TMW - Buffon: "La finale di Cardiff è uno dei miei rimpianti. PSG? L'anno della mia carriera che ricordo con più piacere"

17.06.2021 21:50 di  Andrea Bargione  Twitter:    vedi letture
TMW - Buffon: "La finale di Cardiff è uno dei miei rimpianti. PSG? L'anno della mia carriera che ricordo con più piacere"
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Ospite stasera a Marina di Pisa di Invasioni di Campo, il format nato dalla collaborazione dell'allenatore Aldo Dolcetti e di Matteo Graniti, l'ex portiere della Juventus Gigi Buffon, ha affrontato svariati temi. Dalla Champion con la Juve, al suo ritorno al Parma, passando per la sua avventura a Parigi. Ecco le sue parole raccolte in esclusiva da Tuttomercatoweb: "Sono cresciuto in una famiglia di sportivi e quindi sono una persona che difficilmente prova invidia, riesco a trasformare questo sentimento in ammirazione. Cerco di apprendere dai migliori. Rimpianti? Posso avere la prima finale persa, contro il Milan dove perdemmo ai  calci di rigore. Nelle altre due eravamo sfavoriti, col Barça abbiamo perso meritatamente anche se siamo rientrati in partita, mentre A Cardiff non abbiamo capito la vera forza del Real Madrid: siamo andati lì con troppa convinzione. Il dispiacere è stato che ci siamo persi: perdere una finale per 4-1 non è uguale a perderla 1-0, dai quasi la sensazione di essere arrivata lì quasi per caso. Perderla 4-1 mi ha fatto male".

Sulla carriera: "Non lo dico per esaltarmi, ma una persona mi ha chiesto: 'Ma secondo te sei stato il più forte di tutti?' e io ho risposto che non mi interessava, forse il più adatto, ma sicuramente non sono stato il più debole. Ho passato talmente tanti anni di calcio che le mie performance non ne hanno risentito, mi sono adeguato a ogni richiesta nuova, è una dei miei meriti".

Sulla 'Buffon Academy': "È partita anche per orgoglio, perché nel ruolo eravamo i migliori e vorrei che l'Italia torni a primeggiare. Ma anche per ridare indietro tutto quello che ho avuto nella mia carriera, ho dato tanto al calcio ma ho anche ricevuto tantissimo. Sono andato sul campo e ho visto giocatori che si divertivano, poi a seconda dell'età riesci a poterli stimolare nel discorso tecnico-fisico. Quando parlo i ragazzini pendono dalle mie labbra e questo mi fa capire che posso riuscire a dargli la mano e ne sarei felice".

Parma: "Dai miei genitori ho imparato tante lezioni, fra tutte la più importante da mia madre. Mi ha sempre detto 'comportati bene, rinuncia a qualcosa e la vita di ripagherà con gli interessi'. Ho cercato di mettere in pratica questo insegnamento anche se all'inizio è stato faticoso. Rinunciare a qualcosa in una professione così e invece ho capito che facendo così la vita mi ha ridato molto di più di quello che meritavo. Proseguo la mia vita così perché ci credo".

Parigi: "La classica botta di culo. Ho avuto l'opportunità di giocare in una squadra pazzesca, a livello qualitativo, parlando coi ragazzi quando sono tornato alla Juve ho sempre detto che una sensazione così l'ho provata solo in un anno in bianconero. Ero sicuro che saremmo andati fino in fondo, vincendo facilemente. Poi si diventa presuntuosi e la vita ci pensa a darti una lezione. A Parigi l'anno della mia carriera che ricordo con più piacere. Il rispetto che ho avuto in Francia non l'ho mai percepito, a Parigi uscivo molto di più, l'ho vissuta con la leggerezza di chi vuole condividere e interagire".