Palladino a RBN: "Juve scuola di vita, Nedved il mio più grande esempio"

09.04.2020 19:40 di  Marco Spadavecchia   vedi letture
Palladino a RBN: "Juve scuola di vita, Nedved il mio più grande esempio"
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

"La Juventus è stata una scuola di vita. Mi ha insegnato i valori umani, mi ha fatto diventare uomo prima che calciatore". Parola di Raffaele Palladino, l'ex giocatore della Juve intervento a Radio Bianconera durante 'Cose di calcio. "Deschamps mi ha conosciuto in ritiro - ha confessato l'ex attaccante, oggi allenatore - e mi ha detto che non dovevo muovermi perché avrei trovato spazio. Mi sono fidato di lui e quello è stato un anno bellissimo, lì c’è stata la mia esplosione. Anche l’anno successivo con Ranieri è stato altrettanto bello, il primo in A dopo la serie B. Davanti avevo Del Piero, Trezeguet, Iaquinta… Mi adattavo anche da esterno di centrocampo. Poi ho raggiunto la Nazionale maggiore".

ESEMPIO NEDVED - "Ho sempre cercato nella mia carriera di prendere il buono da ogni calciatore. Pavel Nedved è stato un maestro nello spogliatoio. Aveva vinto un Pallone d’Oro, eppure arrivava due ore prima al centro sportivo e andava via due ore dopo. Buffon lo ricordo come leader carismatico dello spogliatoio. Quello che ti resta della Juve è la mentalità vincente".

CR7 ROBOT - "Ronaldo è una macchina, sembra un robot per quanto sia perfetto fisicamente. Nonostante l’età riesce a mantenere un livello altissimo di prestazioni atletiche, oltre che tecniche. Dietro questo c’è sacrificio e allenamento quotidiano. È un esempio per tutti quelli che aspirano a diventare grandi calciatori".

NUOVA VITA - "Alleno l'U17 del Monza, quindi ho a che fare con dei ragazzi di 16-17 anni. Stiamo andando molto bene, ma ci tengo a dire che spesso i ragazzi sono distratti da tante cose e non guardano gli esempi che hanno in casa. È una questione di mentalità, spesso si perdono e se passa del tempo poi magari si perde l’occasione di riuscire a fare questo lavoro".

EMERGENZA VIRUS - "La prima cosa è la salute, lo percepisco anche io perché ho i genitori che sono grandicelli. Spero che questo campionato si possa concludere nel modo migliore, giocando e accontentando tutti, anche se non è semplice. Per il bene del calcio e di tutti, penso che i campionati debbano finire, stando attenti alla salute di tutti. Sugli stipendi, è giusto che i calciatori si facciano delle riduzioni per dare dei segnali, ma dovrebbero farlo tutti, penso ad esempio ai politici".