SOULE': "Quando mi ha chiamato la Juve non ho avuto dubbi. Quella punizione contro il Venezia..."

11.03.2022 16:30 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
SOULE': "Quando mi ha chiamato la Juve non ho avuto dubbi. Quella punizione contro il Venezia..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Lunga intervista concessa da Matias Soulé ai canali ufficiali della Juventus: “Barrenechea? Sapevo che stava firmando con la Juventus ed ero contentissimo. Siamo amici, usciamo spesso insieme sia durante gli allenamenti che quando usciamo”.

Si passa poi a raccontare i suoi primi passi nel mondo del calcio: “Quando avevo sei anni mi sono trasferito a Kimberley, in una squadra di calcio in Argentina. Mi sono poi trasferito a Velez a 12 anni e sono rimasto da loro in convitto. Ero uno dei giocatori più giovani del club, ero molto eccitato perché  il mio sogno era sempre stato quello di giocare per un club di Buenos Aires, ancora di più per un club grande come il Velez. Mio padre lavorava 14 ore al giorno e io giocavo il sabato mattina. Mi portava sempre agli allenamenti e veniva a vedermi, appena tornati a casa si riposava e dopo andava nuovamente a lavoro. Ricordo che a volte non aveva abbastanza per pagare l'hotel, anche mia madre lavorava e veniva a trovarmi quando poteva. È stata molto dura per loro venirmi a fare visita”

Sulla Juventus: “Quando la Juve mi ha chiamato, c’erano anche altri club. Ricordo che stavano trattando con il mio agente. Ero a un barbecue e lui mi ha detto che c'erano tre club per me: 'Questo, quello e la Juventus'. Conoscevo le ripercussioni e i benefici di entrare a far parte di ognuno di questi club. Mi ha detto di pensarci per qualche giorno, ma io avevo deciso di andare alla Juventus. Sono arrivato nel 2020, ricordo di essermi fatto subito male al quadricipite. Sono tornato e il fine settimana in cui avrei dovuto giocare, è arrivata la pandemia e quando sono ritornato, mi sono anche infortunato. Non riesco a ricordare se fosse lo stesso muscolo, ma sono stato molto sfortunato: in sei mesi non ho mai giocato. La prima volta è stata con l'allenatore Bonatti nella mia prima stagione qui in Primavera. Ho imparato tanto con lui e ho anche riso moltissimo. Durante le vacanze di giugno mi è stato detto che sarei stato aggregato alla formazione U23. Questo mi ha reso felice perché è un passo avanti, è una fascia d'età diversa, un altro standard del calcio. Ricordo che la mia prima partita è stata contro la Pro Sesto in Coppa Italia, il primo gol è arrivato sempre in quella competizione. La prima volta che mi sono allenato con la prima squadra è stato a giugno durante la pre-season. Ad essere onesti ne sono rimasto davvero soddisfatto, non ero spaventato né nervoso”.

Sul calcio di punizione contro il Venezia: “Volevo fare del mio meglio e mostrare subito quello che ero in grado di fare come calciatore. Quando sono entrato in campo contro il Venezia ricordo che non ero nervoso, anzi avevo tanta voglia di giocare perché avevo già debuttato contro la Salernitana. Ricordo la prima volta che ho ricevuto la palla che era dal passaggio di Alex Sandro, credo. Poi ho preso il calcio di punizione e ho chiesto a Cuadrado se potevo calciarla io. Li sentivo dire: 'Soulè, calcia, lo prendi tu!'. Alla fine ho preso il calcio di punizione e non l'ho colpita bene, ma mi è piaciuto molto molto perché in quella che è stata la prima partita in cui calciavo una punizione”.