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TJ - GIRELLI: "Sappiamo cosa sta succedendo al mondo Juve e noi dobbiamo restare tutti uniti. Adesso la testa è alla partita di domenica"

29.05.2023 17:16 di  Camillo Demichelis  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - GIRELLI: "Sappiamo cosa sta succedendo al mondo Juve e noi dobbiamo restare tutti uniti. Adesso la testa è alla partita di domenica"
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Cristiana Girelli ha parlato in diretta su Twitch. TuttoJuve.com seguirà l'evento in diretta:

Sulla vittoria con la Roma?

"È stata l’ultima partita di campionato in un’annata per noi difficile. Ci tenevamo a salutare nel migliore dei modi il pubblico di Vinovo. L'abbiamo fatto anche se la testa è andata subito alla finale di Coppa Italia. Speriamo di regalare a tutti loro un altro sorriso. Era importante per noi vincere, è stato un mese, per noi, intenso e difficile. Tornare a vincere prima di una partita così era importante. Siamo felici ma la testa è già agli allenamenti per  domenica"

Sul pasillo d'honor che avete fatto alla Roma?

 "È stato un gesto che abbiamo deciso tutte insieme. Giusto farlo anche se arrivi seconda. Hanno meritato il campionato perché hanno avuto più continuità di noi. Giusto rendere omaggio a chi ha vinto. Come mai nessuno l'ha fatto a voi in cinque anni? Scelta loro, ognuno è libero di decidere cosa fare".

Un giudizio sulla vostra stagione?

"Una stagione veramente difficile. Quando sei sempre abituato a vincere appena cadi ti fa male. Ha fatto male a noi, ai tifosi e alla società. La Juventus è destinata a vincere e ognuno deve sentire questa responsabilità. Quest’anno abbiamo sofferto, può capitare dopo cinque anni una stagione storta. Se facciamo esperienza di tutta questa sofferenza, ci servirà per il prossimo anno. Dobbiamo tornare ad avere di quella fame di vincere lo scudetto sulla maglia".

Domenica è la partita più importante della stagione?

"Si anche perché è l’ultima, per noi è fondamentale. Da quando esiste la Juventus Women non è mai successo di non vincere un trofeo. È fondamentale regalare a noi stesse, ai tifosi e alla società questo trofeo".

Come si prepara una finale?

"È importante l’aspetto mentale, è una partita secca e non hai tempo per altro. È una gara in cui dobbiamo dare tutto. È un momento importante nel bene o nel male, dobbiamo dare l’anima. L'abbiamo sempre fatto, anche se quest’anno un po’ meno forse".

Seconda sfida di fila contro la Juventus? 

"È la sesta volta che ci giochiamo contro, ormai ci conosciamo molto bene. Faranno la differenza l’aspetto mentale e i dettagli".

Che rapporto avete con la seconda squadra?

"Quelli della Prima Squadra non li vediamo quasi mai se non per questioni legate agli sponsor. Con la Seconda Squadra condividiamo la palestra e Vinovo che è il nostro quartiere generale. Li vediamo spesso e pranziamo quasi sempre insieme".

Quanto è emozionante indossare la 10 della Juventus? 

"Spero di farlo ancora per qualche anno. Nel momento in cui mi hanno dato la maglia alla prima partita ufficiale è stato uno choc per me. Ogni volta da cinque anni appendo la maglietta e me la guardo sempre molto bene prima di giocare. Ogni volta è un'emozione meravigliosa vedere quel numero e il mio cognome. Al tempo stesso sento la responsabilità di questa maglia, oltre al numero che aggiunge sempre qualcosa. È meraviglioso".

Hai conosciuto il tuo idolo: Alessandro Del Piero... 

"Il primo video che mi ha mandato è stato dopo la mia tripletta ai Mondiali. Poi ci siamo incontrati a Coverciano, noi eravamo sul campo principale, vedo arrivare una marea di gente e tra questi lui. Ha guardato la partitella finale e poi ci siamo conosciuti. Alessandro è esattamente come lo vedi in tv, di un’umanità e una semplicità molto importante. Capisci perché è stato l’idolo di molti".

Hai avuto altri idoli?

"Da piccola andavo a vedere il Brescia maschile, dove giocava Baggio. Mi sono sempre piaciuti i 10. Mi rapiva il modo in cui giocavano a pallone, però sono nata juventina, e ho sempre avuto un bel poster di Alessandro in camera".

Adesso sei diventata l'idolo di tante ragazze... 

"Quando mi dicono che sono un modello questo mi fa riflettere molto. Questo è il sangue che mi deve scorrere nelle vene finché gioco. Alle bambine dico di essere se stesse, non hanno bisogno di imitare nessuno. Per farlo bisognare stare tranquilli e concentrarsi di persone positive intorno a sè. Io cerco sempre di essere la versione migliore di me".

Hai dedicato il gol di domenica a Martina Rosucci...

"Marti ha subìto un’ingiustizia divina dell’infortunio. So quanto Marti dedichi la vita al calcio come me. Purtroppo le è capitata una cosa assurda. Sto vivendo con lei questo periodo malinconico, so bene quanto vorrebbe stare con noi e quanto darebbe di lei per giocare domenica e nei prossimi mesi. Mi sono sentita di condividere la gioia del gol. Marti mi manca personalmente tantissimo e quando c’è una gioia penso a lei".

Quanto è importante il vostro gruppo?

"Puoi avere tutto il talento o fenomeni in squadra, ma se non hai relazioni e valori che creano il gruppo, l’affiatamento, la stima, la fiducia. Senza questi incastri fai fatica a vincere".

Ci racconti la firma con la Juve?

"Ero giovane ed era giovane anche il direttore Braghin, qua eravamo a Vinovo. Quando ho saputo che mi voleva la Juventus ho detto subito che volevo andare lì. Il mio sorriso e i miei occhi parlano da soli. Qui c'era anche Federica Lancini, quando mi ha dato la maglietta sono rimasta imbambolata, mi diceva di andare a fare le foto ma io ero ferma come se non la sentissi. È stato un sogno che si è avverato".

Con la Juve è cresciuto il calcio femminile? 

"Qui ho capito tutto soprattutto cosa bisogna essere, fare e non fare per diventare un atleta professionista. Ho imparato la cultura del lavoro, la mensa, le strutture ci aiutano tanto. Qua si curano tutti i dettagli cose che prima non avevo. Venire al campo senza borsa per me era assurdo ed è capitato che me la portassi a casa per sbaglio vuota pur di averla con me. Sicuramente è stata da esempio, prima ci sono state Fiorentina e Milan, ma la Juve è entrata in maniera importante. Poi sono arrivate anche tutte le altre. La Juve ha scatenato una reazione in tutte le altre squadre e sono felice di questo. È stata una prima mossa importantissima per il professionismo. Poi i Mondiali hanno aiutato tantissimo".

Pensi al tuo futuro dopo il calcio?

"A volte ci penso. Rispondo sempre che il calcio è l’amore della mia vita. Sicuramente ci sarà un modo per non separarsi mai dal calcio. Non riesco a immaginare la mia vita senza il calcio. Vorrei un ruolo che mi desse le stesse emozioni di giocare, anche se è molto difficile, infatti le giocatrici che smettono mi dicono di andare avanti il più possibile. Vorrei qualcosa che mi spinge il più possibile a migliorarmi".

Collezioni delle maglie?

"A Brescia ho venti/trenta maglie di giocatrici con cui ho giocato. Poi mi conservo sempre tutte le maglie delle stagioni della Juventus. Ho anche la maglia di Alexia Putellas, in casa ho uno squadrone. Ho anche quella di Del Piero che non può toccare nessuno e del mio Mondiale. Poi ho chiesto quella di Martina Rosucci, ma non l'ho ancora ricevuta. In realtà nessuna delle mie attuali compagne me l’ha data, faccio un appello".

Che aspettative avete per il Mondiale?

"L’aspettativa è di divertirsi e portarsi un bagaglio di esperienze importanti. Solo la parola Mondiale per noi è incredibile. Io non voglio fare previsioni o creare aspettative su eventuali risultati. Vorrei solo che ognuna di noi andasse lì consapevole di quello che vogliamo a fare". 

Nessuna televisione ha comprato i diritti per il Mondiale... 

"Speriamo che qualcuno sia con noi, per me è una cosa fondamentale. Trasmetterci ed entrare nelle case degli italiani è stato molto importante. Sappiamo cosa è successo l’ultima volta, ha creato un legame con una Nazione intera che tifava per noi, senza Tv perderebbe valore e importanza di una competizione così importante. Mi auguro si possa fare qualcosa".

Che rapporto hai con i social? 

"Io non uso tantissimo Twitter, solo per avere notizie. Il mio rapporto coi social si è modificato negli anni, cerco di dare il giusto peso. Ritengo sia una fortuna che si possa interagire e condividere perché possiamo essere di esempio. Il social può essere un grandissimo strumento per mandare i messaggi giusti, poi purtroppo c’è l’altra faccia della medaglia negativa a cui cerco di dare il giusto peso. Se uno è maleducato o cattivo resta un problema suo".

Quanto è importante la tua famiglia?

"È importantissima, è il tuo porto sicuro, il tuo nascondiglio. Sei libero di essere ciò che sei senza essere giudicato da nessuno. Sarebbe bello tutto il mondo fosse così ma purtroppo è impossibile".

Chicca gioca a calcio?

"Sta iniziando a giocare a calcio, ieri eravamo insieme e mi ha chiesto subito di giocare. Io le ho proposto di iscriversi a una scuola calcio, ma mi ha detto che le piace giocare coi maschietti. E ho pensato che forse si sente giudicata, mi piacerebbe aiutarla. Ci sono ancora questi pregiudizi, lei è molto sensibile e fa fatica, ma si vede che ha una grande passione per il calcio. La famiglia si allarga? Sì, per la gioia di papà Mauro arriverà un maschietto anche perchè siamo tutte femmine in famiglia anche i cani. Non sappiamo ancora il nome".

Ci racconti i tuoi inizi con il calcio? 

"I miei genitori mi hanno spinto per primi a giocare a calcio. Ho giocato coi maschi fino a 14 anni, poi in un torneo è venuto un osservatore del Verona femminile. Io non volevo andare a giocare con le femmine, ma i miei genitori mi hanno convinto a non perdere il treno. Io avevo chiesto una proroga per giocare ancora un anno con i maschi ma poi sono andata. Ora capisco quanto è importante avere una famiglia che ti supporta. Tante volte sento di famiglie che non vogliono che le bimbe giochino perché vengono le gambe grosse e altri pregiudizi che nel 2023 non dovrebbero esistere".

Il tuo gol più importante con la Juventus? 

"Il primo che mi viene in mente è il 2-2 col Wolfsburg. Era il compleanno di Alessandro Del Piero e gli ho fatto gli auguri. Lui mi risponde mentre noi stavamo giocando e mi ha detto di fare la linguaccia, io non l’avevo letto ma l’ho fatta lo stesso. Anche il cucchiaio con lo Zurigo, anche se Rosucci in panchina non l’ha presa bene, vedi le amiche. Mi è venuto in mente lì sul momento".

Vuoi mandare un messaggio ai tifosi? 

"Quello che chiedo sempre è che si crei un ambiente che vada oltre ai risultati, anche della maschile, che capisco facciano soffrire, in cui si fa gruppo e ci si voglia bene. La tempesta passa, torna il sereno ed è più bello condividere tutte le gioie. Quando si soffre insieme si crea qualcosa di bello da vivere. Sappiamo cosa sta succedendo intorno al mondo Juve, dobbiamo restare uniti".