Mkhitaryan: "Milan-Como in Australia? Capisco le perplessità, ma siamo pagati per giocare"

Mkhitaryan: "Milan-Como in Australia? Capisco le perplessità, ma siamo pagati per giocare"
Ieri alle 21:30Altre notizie
di Alessandra Stefanelli

Durante la presentazione della sua autobiografia “La mia vita sempre al centro” presso la libreria Mondadori di Piazza Duomo a Milano, Henrikh Mkhitaryan ha parlato del suo futuro, del legame con Simone Inzaghi e delle polemiche sulla sfida tra Milan e Como in Australia.

“Il mio futuro? Come ho detto, io faccio sempre il massimo. Alla fine della stagione valuteremo e vedremo se sarò ancora capace di dare qualcosa a questa squadra. Se potrò, giocherò un altro anno o due, altrimenti mi ritirerò senza rimpianti. Ho 37 anni e ho già giocato tanto".

Una parte del libro è dedicata al rapporto con l’ex tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, con cui l’armeno ha condiviso tre stagioni di successi: “È difficile lasciare andare un allenatore con cui hai lavorato tre anni e che ti ha dato tanto, soprattutto a me. Ho sempre cercato di dare tutto per lui perché si fidava di me, e per questo lo ringrazio. Difficile dire addio a qualcuno che crede in te. Non dico che mister Chivu non abbia fiducia, ma è una persona diversa, bisogna capire cosa chiede e lavorare duramente. Sono sempre grato agli allenatori che ho avuto, ma non è mai facile lasciar andare chi ti vuole bene".

Mkhitaryan ha poi commentato, con equilibrio, le recenti critiche di Rabiot e Maignan riguardo alla decisione di far disputare Milan-Como a Perth, in Australia: “Non posso rispondere perché non giocheremo noi in Australia, ma capisco le loro perplessità. È un po’ fuori viaggiare 24 ore per giocare e poi tornare. Non è una gara amichevole o estiva, siamo in piena stagione e il fuso orario pesa. Però non possiamo lamentarci: alla fine siamo pagati per giocare, ed è ciò che facciamo".