Padovan: "Negli ultimi 10-15 anni dietro la Juventus c’è il Napoli"
L'ex direttore di Tuttosport, Giancalo Padovan, ha parlato nel corso di Pausa Caffè sulla Radio Tutto Napoli. Le sue parole:
Direttore Padovan, come commenta le parole di Conte e questa continua diatriba comunicativa intorno al Napoli?
"Le trovo francamente inaccettabili. Il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni ed è in piena corsa per il terzo: la dimensione del club è cambiata da tempo. Conte continua a trattare il Napoli come se fosse una società non all’altezza delle altre, e questo è sbagliato. È irrispettoso verso i napoletani, verso la storia del club e anche verso gli avversari. Il Napoli era una grande società anche prima di Conte, ha avuto Maradona e ha vinto due scudetti già allora. Oggi ha un pubblico che tutta l’Europa invidia. Queste uscite sono diventate stucchevoli".
Secondo lei Conte parla così perché lo pensa davvero o è una strategia comunicativa?
"Non lo so. È una domanda giusta ma non ho una risposta certa. Non so se sia strategia o convinzione personale. So però che, in ogni caso, è sbagliato. E poi mi chiedo: da cosa dovrebbe distrarre? Da un Napoli che vince la Supercoppa battendo Milan e Bologna, che va a Cremona e vince agevolmente, che ha due attaccanti formidabili come Lukaku e Højlund, pagato 50 milioni, non noccioline. O da un giocatore come Neres, che prima giocava poco ed è esploso. Pensare che tutti gli altri siano ingenui e che nessuno conosca la storia recente del Napoli è irreale".
C’è chi dice che questo atteggiamento faccia parte del “personaggio Conte”.
"Non è una questione solo napoletana. Lo ha fatto ovunque: alla Juventus, all’Inter, sempre con lo stesso schema. Il punto non è il Napoli, è Conte. Lui vuole dimostrare che l’eccezione è lui, che la differenza la fa lui. L’anno scorso, per certi versi, aveva anche ragione: non aveva la rosa migliore e non giocava le coppe. Ma quest’anno gli hanno costruito una squadra per rivincere".
Quindi il Napoli non è un’eccezione, ma una regola del calcio italiano di alto livello?
"Esattamente. Il Napoli ha il dovere di essere competitivo. I risultati degli ultimi dieci-quindici anni lo dimostrano: dietro la Juventus c’è il Napoli, nei fatti. Anche il Napoli dei 91 punti era costruito per vincere. Confermarsi è più difficile che vincere al primo colpo, questo sì. Ma dire che il Napoli sia una sorpresa o un miracolo non è corretto".
Veniamo al campionato. Tra Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma, c’è una squadra avanti alle altre?
"Piede avanti netto no. Io dall’inizio ho detto Napoli, Inter, Milan e Roma. Può cambiare qualcosa col mercato, ma al momento per me sono queste. Se proprio devo dire, dieci centimetri al Napoli, per quello che penso io e per come è uscito dalla mini-crisi che l’aveva colpito. Ma parliamo di un campionato molto equilibrato".
Si deciderà in volata?
"Secondo me sì, addirittura allo sprint. C’è stata un’alternanza continua in testa: Roma, Milan, Inter, Napoli. Questo ci dice che nessuna è davvero superiore alle altre. È un campionato aperto e molto bello".
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