Lasciate ogni speranza o voi che entrate...allo Juventus Stadium

La nuova casa dei bianconeri è una delle fonti della rinascita della squadra.
26.03.2012 11:00 di  Samuele Sansonetti   vedi letture
Lasciate ogni speranza o voi che entrate...allo Juventus Stadium
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Si è concluso nel migliore dei modi il derby d’Italia contro l’Inter, e il giorno dopo ci possiamo concentrare su quella che secondo noi è stata una delle armi in più dei bianconeri, sia nella gara di ieri che per tutta la stagione: lo Juventus Stadium. Una bolgia, una carica di adrenalina, una spinta indescrivibile per i giocatori bianconeri, che sentono il supporto dei tifosi, e ringraziano: arrivederci a domenica, per una nuova sfida, contro il Napoli stavolta. Tutto è cominciato alle 19:00 in punto, quando il pullman dell’Inter si è avvicinato allo Juventus Stadium. Di certo i nerazzurri non si aspettavano un tappeto rosso, ma nemmeno un’accoglienza simile: erano più di mille infatti, i tifosi bianconeri radunati all’ingresso, che hanno fatto subito capire che aria tirava a capitan Zanetti e co. Tanti cori e sfottò (“ladri, ladri, siete solo dei ladri…” e il classico “chi non salta nerazzurro è…”), che però erano solo l’antipasto, di una bolgia che ieri sera per lo Juventus Stadium era ancora superiore agli standard abituali. D’altronde in campo c’era l’Inter, e non poteva essere altrimenti. Ore 20:45, pronti, via! Si comincia, le squadre entrano in campo, e lo Stadium si colora di bianconero. Una coreografia pazzesca, degna dei migliori eventi mondiali, che i tifosi juventini ricorderanno a lungo, molto a lungo.

27 tricolori (ma non solo) appesi come quadri al secondo anello dello Stadium: uno dopo l’altro, fino alla curva sud, dove campeggiavano con aria trionfale gli ultimi due, il 28 e il 29, ad occupare tutti il settore a caratteri cubitali. Il tutto accompagnato da due scritte toccanti quanto significative: “Ciò che è nostro è stato in campo sudato…Ciò che è vostro è stato in aula assegnato” e “In B non sei mai stato perche la prescrizione ti ha salvato”, per i tifosi brividi lungo la schiena. Nel mezzo dello stadio riecheggiava poi qualche striscione ironico, tra i quali un Moratti in versione Pinocchio con un naso allungabile per quasi mezza curva sud, e uno stendardo dedicato a Mirko Vucinic: “Mirko, ubriachiamoli con un amaro Montenegro”. E per concludere in bellezza, al momento dell’ingrasso in campo delle due squadre, sotto le note dell’inno bianconero Juve, storia di un grande amore, ecco 40 mila bandierine bianche e nere a ricoprire tutto lo Stadium, organizzate secondo uno spartito ben preciso e sventolate in maniera sincronizzata dai tifosi, ancora brividi, ancora più emozione. Ed è forse questo uno dei segreti della nuova Juventus, il calore del pubblico favorito da un impianto di nuova generazione, che consente ai tifosi di trasmettere la loro vicinanza alla squadra in una maniera incredibile. Avanti così, perché ormai lo Juventus Stadium è una certezza, come è certo che ogni squadra che varcherà quei cancelli, avrà lo stesso trattamento…