La rinascita del Galatasaray, tra nuovi fondi, nuovo stadio e sogni da grande

Con l'elezione del nuovo presidente Aysal e la fondazione del nuovo stadio, la Turk Telekom Arena, il Galatasaray si è presa prima la Turchia e ora punta a diventare grande anche in Europa.
02.10.2013 13:30 di  Federico Spanu   vedi letture
La rinascita del Galatasaray, tra nuovi fondi, nuovo stadio e sogni da grande
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel 1400, il quartiere di Galata fu fondato per allevare sultani al servizio dell'impero ottomano. Fu tra le mura di questo quartiere che nacque lo storico liceo Galatasaray da cui partì, nel 1905, grazie ad un gruppo di studenti, l'avventura della polisportiva Galata Serai. Più di un secolo fa, quando la Turchia era ancora parte dell'Impero. Oggi, il Galatasaray è una società moderna, una polisportiva con 18 atleti di diverse discipline, guidata da un imprenditore, Ünal Aysal, che tra petrolio e energia si diletta con il calcio. Proprio l'elezione di questo presidente ha segnato la rinascita del club, che ha potuto contare su nuovi fondi (direttamente prelevati dal patrimonio personale) per ridare lustro e un futuro florido alla squadra più vincente (19 campionati turchi, uno in più dei tanto odiati rivali del Fenerbache) e più amata della Turchia. Una riqualificazione che è passata attraverso gli onerosi acquisti di Didier Drogba e Wesley Sneijder, ma anche dalla fondazione della nuova casa di proprietà: la Türk Telekom Arena, che il 15 gennaio 2011, ha proiettato anche economicamente il club, quotato in Borsa, nel futuro.

Con buona pace dei nostalgici del clima caldissimo del vecchio Ali Sami Yen. Da espressione della borghesia di Istanbul a motrice del movimento calcistico turco. Dopo essersi riappropriata della Super Liga (grazie all'approdo dell'ormai ex Fatih Terim e agli scandali che hanno menomato le altre compagini turche con penalizzazioni e processi), ora il Galatasaray vuole far sentire la propria voce anche in Europa. Per questo, dentro un uomo esperto come Mancini. Il prossimo banco di prova, ormai quasi decisivo, è proprio lo Juventus Stadium, tana di un'altra squadra risorta dalle ceneri e che è tornata a brillare di luce propria con una fame che, sicuramente, è maggiore di quella turca.