stampa internazionale, A22 – con l’amministratore delegato Bernd Reichart e lo stesso Laghrari – avrebbe cercato di presentare la proposta di una “Unify League” come complementare ai campionati nazionali, e non come concorrente diretta delle competizioni UEFA.

La reazione delle istituzioni calcistiche e delle leghe nazionali resta però ferma: un torneo parallelo rischierebbe di minare l’equilibrio della piramide calcistica europea. Il precedente della Superlega del 2021, naufragata dopo la rivolta di tifosi, governi e club stessi, rimane un monito.

All’epoca furono dodici i grandi club ad annunciare l’adesione, con una partecipazione garantita a prescindere dai risultati sportivi. In meno di 48 ore, però, nove società si ritirarono di fronte alle proteste globali.

Il tema è tornato d’attualità dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2023, che ha stabilito come le restrizioni UEFA su competizioni alternative potessero configurare una violazione delle norme antitrust. Da lì il nuovo tentativo di A22, che però, almeno per ora, trova la netta opposizione di Nyon.